A distanza di un anno esatto dal suo arrivo su PlayStation 3, LittleBigPlanet si affaccia nuovamente nei negozi grazie alla propria versione PSP, rilasciata come il cacio sui maccheroni per supportare il recente lancio di PSPGo.
Visto il successo del primo LBP per PS3, il ritorno dei Sackboy non può che essere gradito: resta solo da vedere se e quanto il passaggio da console casalinga a portatile abbia influito sulla qualità di uno dei giochi più apprezzati, visionari e rivoluzionari finora usciti sulla console Sony
Andiamo dunque a scoprire cosa ci hanno riservato i ragazzi di SCEE Cambridge, per l’occasione ai posti di lavoro sostituendo gli ottimi Media Molecule.
Chi ha già avuto modo di giocare a LittleBigPlanet su PS3 sicuramente avrà ben presenti i punti di forza di questo platform, costituiti oltre che dalla presenza di un personaggio di indubbio carisma anche da una serie di elementi vincenti, primi tra tutti la fisica e l’interazione con gli oggetti più la possibilità di contribuire allo sviluppo del “piccolo grande pianeta” attraverso l’utilizzo del potente editor di livelli, in grado di assicurare alla comunità di giocatori online la bellezza di oltre un milione di nuovi quadri da scaricare, realizzati dell’uscita del gioco avvenuta a novembre 2008 fino a oggi.
Sackboy portatili
Passando alla novità attuale, iniziamo subito col dire che LBP per PSP non è un seguito, ma una vera e propria trasposizione su console portatile della fatica di Media Molecule, modificata come vedremo per rendere il suddetto passaggio da console casalinga a portatile quanto più indolore possibile, facendo magari in modo di limare anche i difetti riscontrati un anno fa. Da questo punto di vista SCEE Cambridge dimostra di sapere come muoversi, lasciando praticamente intatto l’appeal del vecchio LBP, ma apportando alcune modifiche alle meccaniche di gioco: prima di tutto, via i tre livelli di profondità, in grado di creare più di un semplice grattacapo su PS3, lasciando il giocatore alle prese con due soli di loro ma soprattutto che l’intelligenza artificiale del motore possa finalmente aiutarlo senza imbarazzanti passi falsi.
In secondo luogo pur mantenendo il livello di difficoltà talvolta molto elevato, gli sviluppatori hanno ben pensato di fare in modo che i checkpoint distribuiti per i livelli siano ora più numerosi ma soprattutto non più “a scadenza”, il che si traduce nella possibilità di riprovare un punto particolarmente ostico diverse volte senza doversi preoccupare di dover ricominciare tutto daccapo nel caso di troppi fallimenti.
In tutto ciò inoltre per fortuna è stata fatta un’opera di pulizia anche nei movimenti dei Sackboy, riveduti per essere resi più immediati rispetto a quanto visto su PS3, andando dunque a semplificare la vita al sistema di controllo di PSP, di certo non paragonabile a quello di un pad. Non che la console portatile Sony non faccia pienamente il proprio lavoro beninteso, anzi la soluzione studiata dagli sviluppatori permette praticamente gran parte dei movimenti possibili su PS3, incluse le espressioni facciali dei Sackboy così come i vari movimenti per esprimere lo stato d’animo.
Un mondo in evoluzione
Oltre che Sackboy e salti qua e là, LittleBigPlanet vuol dire anche editor di livelli, con il quale dare sfogo alla propria fantasia visionaria anche in questa versione per PSP. Pur con qualche piccolo compromesso il tool di creazione resta uno dei più potenti in circolazione, permettendo comunque di realizzare le sfide che si possono avere in mente per i propri Sackboy e per quelli degli altri.
Come nel caso della versione PS3 resta comunque da vedere quanto le persone siano disposte a perdere sull’editor in termini di tempo, visto che alla già citata potenza corrisponde anche una certa complessità, che soprattutto su PSP potrebbe scoraggiare chi portandosi la console in giro per svagarsi non vuole stare a smanettare ore e ore per creare un livello decente.
Tecnicamente impeccabile
La fatica prodotta da SCEE Cambridge è dal punto di vista tecnico praticamente ineccepibile, anzi è in grado di farci domandare cosa sia cambiato nel passaggio da PS3 a PSP, visto che la fisica così come i colori e le ambientazioni sono sicuramente di pregevole fattura, quale che sia il livello affrontato tra quelli disponibili, ambientati in giro per il mondo. Pure il sonoro si conferma ottimo sia nel doppiaggio (disponibile anche in lingua italiana) che nelle musiche, orecchiabili e trascinanti così come visto nella versione PS3. Per quanto riguarda la modalità online, nonostante la possibilità di creare e scaricare livelli a profusione, più la presenza del multiplayer via Internet, dispiace un po’ l’assenza della possibilità di giocare in locale via wireless insieme ai propri amici.
Commento finale
LittleBigPlanet per PSP è un piccolo gioiellino, al pari della sua edizione per PS3 uscita un anno fa: i cambi apportati qua e là nelle meccaniche di gioco ne vanno a correggere alcuni dei principali difetti riscontrati, lasciando che i Sackboy ci coinvolgano con tutta la loro simpatia anche sulla console portatile Sony. Chi non ha amato LBP però non troverà in quest’edizione per PSP un motivo per farlo tutto d’un tratto, mentre anche chi ne ha avuto abbastanza su PS3 non avrà modo di mettere le mani su nulla di nuovo, visto che a conti fatti si tratta di poco più di una conversione. Una conversione però ottimamente realizzata che i fan di LBP e di platform in generale non dovrebbero farsi sfuggire, godendo alla possibilità di portare sempre in tasca i Sackboy.
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