Nata durante la seconda metà degli anni ’90 come “esercizio di stile” per i creatori della serie di Command & Conquer, la storia di Red Alert rielabora gli sconvolgimenti della Seconda Guerra Mondiale e della guerra fredda attraverso una narrazione ai limiti del reale, offrendocene una visione talmente grottesca e surreale da sembrare ironica.
Così come molte altre serie di strategici in tempo reale, anche Command & Conquer e Red Alert sono passati di mano più volte tra diverse case di sviluppo, fino ad arrivare tra le braccia di Electronic Arts che non ci ha pensato due volte a potenziare quanto di buono era stato fatto a livello di giocabilità, integrando ed arricchendo entrambe le serie con caratteristiche uniche.
Andiamo allora a sviscerare nei particolari il lavoro svolto dai ragazzi di EA Los Angeles.
UCRONIA, L’IRREALTÀ DELLA VEROSIMIGLIANZA
Il termine che dà il titolo a questo paragrafo potrà sembrare una parolaccia, ma altro non è che un genere letterario particolarissimo, con cui si riesce a stravolgere gli avventimenti storici per ripercorrerli a ritroso e spostando date e luoghi per creare una storia alternativa simile a quella reale: se la Fantascienza offre visioni su un futuro verosimile, l’Ucronia è invece la storia fatta dai “se…” e dai “ma…”.
Ed è proprio questa la caratteristica principale che ha dato vita alla trilogia dei Red Alert all’interno del filone principale di Command & Conquer, ogniuno con una sua “fantastoria” particolare fatta di avventimenti mai accaduti e libri di storia riscritti. È qui che muove i primi passi la storia alternativa di Red Alert 3, spiegataci sin dalle prime battute di gioco attraverso filmati che, come da tradizione, vengono realizzati con attori in carne ed ossa.
Il filmato introduttivo ci mostra un Cremlino assediato da una folla inferocita di manifestanti messi in ginocchio da una guerra fredda che, nonostante tutti gli sforzi economici fatti dai sovietici per contrastare gli Stati Uniti, sta volgendo al peggio. Poco prima dell’irruzione dei manifestanti, i due comandanti in cima ai vertici militari dell’Armata Rossa, entrando in una macchina del tempo costruita in fretta e furia in un piano sotterraneo del Cremlino, vengono catapultati indietro nel tempo con l’intento di uccidere deliberatamente Albert Einstein prima che elabori le sue teorie sulla Relatività: privando così i nemici del loro più grande scienziato, i due comandanti, di ritorno al loro tempo, si ritrovano una Unione Sovietica immensamente più potente, anche se “pasticciare con la storia” ha sempre i suoi risvolti negativi.
Essì, perchè uccidendo l’uomo alla base delle prime teorie nucleari, il mondo in cui si ritrovano adesso i due baldi militari è un mondo che non conosce le armi atomiche, e senza un deterrente così strategico si è riusciti a migliorare tecnologicamente tutte le altre attrezzature belliche, certo, ma nello stesso tempo non si è stati più in grado di mantenere “il cuscinetto” ad est e ad ovest, facendo così scoppiare una guerra senza campo sia con gli Alleati ad ovest… ma anche con l’Impero del Sol Levante ad est!!!
Senza il deterrente di una guerra apocalittica combattuta con devastanti armi nucleari, che senso ha fare una guerra fredda se si può combattere benissimo una guerra “calda” senza il rischio di mandare in malora la Terra?
STRATEGICO VECCHIO STAMPO
L’ampia premessa sulla storia alla base di Red Alert 3 è più che giustificata dalla diversità che questa caratteristica porta a tutto l’impianto di gioco: chi ha avuto la possibilità di giocare i precedenti due capitoli della serie sa benissimo quanto sia importante conoscere la narrazione alla base di tutte le tecnologie fantasiose con cui ci ritroveremo ad armeggiare per sconfiggere l’avversario di turno.
Il grande pregio di Red Alert 3 è proprio questo: pur mantenendo delle meccaniche di gioco praticamente identiche a quelle di tutti gli altri strategici classici, l’immensa novità portata dalla fantasiosità delle truppe e delle unità da combattimento poggia le sue basi su una solida impalcatura “fantastorica”, dando così un carattere accentuato a tutte quante le unità che è possibile utilizzare nelle missioni della campagna in singolo.
La possibilità di poter prendere parte alla guerra utilizzando tre fazioni completamente diverse per tipo di unità e per caratteristiche principali rendono estremamente longeva una campagna in singolo arricchita da intermezzi filmati ironici e mai banali. L’intelligenza artificiale si comporta egregiamente a qualsiasi livello di difficoltà, risultandone un valore aggiunto per il videogiocatore che dovrà adottare tattiche sempre diverse per avere la meglio sull’avversario.
MODALITÀ MULTIGIOCATORE
Novità principale dello strategico targato EA è la consolidata modalità cooperativa che può essere intrapresa in tutte le missioni della campagna in singolo: qualsiasi scenario di gioco è infatti strutturato in modo tale da avere sempre un assistente attivo in campo, che attraverso le sue truppe può darci una mano a conquistare obiettivi secondari o a gestire la sua armata di concerto con la nostra per sfondare le linee nemiche durante le fasi più concitate dell’azione.
Sia esso gestito dal computer o da un altro giocatore online, il co-comandante è una parte fondamentale per il prosieguo della missione assegnataci, dando quindi importanza basilare alla cooperazione tramite chat e VOIP (per la versione PC) o tramite la classica cuffia con microfono su Xbox Live (per la versione Xbox 360). Immancabile poi la modalità Schermaglia, che uscendo dai canoni e dai limiti della campagna ci permette di affrontare qualsiasi avversario su un nutrito numero di mappe, come da tradizione per qualsiasi strategico che si rispetti
GRAFICA E SONORO
Il comparto grafico di Red Alert 3 stupisce per una caratterizzazione maniacale delle truppe e del mondo di gioco volutamente “cartoonesco”, lasciando perciò da parte la tavola cromatica dei grigi per puntare direttamente a cromatismi vividi ed abbaglianti. Anche il restante comparto tecnico è stato realizzato per dare un aspetto sopra le righe a tutto quanto il prodotto: gli effetti particellari di assoluto livello, le magnifiche texture del terreno e delle unità, la cura certosina sulle animazioni di tutto ciò che vedremo muoversi a schermo dimostra l’assoluta professionalità di tutti coloro che hanno voluto dare un motore grafico di prim’ordine ad un titolo che, se non fosse stato così troppo ancorato al passato, sarebbe stato un vero e proprio gioiello.
Dal punto di vista sonoro, invece, il lavoro svolto dai ragazzi di EA Los Angeles va considerato tenendo bene a mente che la commistione tra la parte ludica e quella cinematografica di Red Alert 3 va analizzata sotto molteplici fattori: la qualità dei dialoghi varia da “sublime” a “terrificante” a seconda dell’attore coinvolto e dal doppiatore che ne ha curato la voce. È per questo che ci sentiamo di consigliarvi caldamente la versione originale, anche perchè il valore assoluto di determinati attori coinvolti nel gioco viene svilito da un doppiaggio italiano di valore medio-basso rispetto a quanto è stato fatto dagli stessi attori in presa diretta. Tutto ciò che udirete durante le sessioni di gioco, invece, mantiene uno standard qualitativo di prim’ordine esattamente come tutti gli altri capitoli della serie di Red Alert e di Command & Conquer.
COMMENTO FINALE
Considerando tutte le forze messe in campo per realizzare Red Alert 3, avremmo gradito una cura infinitamente maggiore in tutto ciò che di nuovo poteva essere fatto nella giocabilità, invece di dargli semplicemente un “vestito nuovo”. Da questo e da molti altri punti di vista, la cura nel comparto tecnico e la componente cooperativa della campagna principale rendono parzialmente giustizia ad un prodotto che altrimenti sarebbe rimasto schiacciato da una “anzianità di servizio” caratterizzata da una struttura di gioco troppo classica per ergere Red Alert 3 a capolavoro del suo genere: le innovazioni secondarie della campagna cooperativa e delle truppe uniche nel loro genere contribuiscono a renderlo più originale, ma non quanto ci si possa aspettare da uno strategico di fine 2008.
Il divertimento garantito dalle modalità multigiocatore riesce almeno a dare longevità praticamente eterna ad un titolo che utilizza l’ironia e il fascino della “fantastoria” per mascherare evidenti limiti d’originalità e di innovazione, ed è per questo che ne consigliamo l’acquisto solamente a coloro che amano visceralmente gli strategici in tempo reale: per tutti gli altri, ci si può fare un’idea al riguardo scaricando la demo e dando un’occhiata alle immagini della nostra galleria.