Il rinnovato amore dei videogiocatori su PC e console per i titoli indipendenti a basso budget e dalla grafica squisitamente in pixel-art alimenta le speranze degli sviluppatori americani di Pringo Dingo per il successo (commerciale e di critica) del bizzarro esperimento di Paparazzi, il cui lancio è previsto in queste ore su PC, Mac OS, PlayStation 4 e Wii U.
Partorita dalla vulcanica mente del designer statunitense Joel Clark, l’idea che sta alla base dell’avventura digitale di Paparazzi trae spunto dalla follia lucida che accompagna le gesta degli omonimi fotografi d’assalto che alimentano di gossip l’universo patinato dei VIP per riporporcela sotto forma di un adrenalinico party game.
Le dinamiche di gioco di Paparazzi, anche per questo, possono essere riassunte in due sole parole: “scatta” e “scappa”. Chi interpreta il fotografo deve riuscire a realizzare il maggior numero di fotografie compromettenti della starlette di turno, che nel frattempo prova a darsela a gambe o, qualora fosse impossibilitata a superare i confini digitali della mappa, a mimetizzarsi negli elementi dello scenario o a ripararsi tra la folla.
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Quasi fosse una reinterpretazione videoludica dei famosi libri per bambini di Where’s Waldo?, quindi, anche in Paparazzi il grosso del divertimento sarà dato dalla ricerca di una persona all’interno di uno scenario ampio e ricco di “elementi di arredo” che ostacolano la visuale. I livelli saranno delle riproposizioni stereotipate e in finto 8-bit dei luoghi più visitati dalle celebrità, come discoteche, club esclusivi, spiagge tropicali e party in ville multimilionarie.
Le mappe dell’avventura singleplayer saranno di difficoltà crescente, mentre le sfide in rete si svolgeranno all’interno di arene di dimensioni medio-grandi tra due giocatori che indosseranno i panni del fotografo e del VIP, così come possiamo scoprire osservando il trailer di lancio di Paparazzi.