UFC 2009: Undisputed - la recensione

UFC 2009: Undisputed - la recensione

La lunga meditazione all’interno degli spogliatoi, la scelta del pantaloncino portafortuna, l’ingresso nell’octagon tra migliaia di supporter pronti a sgolarsi pur di vederti vincere, lo sguardo minaccioso ed impenetrabile dell’avversario che ti attende dall’altra parte del ring: calci, pugni, sudore, sangue e lividi.

Tentando di portare lo spirito agonistico e le emozioni scaturite da un qualsiasi incontro dell’Ultimate Fighting Championship all’interno di una simulazione videoludica, i ragazzi di Yuke’s Osaka sono finalmente pronti a regalarci UFC 2009: Undisputed, un titolo realizzato col chiaro intento di rivoluzionare il genere dei picchiaduro con una fresca sferzata di realismo.

Proviamo allora a scoprire insieme fino a che punto sono riusciti a spingersi i ragazzi della casa di sviluppo sussidiaria di THQ.

L’ARTE DELLA LOTTA

La storia dell’Ultimate Fighting Championship sembra ricalcare quella di THQ, sia per quanto riguarda la drammaticità degli eventi susseguitisi alla fondazione di entrambe, sia per le molteplici incomprensioni scaturite da alcune scelte strategicamente discutibili.

Esattamente come la casa di sviluppo californiana, infatti, il Campionato di Arti Marziali miste non gode di una profonda stima da parte dei media, e questo provoca un negativo ritorno d’immagine che inevitabilmente si riflette nelle vendite (per quanto riguarda THQ) e nel numero di appassionati (per quanto riguarda invece l’UFC).

A partire dalla sua nascita, avvenuta nei primi anni ’90 ad opera di un Maestro di Jiu-Jitsu brasiliano, l’UFC è stato fatto oggetto di una sequela impressionante di critiche da parte dell’ala più “bigotta” della classe politica e dei media statunitensi, la cui ferocia ha portato inevitabilmente gli organizzatori del Campionato a rivederne i regolamenti per rendere meno truculenta e più spettacolare la manifestazione.

Non tutto il male però viene per nuocere, perchè il risultato di due decenni di cambiamenti (più o meno obbligati) ha portato l’edizione 2009 ad essere decisamente più tecnica e meno muscolare di quelle precedenti, dando così indirettamente modo ai ragazzi di Yuke’s Osaka di strutturare la giocabilità di UFC 2009: Undisputed attraverso un organigramma di stili di combattimento ben delineati.

UFC 2009: Undisputed

GLADIATORI MODERNI

La giocabilità di UFC 2009 rappresenta quanto di più raffinato si sia visto in una simulazione sportiva, una sintesi perfetta di arti di combattimento antitetiche ma capaci di elevare all’ennesima potenza il titolo THQ.

Rappresentare videoludicamente una competizione in cui è permesso usare qualsiasi parte anatomica per avere la meglio sull’avversario, oltre ad essere una sfida enorme per chi avesse in incarico tale programmazione è anche uno stimolo incredibile per dare corpo ad un titolo tremendamente innovativo.

Alla base di tutto il lavoro svolto sulla giocabilità di UFC 2009 dai ragazzi di Yuke’s Osaka, troviamo sei stili di combattimento ben delineati: Jiu-Jitsu, Muay Thai, Boxe, Wrestling, Judo e Kickboxing. Tutti gli 84 lottatori delle cinque categorie ufficiali dell’UFC, dai Pesi Leggeri ai Pesi Massimi, oltre ad essere delle rappresentazioni fedeli delle controparti reali, esprimono sul ring un tipo di lotta determinato direttamente dai sei stili di combattimento maggiori, dando così vita ad un mix di calci, pugni, prese a terra e in piedi praticamente infinito.

L’esempio più importante che riesce a descrivere perfettamente quanto profondo sia stato il lavoro alla base di questa simulazione di combattimento, è dato dal Tutorial presente all’interno del gioco: chi è completamente a digiuno di titoli simili, o anche solo chi non ha mai avuto la possibilità di vedere un incontro reale tra due lottatori dell’UFC, scoprirà velocemente quanto sia infinitamente seducente la struttura alla base dei combattimenti tra due persone che hanno la possibilità di attaccare e difendersi utilizzando qualsiasi parte del proprio corpo.

Basata su una gestione praticamente perfetta della fisica, la giocabilità di UFC 2009 mette subito in risalto l’estrema libertà concessa al videogiocatore che, a seconda del lottatore scelto, può sperimentare stili di combattimento completamente diversi sia nel comportamento sull’octagon che nell’ “efficienza” dei colpi inferti all’avversario.

Per comprendere appieno l’impressionante numero di mosse e di stili di combattimento secondari legati alle sei Arti Marziali che fungono da “leit motiv” di tutto l’impianto di gioco di UFC 2009, ci viene in soccorso l’interessantissimo Editor di lottatori: oltre ad offrire un’incredibile scelta di varianti per personalizzare l’aspetto fisico della propria (sudaticcia) macchina da guerra, il tool creato dalla casa di sviluppo sussidiaria di THQ dà carta bianca nello programmazione totale delle capacità del proprio alter ego virtuale, potendo modificare centinaia di varianti come la potenza del calcio dalla distanza o della difesa dai pugni avversari durante una presa a terra particolarmente ostica.

UFC 2009: Undisputed

MULTIPLAYER

La modalità multigiocatore di UFC 2009, pur limitandosi a “scimmiottare” le modalità di gioco in singolo, va comunque lodata per offrire la possibilità, a tutti coloro che non hanno amici disposti a studiare (letteralmente) un gioco complesso come Undisputed, di prendere esempio dalle capacità tecniche di giocatori esperti per poter esprimere al meglio le potenzialità del proprio lottatore, a patto di utilizzarlo con costanza e profonda dedizione.

UFC 2009: Undisputed

GRAFICA E SONORO

Il comparto tecnico di UFC 2009: Undisputed, pur rimanendo nei limiti della sufficienza rispetto alle altre produzioni videoludiche moderne, si avvale di uno straordinario lavoro sulla resa realistica dei combattenti a schermo e su tutto ciò che gravita attorno agli scontri sull’octagon. I 30.000 poligoni che compongono il corpo dei lottatori sono solo uno degli innumerevoli sforzi grafici che i ragazzi di Yuke’s Osaka hanno fatto per realizzare atleti virtuali praticamente indistinguibili dalle versioni in carne ed ossa, grazie anche ad un lavoro certosino sulla mappatura dei tatuaggi e sulle movenze di tutti gli 84 carri armati travestiti da uomini che nobilitano coi propri muscoli UFC 2009. L’esempio perfetto che testimonia questa cura maniacale nei particolari? Il sangue dell’avversario che cade sul petto del proprio lottatore quando quest’ultimo lo riempie di pugni al volto mentre entrambi sono avvinghiati a terra in una morsa spaccaossa.

Il reparto sonoro, come sempre accade in produzioni simili, va considerato nella duplice veste di contorno ai menù di gioco e di resa dal vivo durante gli scontri all’interno della gabbia ottagonale: nonostante i Papa Roach, i Saliva, i Puddle of Mudd e tutti gli altri gruppi Heavy Metal prestino meravigliosamente le loro ugole per la realizzazione dei menù di pausa, la resa audio delle sessioni di gioco riescono a superare la sufficienza solo ed esclusivamente grazie alla follia lucida dello speaker Bruce Buffer.

UFC 2009: Undisputed

COMMENTO FINALE

Davvero enorme è il lavoro svolto dai ragazzi di Yuke’s Osaka: consci di dover per forza realizzare un prodotto completamente diverso da tutti gli altri simulatori di combattimento, non si sono fatti prendere dal panico ed hanno costruito un piccolo capolavoro destinato a rimanere negli annali dei picchiaduro realistici.

Nonostante questo, però, sono diversi gli aspetti che in UFC 2009 non ci convincono, a cominciare dalla mastodontica giocabilità che, come è facilmente prevedibile, tende ad escludere una larga fetta di giocatori casual da una parte, e a frustrare gli esperti con una serie di incongruenze dall’altra parte. Pur contando su un numero pressochè infinito di varianti, il combattimento all’interno dell’octagon di Undisputed è penalizzato da una gestione caotica della difesa in piedi e soprattutto delle prese che portano alle mosse a terra: tutto ciò, naturalmente, porta i più esperti ad accantonare gli stili di combattimento ravvicinato, come il Wrestling, proprio in virtù dell’imprecisione che caratterizza la lotta derivata da quella storica greco-romana.

I difetti marginali della giocabilità di UFC 2009 vanno poi sommati alle incongruenze tecniche del prodotto THQ: oltre al sistema di collissioni completamente da rivedere, infatti, va citata la pochezza di varianti stilistiche delle fasi iniziali e finali di ogni incontro.

Senza essere eccessivamente cattivi nel dare troppa importanza a problemi che comunque rimangono marginali a fronte di un’architettura di gioco granitica, possiamo candidamente affermare che UFC 2009: Undisputed è semplicemente la simulazione di combattimento più completa e meglio realizzata che si sia mai vista su console. Proprio per questo, perciò, non possiamo che consigliarne l’acquisto a tutti i possessori Xbox 360 e PlayStation 3 e, soprattutto, a tutti gli amanti di picchiaduro, di simulazioni pugilistiche e di lotte illegali tra galli.

SECONDA OPINIONE

UFC 2009 Undisputed è una bellissima sorpresa per tutti gli amanti dei picchiaduro. Non perfetto ma abbastanza profondo, solido, longevo e divertente. Il titolo THQ pecca principalmente nei controlli – non sempre reattivi al punto giusto – e in alcuni aspetti troppo approssimati della modalità carriera, comunque più che discreta. Un titolo che nessun amante del genere dovrebbe farsi sfuggire, e che potrebbe rivelarsi una gradita scoperta anche per chi non è solito masticare pane e spinning back fist. E poi c’è Lyoto Machida, la perfetta impersonificazione umana di Ryu (Street Fighter). Che volere di più?
David

UFC 2009: Undisputed – galleria immagini

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