A esagerare è stato Bob Summerwill, di Electronic Arts, che ha definito Nintendo Wii U “una schifezza. Meno potente di una Xbox 360. Ha un online/store povero. Nintendo è un morto che cammina a questo punto“.
Su Twitter, insomma, si è dato alla pazza gioia, mandando su tutte le furie i fan della software house e sbalordendo anche coloro che non hanno mai acquistato un prodotto Nintendo: in effetti, è innegabile che giudicare la home console in questo modo è fuori da ogni logica (anche considerando il fatto che, pur essendo ben viste, PS4 e Xbox 720 non sono ancora uscite).
“Le piattaforme Nintendo – ha proseguito – non hanno mai garantito grandi entrate per le terze parti. Solo i titoli di Mario e Zelda raccolgono soldi. Sony, Microsoft, Apple, Google tutti seguendo lo stesso copione: realizzare hardware di serie, potente, focalizzato su software e servizi”.
E se pensate che tutto sia finito con la stoccata ai titoli first party, vi sbagliate di grosso: è proprio il modo di lavorare di Nintendo che non sta bene a EA.
“Nintendo lavora ancora come se fosse nel 1990 – ha infatti proseguito -. Avrebbe dovuto fare come Sega, e offrire i suoi titoli di Mario e Zelda come esclusive per PS4/Durango. Invece hanno anno questa console terribile […]. Basta, Basta! Fate solo grandi giochi!”.
Un’osservazione del genere non è nuova nel mondo della critica, anche ricordando le opinioni di lettori e appassionati: non sono pochi, infatti, coloro che credono che la software house debba sviluppare soltanto titoli (e forse realizzare piattaforme portatili), lasciando il resto a Sony e Microsoft.
Noi non siamo affatto d’accordo: Nintendo non ha lanciato una console mostruosa a livello hardware, però questa stessa piattaforma ha dalla sua parte un GamePad che può essere sfruttato nel migliore dei modi (anche in multiplayer e per target casual) e, almeno in futuro, avrà giochi che rappresenteranno senz’altro un bel pacchetto per il consumatore. Ad ognuno il suo, insomma.
Summerwill, dal canto suo, ha cercato di dare anche una spiegazione al motivo per il quale la sua software house non svilupperà giochi per Wii U:
“Sì, abbiamo un sacco di problemi, ma il Wii U non è presente laddove ci sono le famiglie e il mercato casual: sui cellulari e tablet. [Noi vogliamo investire, invece, sui] mercati che contano: smartphone e la prossima generazione di console”.
La parola, ora, è la vostra!
Via | CVG