Un’aspra guerra si è consumata silenziosamente in questi ultimi due decenni tra le multinazionali del settore, ed ha riguardato l’opportunità o meno di utilizzare ancora le cartucce quali strumenti di distribuzione videoludica: nonostante qualche sparuta eccezione (il Nintendo DS, ad esempio), l’esito di questa epica battaglia consumatasi alle nostre spalle lo conosciamo tutti.
Perdendo la cartuccia ed abbracciando l’era del CD, dei DVD e dei Blu-Ray, quanto ci abbiamo guadagnato? Se dal punto di vista della capacità d’immagazzinamento dati, l’avvento dei supporti ottici ha certamente contribuito a velocizzare la crescita del settore, dal punto di vista della sicurezza, della fragilità e della longevità c’è davvero poco di che essere ottimisti.
Così, con un’operazione a metà tra lo scientifico ed il nostalgico, la blogger statunitense Rinry ha sottoposto una serie di otto vecchie cartucce del NES (la gloriosa combo di Super Mario Bros. e Duck Hunt) ad un test di “resistenza strutturale” a dir poco illuminante, attraverso il quale è possibile capire quali e quanti limiti un supporto fisico (vecchio di 25 anni, per giunta), sia in grado di superare rispetto alle controparti ottiche. E voi, cosa ne pensate al riguardo? Orsù, c’è un bel sondaggione a tema che v’aspetta impazientemente dopo la pausa assieme al filmato del test.
via | Rinry Game Game