L’importanza di uno sfondo narrativo di rilievo è uno dei temi principali con i quali il mezzo videoludico si confronta da parecchi anni a questa parte, e il cui dibattito sembra avere tutt’altro che vita breve. Se Ken Levine (Bioshock) arrivò ad affermare che una trama, per essere seguita, deve necessariamente essere funzionale al gameplay, di tutt’altro avviso pare essere Mike Laidlaw di BioWare.
Secondo il capo designer di Dragon Age: Origins, infatti, è assurdo pensare che la trama disponga di un ruolo marginale, concludendo che una buona storia sia essenziale in un videogioco. Tale componente renderebbe più profondo un qualsiasi gioco, afferma Laidlaw, ed avrebbe un impatto decisivo sulla sua resa.
Come dire che, quando un gioco comincia a venire a noia a causa dei suoi giustificabili limiti strutturali a livello di interattività, giunge provvidenzialmente in soccorso una buona storia, che alla lunga costituisce la linfa vitale di quel determinato titolo nonché reale motivazione per andare avanti. (Continua dopo la pausa)
Certo è che una tematica così attuale e affascinante non può certo essere risolta così sbrigativamente, ma ci fa davvero piacere che vi siano game designer pronti a gettare benzina sul fuoco riguardo certe questioni cruciali. Questo stupendo mezzo, d’altra parte, se davvero va avanti lo fa per intuizioni, idee e scontri che si mescolano in un calderone di opinioni dal quale tirar fuori ciò che essenzialmente è la vera evoluzione di questo mezzo. Altro che poligoni!
via | Destructoid