Sono parecchie le facce rosse in casa Sony per colpa di Rule of Rose, un videogioco vagamente “erotico” che riguarda le avventure di una giovane adolescente in una scuola infestata da spiriti, il gioco deve ancora uscire nei States ma sta già facendo parlare di se.
Il gioco, che è distribuito in Giappone direttamente da Sony, per il mercato occidentale sarà a curato da Atlus e non della stessa Sony, infatti la divisione statunitense del colosso giapponese ha nettamente preso le distanze dal titolo al momento di distribuirlo sul mercato americano.
Questo perché, come ha sottolineato il produttore Shuji Ishikawa, “l’aspetto erotico del gioco potrebbe mettere a disagio alcune persone”. Rule of Rose affronta temi quali i rapporti intimi di natura erotica tra ragazze minorenni: “Forse adatti al pubblico giapponese”, ha detto Yuya Takayama, responsabile di Sony, “ma probabilmente non pensati per l’immagine aziendale che Sony ha in occidente”.
E il caro Ishikawa non ha tutti i torti, se avete mai letto un manga, o guardato un cartone animato giapponese (o anime) vi sarete sicuramente resi conto che ci sono profonde differenze tra occidente e oriente in quello che è considerato “perversione”, ci sono cose che in Giappone vengono considerate normali, o almeno accettabili, e che da noi sono viste come disturbanti depravazioni, è quindi comprensibile l’imbarazzo di Sony, che forse farebbe addirittura meglio a non pubblicare questo gioco negli Stati Uniti, un paese in cui tutti gli occhi della censura sono puntati sul mondo dei videogiochi e non passa giorno senza che le polemiche su come questo media sia capace di traviare le giovani menti dei videogiocatori…ma come tutte le cose probabilmente anche questo Rule of Rose, di cui non conosco neppure il valore come gioco, non sfugge alla regola “che se ne parli bene o se ne parli male..l’importante è che se ne parli”
via [PI]