Il leggendario autore di videogiochi statunitense Tim Schafer (The Secret of Monkey Island, Grim Fandango, Brutal Legend e tanti altri), approfittando di una lunga chiacchierata coi colleghi di Eurogamer ha lasciato chiaramente intendere che è al lavoro su un nuovo titolo per Xbox Live e PlayStation Network:
“Sono interessato a questo tipo di progetti. Vedete, quando non si scomodano i pezzi grossi andando a chiedergli 30 milioni di dollari di investimenti, la via più creativa è quella del digital delivery. Quando c’è chi investe ingenti somme di denaro nel tuo videogioco, poi è normale che chi ti da i soldi è estremamente suscettibile anche al più piccolo rimprovero degli utenti che seguono lo sviluppo del loro titolo e non gli sta bene questo o quel particolare. Ora invece possiamo riutilizzare il motore grafico di Brutal Legend per creare un gioco più piccolo, ma molto grazioso. Abbiamo le mani libere e possiamo utilizzare tutti gli effetti grafici delle grandi produzioni in questo piccolo progetto.”
Avete notato il sarcasmo e la leggerissima punta di nichilismo con cui il buon vecchio Tim ha nominato i grandi investitori? Nella seconda parte dell’intervista di Schafer che potrete trovare dopo la pausa si capisce fin troppo bene come non abbia ancora dimenticato la brutta vicenda che lo ha visto protagonista assieme al boss di Activision Robert “Bobby” Kotick nello sviluppo travagliato di Brutal Legend.
“La prima preoccupazione di Kotick non sono i videogiochi che produce con Activision Blizzard, ma il parere degli azionisti. Da un lato è un atteggiamento che posso condividere, ma la nostra industria è fatta di emozioni e di creatività che non possono essere depresse o appiattite dalla logica del denaro. Se producessimo saponette la nostra prima preoccupazione sarebbe quella di utilizzare un processo di sviluppo il più possibile economico, ma un atteggiamento del genere non può essere accostato in nessuna maniera alla filosofia di sviluppo dei videogiochi.
Se i suoi azionisti gradiscono la saga di Call of Duty perchè oggi è un brand forte dal punto di vista economico, possono benissimo spremere il concept di gioco per crearne tanti videogiochi in serie e, una volta esaurito il marchio, lo si butta nel cestino e si passa a spennare un’altra saga: e dopo? Non sentono mai il bisogno impellente di costruire qualcosa di nuovo? I dirigenti che amano i videogiochi si, ma a tutti coloro che guardano solo al denaro non gli importa nulla. Per questo consiglio a Kotick di diventare il dirigente di un’altro tipo di industria, dove si possono fare soldi con maggiore facilità… che ne dici di quella bellica?”