Il monolite nero ha finalmente raggiunto la stratosferica cifra delle 50 milioni di unità vendute negli Stati Uniti, confermando prepotentemente il diritto di entrare nella storia come uno dei prodotti tecnologici a maggior diffusione dell’intero pianeta: a darcene la notizia è l’agenzia di stampa statunitense Associated Press, che ha sommato i risultati di vendita di questi ultimi giorni con quelli complessivi degli anni passati.
Presentato alla stampa nel 1999 e commercializzato a partire dall’anno seguente, PlayStation 2 deve il suo titanico successo a molteplici fattori che hanno condizionato il mercato videoludico, e non solo: se ad esempio è notoria la gigantesca collezione di titoli disponibili per la console Sony, non vanno dimenticati altri fattori quali il prezzo al pubblico, la capacità di leggere film in DVD, l’incessante campagna pubblicitaria o il supporto diretto della Sony che continua tutt’ora a sponsorizzarne l’acquisto nonostante sia già da un paio di anni sul mercato la sorella maggiore, PlayStation 3.
Favorita certamente dalla popolarità della prima PlayStation, la cavalcata trionfale della Ps2 non ha conosciuto alcuna battuta d’arresto neanche quando la concorrenza di Nintendo prima e Microsoft poi si è fatta gradualmente più agguerrita: pur avendo un hardware di tutto rispetto, GameCube ed Xbox non hanno potuto fare altro che ritagliarsi un piccolo spazio ai margini di quanto stava facendo in quello stesso periodo la console Sony.
Comunque siano andate le cose, le oltre 140 milioni di PlayStation 2 vendute globalmente sono figlie di un mercato videoludico completamente diverso rispetto a quello attuale: anche se Nintendo Wii continua a macinare ritmi di vendite similari a quelli del monolite nero, paragonarne il successo badando solo a contarne le copie commercializzate può essere un ottimo esercizio statistico-matematico, ma certamente non aiuta a comprendere le dinamiche che hanno spinto la Ps2 a diventare un vero e proprio fenomeno di massa.
Cercando perciò di non ridurre a poche righe un’analisi che meriterebbe di essere approfondita (partendo magari da vostri spunti o commenti, sempre ben accetti), non possiamo fare altro che complimentarci con Sony per il risultato conseguito dalla sua console più amata.