Dalla nascita di Guitar Hero per opera dei ragazzi di Harmonix, e diverso tempo prima della definitiva consacrazione della serie avvenuta prima con il secondo e poi col terzo capitolo, un numero sempre maggiore di appassionati ha chiesto di poter avere un titolo dedicato esclusivamente ad una grande rock band del passato o del presente: tale desiderio, che in un primo momento sembrò essere esaudito con la riproposizione in chiave videoludica del repertorio musicale dei Van Halen, finì col concretizzarsi attraverso la collaborazione diretta con i Metallica.
Dopo aver fatto una breve ma significativa comparsata in Guitar Hero: World Tour con il loro nuovo ultimo disco in studio, Death Magnetic, i ‘tallica decidono così di prendere per mano i giovanotti di Neversoft e Red Octane per aiutarli a creare nientemeno che l’esperienza videoludica definitiva per tutti gli amanti della storica band statunitense.
Passato un mese dalla commercializzazione di Guitar Hero: Metallica su tutte le principali console casalinghe, andiamo ad analizzare con calma il lavoro svolto da Activision per scoprire se merita davvero di entrare a far parte della nostra ludoteca.
L’ERA DELLA CACCIA AGLI ORSI IN SIBERIA È FINITA
Pur essendo il figlio diretto del quarto capitolo della serie principale, Guitar Hero: Metallica tenta di prenderne le distanze grazie ad una forte caratterizzazione dei menù di gioco, dell’organizzazione della scaletta di brani nella campagna in singolo, e in generale di tutto ciò che verte attorno alle carismatiche figure di Hetfield e compagni.
A differenza di tutti gli altri episodi annuali della serie, compreso il simpatico capitolo degli altrettanto simpatici Aerosmith, la seriosità imposta nello sviluppare un prodotto incentrato sui Metallica ha obbligato i ragazzi di Neversoft e Red Octane a reinventare letteralmente tutto l’impianto narrativo e grafico della loro creatura.
Per riuscire in tale impresa hanno attinto a piene mani dalla produzione musicale dei Metallica e persino dalla loro stessa storia: la stragrande maggioranza delle immagini, dei video, delle icone e di tutto ciò che vedrete a schermo oltre la tastiera virtuale col classico pentagramma colorato, finisce col diventare un immenso, grandioso omaggio alla produzione artistica legata ai CD, ai bootleg e a tutto il merchandising che ha accompagnato (ed accompagna ancora) i Metallica nella loro decennale carriera.
Anche la trama, che in tutti gli altri episodi della saga è svilita in un ruolo che definire di contorno è un eufemismo, finisce con l’assumere una posizione a dir poco centrale, e non solo per ciò che riguarda la campagna in singolo. A differenza del capitolo dedicato agli Aerosmith, infatti, in Guitar Hero: Metallica non si segue più la storia della hand da un punto di vista cronologico, dovendo infatti intraprendere la carriera come gruppo di spalla ingaggiato dai ‘tallica stessi per seguirli in una tournè che li porterà a suonare in una serie di concerti all’insegna dell’hard rock.
FUOCO E FIAMME DAL PALCO
Come in Guitar Hero: World Tour, anche questo capitolo dedicato esclusivamente ai Metallica beneficia del ventaglio di strumenti adottati da Activision a cominciare dal quarto episodio di questa fortunatissima serie videoludica musicale. Nonostante il piatto forte che invoglia all’acquisto gli appassionati sia quasi esclusivamente la scaletta di brani dominata dalla produzione artistica dei ‘tallica, assistiamo alla significativa aggiunta di un doppio pedale per la batteria, in modo tale da esaltare tutta quella serie di brani benedetti dall’incredibile ritmica di Lars Ulrich.
Oltre alla già citata modalità Esperto+, quei geniacci di Neversoft e Red Octane hanno ben pensato di invogliare all’acquisto tutti gli scettici di simili giochi musicali attraverso la “modalità ibrida” Drums Over, attraverso la quale è possibile utilizzare la batteria a proprio piacimento e su uno spartito vuoto in una qualsiasi delle 49 canzoni proposte dal titolo, divise rispettivamente in 28 brani dei Metallica e in 21 brani di gruppi rock misti che spaziano dai System of a Down ai Queen, da Bob Seger a Judas Priest, in un tripudio di riff chilometrici e chitarre esplose sugli amplificatori o date in pasto alle fiamme demoniache.
Davvero rimarchevole è inoltre la scelta, a cui sono arrivati all’unanimità sia gli sviluppatori che gli stessi membri della band, di proporre una rosa di canzoni maggiormente rappresentative della prima parte della storia musicale dei Metallica (la migliore, a detta di molti tutti), dando così modo anche alle giovani leve di conoscere gioielli del metal come Welcome Home (Sanitarium) o come l’introduttiva For Whom the Bell Tolls, tanto per citarne due.
MULTIPLAYER
Parolaccie ed imprecazioni sacrileghe a parte (durante una qualsiasi sessione di chat online), la componente multigiocatore di Guitar Hero: Metallica gode della stessa cura con cui i ragazzi di Neversoft e Red Octane hanno dato vita a World Tour. Se l’aggiunta dei nuovi strumenti ha portato ad una evoluzione significativa della serie di Guitar Hero nella sua componente online, in questo nuovo capitolo dedicato ai Metallica le esigenze di giocatori che musicalmente la pensano allo stesso modo rappresentano un vero e proprio “collante naturale” per tutte quelle modalità di gioco cooperativo che invece in World Tour portavano sempre alla creazione di gruppi decisamente poco amalgamati.
GRAFICA E SONORO
Oltre alle già citate virtù degli elementi statici che costituiscono i menù di gioco, la componente tecnica di Guitar Hero: Metallica attinge a piene mani dalle potenzialità grafiche del quarto capitolo della serie, rielaborandole per dare ottimamente forma sia alla struttura architettonica dei concerti che alle vere e proprie star del gioco, ossia Kirk Hammett, Robert Trujillo, Lars Hulrich e James Hetfield, tutti realizzati con la tecnica del motion capture per riproporre a schermo delle perfette controparti virtuali con movenze ed atteggiamenti che faranno scendere la lacrimuccia a tutti gli amanti del thrash metal e della band losangeliana.
Per quanto riguarda invece il comparto audio (di cui ovviamente ci stiamo occupando dall’inizio della recensione), approfittiamo dell’occasione per lodare i ragazzi Activision nell’aver inserito nel gioco tutta una serie di divertentissimi extra con protagonisti i ‘tallica durante la realizzazione dello stesso.
COMMENTO FINALE
La nuova avventura targata Activision nel fatato e remunerativo mondo di Guitar Hero poteva tramutarsi in una semplice operazione commerciale: grazie al cielo, così non è stato. Guitar Hero: Metallica è un progetto che va ben oltre i classici confini videoludici, è un’opera audiovisiva a tutto tondo capace di regalare forti scariche d’adrenalina ed una serie di inattese emozioni che vanno dalla nostalgia alla riconoscenza verso chi ha avuto il coraggio di tirare su una cosa del genere senza cadere in facili tentazioni dovute a centinaia di migliaia di appassionati che, comunque, comprano un prodotto del genere a scatola chiusa e a prescindere dal livello qualitativo proposto.
La scatola invece l’abbiamo aperta, e dentro, pur essendoci tantissime cose positive, non possiamo esimerci dal dirvi cosa non ci convince: nonostante la carriera sia strutturata per rappresentare i Metallica dei giorni nostri, tanto per cominciare avremmo preferito avere i vecchi membri del gruppo come personaggi aggiuntivi sbloccabili, e magari dopo aver eseguito dei vecchi brani con tutti gli strumenti ed al massimo livello di difficoltà possibile.
Un’altra grande lacuna è rappresentata dall’assenza della compatibilità del doppio pedale con la batteria di Rock Band, e soprattutto con tutte le canzoni scaricate per Guitar Hero: World Tour, con la sola eccezione dei brani di Death Magnetic.
Nonostante questo, comunque, non possiamo che consigliare l’acquisto di Guitar Hero: Metallica a tutti gli amanti della band californiana e in generale dell’hard rock e del thrash metal, oltre ovviamente a tutti gli appassionati della serie musicale targata Neversoft e Red Octane, con particolare riferimento a chi adora i brani impegnativi e di difficile esecuzione anche a livelli medio-alti e con strumenti fino ad ora considerati “di contorno”, primo fra tutti il basso.
Cosa ci piace | Cosa non ci piace |
La carriera: gran bell’intro… | …ma arrivare al finale è troppo semplice |
Ottima scaletta di brani… | …ma nessun DLC che non sia dei Metallica |
Tanti extra ed informazioni accessorie | Pochissime novità nella grafica e nell’online |