Galvanizzati dal sempre più crescente successo commerciale delle sue simulazioni motociclistiche incentrate sul mondiale Superbike, la casa di sviluppo milanese Milestone torna finalmente a scaldare i motori della serie SBK e lo fa occupandosi della versione 2009 con la consapevolezza di dover confermare quanto di buono è stato fatto fino ad ora.
Dopo aver promesso di regalare agli appassionati delle due ruote una serie praticamente infinita di migliorie sia grafiche che tecniche, saranno riusciti i ragazzi della casa di sviluppo italiana a portare SBK 09 nell’Olimpo delle simulazioni motociclistiche?
Proviamo allora a sviscerare questo prodotto, analizzato nella versione per PC, Xbox 360 e PlayStation 3, con l’occhio critico di chi ha macinato migliaia di chilometri virtuali assieme ai bolidi Milestone.
TUTTE LE STRADE PORTANO A MILANO
La pietra angolare delle produzioni Milestone dedicate al motomondiale Superbike era e continua ad essere la Simulazione: gli appassionati di lungo corso lo sanno, e per questo continuano a sostenere tale scelta che comunque resta controcorrente rispetto a quella che vuole una triste semplificazione di tutto ciò che è destinato a girare su console (e non solo).
Il successo che lentamente è riuscita a conquistarsi Milestone con la serie di SBK anche grazie a questa scelta “felicemente integralista”, però, ha dovuto purtroppo scontrarsi con la pesante crisi economica, obbligandoli ad allargare gli orizzonti di mercato pur di non soccombere come molte altre realtà indipendenti del settore.
La sfida più importante che i ragazzi della casa di sviluppo milanese hanno dovuto affrontare sin dalle prima fasi di programmazione, perciò, è stata quella di attuare una “rivoluzione morbida” capace di renderlo appetibile ad un pubblico disabituato a produzioni dalla giocabilità complessa.
Rimanere fedeli alla linea principale che contraddistingue da sempre la serie di SBK, oppure imboccare coraggiosamente la strada della ristrutturazione correndo anche il rischio di edulcorare i contenuti che hanno reso grande la simulazione motociclistica milanese? Il dubbio atroce, che di certo porterebbe qualsiasi programmatore a perdere una settimana di sonno, è stato invece risolto dai ragazzi di Milestone senza patemi d’animo e con una naturalezza stilistica sorprendente, così come può testimoniare per loro il reparto “ludico” di SBK 09.
LA PIETRA MILIARE DELLE SIMULAZIONI MOTOCICLISTICHE
In una competizione tra moto derivate dalla produzione in serie, i settaggi di gara diventano una discriminante fondamentale tra il primo e l’ultimo classificato nella graduatoria del campionato mondiale: comportandosi come dei buoni meccanici alle prese con l’assetto di una moto difficilmente domabile, i ragazzi della casa di sviluppo milanese riescono a tirare fuori il meglio da SBK 09 enfatizzando l’importanza dell’officina e, al tempo stesso, permettendo ai meno esperti di poter usufruire di modalità di gioco decisamente più semplificate.
Ben cinque sono i livelli di realismo implementati in SBK 09 a testimoniare la complessità della produzione Milestone dal punto di vista della giocabilità spicciola: grazie a tale scelta commerciale, i neofiti della serie potranno finalmente utilizzare i primi livelli di difficoltà come se si trattassero di una perfetta “scuola guida”.
L’eccelsa scalabilità delle impostazioni di gioco contribuiscono, infatti, a rendere meno indigesti gli aiuti alla guida, quei tanto famigerati espedienti che in altre produzioni velocistiche creano addirittura “dipendenza” con un abisso di giocabilità tra il livello di difficoltà più basso e quello più alto.
Le relativamente poche modalità di gioco e l’impossibilità di poter interpretare un pilota diverso da quelli del roster ufficiale dei partecipanti al mondiale Superbike 2009, sono comunque inezie rispetto alle innumerevoli possibilità offerte dalla produzione Milestone: ai livelli di difficoltà più alti, i danni alla livrea della propria moto e persino l’integrità della tuta del pilota diventano dei fattori fondamentali da tenere in considerazione sia durante la fase all’interno dell’officina, sia naturalmente durante la gara.
La conseguenza diretta di tutto ciò, è che mai come in SBK 09 la gestione della staccata, una guida pulita o l’uscire da una pericolosa imbardata acquistano tanta importanza in un titolo dedicato al mondo delle corse motociclistiche.
MULTIPLAYER
L’edizione 2009 di Superbike World Championship vede finalmente l’implementazione di un curatissimo Campionato Online, con cui poter affrontare i propri amici o degli emeriti sconosciuti in multigiocatore ed avendo altresì la possibilità di settare il numero di prove da affrontare e, quindi, di impostare le qualificazioni per determinare l’ordine di partenza di gara nel modo più meritocratico possibile.
Grazie inoltre alla revisione totale del netcode, la casa di sviluppo milanese è riuscita ad annullare in partenza i problemi di lag scaturiti da una erronea gestione delle sessioni multigiocatore che, inevitabilmente, portavano ad acuire sensibilmente le differenze di banda di rete passante tra i vari partecipanti ad una partita online qualsiasi.
GRAFICA E SONORO
Dal punto di vista meramente grafico, veder sfrecciare la Honda di Checa e del nostro Rolfo o la Suzuki di Fonsi Nieto è una vera e propria goduria per gli occhi: la differenza tra l’edizione 2008 di SBK e quella odierna potrebbe essere tranquillamente paragonabile a quella che si potrebbe avere ad un cambio generazionale, se non fosse per la relativa pochezza dei fondali, del sistema di replay e in generale di tutto ciò che è “superficialità”, come il paddock o gli spettatori a bordo pista.
Per quanto riguarda invece la componente sonora, si potrebbero fare delle duplici considerazioni: scindendo l’impianto sonoro durante le gare da quello che anima il menù di gioco, quest’ultimo si assesta sulla norma di tutti gli altri titoli simili, che uniscono colonne sonore frizzanti a menù dalla grafica abbastanza sobria. Il lavoro svolto sul sonoro durante le sessioni giocate, invece, avrebbe contribuito ad elevare in maniera determinante la produzione Milestone se solo non si fossero snobbati particolari basilari come la resa uditiva delle moto in avvicinamento o il “coefficente di assordamento” alla vicinanza del paddock o delle platee di spettatori.
COMMENTO FINALE
Girarci attorno è inutile: la nuova creatura dei ragazzi Milestone è semplicemente la simulazione motociclistica più completa, più importante e più appagante che sia stata mai creata, anche se il genere di riferimento, la relativamente bassa considerazione che hanno i media del mondiale Superbike e, soprattutto, la mancanza di una cura certosina su tutto ciò che fa da contorno alle gare spicciole, giocano decisamente a sfavore di SBK 09.
Inforcando la propria moto ai livelli di difficoltà più bassi, ad esempio, l’intelligenza artificiale degli altri piloti è decisamente insufficiente e dà paradossalmente meno problemi della tenuta stessa del proprio bolide, che infatti si lascia difficilmente domare da chi è a digiuno di titoli della serie SBK o, ancor peggio, proviene dalla scuola delle simulazioni incentrate sul mondiale di MotoGP.
Nonostante questo, però, il curatissimo lavoro svolto sulla giocabilità di SBK 09 rende quasi ininfluenti le insufficienze della grafica di gioco: affrontare un Campionato Superbike al livello di realismo più alto è un’esperienza mistica (quasi allucinogena), che porta gli appassionati a fregarsene altamente dell’aspetto tecnico dei fondali o anche solo della bellezza cromatica della carena e del casco del pilota avversario di turno.
Per i motivi descritti nel corso di questa recensione, e per tutta quella serie di caratteristiche già conosciute agli habituè di SBK e che non avrebbe avuto senso ripetere togliendo spazio alle tante novità dell’edizione 2009, ne consigliamo quindi l’acquisto sia a coloro i quali sono emotivamente preparati a dare l’anima ad un titolo che pretende tanto per dare tanto, e sia ovviamente a tutti gli appassionati di giochi di guida dichiaratamente simulativi.
