Avranno ragione oppure no gli analisi di Superdata Research, quando sostengono che PlayStation 4 e Xbox One non riusciranno a risollevare le sorti di un mercato videoludico in crisi? Volendo dare una risposta senza ulteriori analisi, e limitandoci, perciò, soltanto ai dati sui preordini, il “no” è uno di quelli secchi: la società, in effetti, crede che PS4 e Xbox One non venderanno mai a tal punto da stimolare al massimo le vendite; ci sono, infatti, già troppi dispositivi installati sul mercato.
Ma questo è davvero un fattore penalizzante? Secondo noi, fino a un certo punto, perché sono tante le variabili da considerare: a prescindere dalle offerte del momento, una piattaforma potrebbe essere acquistata benissimo dal consumatore, se dovesse promettere giochi entusiasmanti (e adatti a un target ampio ed eterogeneo) a prezzi bassi o comunque convenienti. Tutti, in effetti, acquistiamo le console non per le specifiche tecniche ma per i titoli che ad esse sono associati; è per questo che le motivazioni della società non ci convincono.
Vediamo nel dettaglio il report dell’azienda:
“I veterani dell’industria ricorderanno il collasso del 1983, quando il mercato era saturato da apparecchi hardware […] Oggi si corre un rischio simile: a causa di una base installata altissima, il pubblico potrebbe essere restio ad aggiungere una nuova console al proprio parco macchine”.
I risultati si basano sull’interrogazione di 1.105 utenti, che a marzo hanno dichiarato, nel 79% dei casi, di avere in media 2.6 console a testa, tra piattaforme domestiche e portatili. Fino a che punto un campione di sole mille persone può essere rappresentativo di tutti i giocatori? qual è il margine di errore e, soprattutto, il nesso tra console possedute e console acquistabili è davvero interpretabile in questo senso? Novembre è arrivato e ci toglierà ogni dubbio.