Alan Wake è appena uscito nei negozi e già i Remedy cercano di delineare il futuro del genere survival horror… nonostante il loro gioco non ne faccia propriamente parte. Dalle pagine di Destructoid parla , lo sceneggiatore:
«Lo consideriamo un thriller. Non ci interessa che spaventi il giocatore, non è qualcosa che volevamo provare a fare consciamente. La paura è un’emozione molto ardua da indurre nei videogiochi. Leggendo le recensioni sono stato sorpreso di quanta gente consideri Alan Wake un’esperienza che mette spavento. Non ci rendevamo conto di come di quanto l’atmosfera del gioco ha reso tese le persone»
E continua:
«Sono sicuro che il genere continuerà a evolversi, ma sarei sorpreso se non ci fosse più mercato per tadizionali survival horror ben fatti, sulla falsariga di Silent Hill o il classico Resident Evil. Ovviamente ci deve essere un’evoluzione, ma allo stesso tempo non c’è bisogno di rifare il genere da zero. C’è spazio per fare qualcosa di più. Ci sono un sacco di crismi a cui farebbero bene una bella scossa. Ma sarà sempre una battaglia dura: se vuoi fare qualcosa di nuovo devi convincere un sacco di gente che potrai avere successo. Quando sperimentazioni del genere costano milioni, è comprensibile che i produttori stiano in apprensione»
Continua dopo la pausa.
E per finire, dice la sua su come questo cambiamento evolutivo potrebbe avvenire:
«Mi piacerebbe vedere i costruttori di console prendere in mano le cose, visto che hanno già i canali di distribuzione digitale. La si può sperimentare molto in maniera relativamente economica, e creare giochi veramente spaventosi e sinistri. Mettere molta materia prima senza l’aspettativa di profitto, e vedere cosa ne viene fuori. Sarebbe grandioso»
Grandioso ma molto, molto improbabile.