A riveder il periodo dell’affermarsi della Playstation in Italia, credo bisognerebbe fare più attenzione all’importanza della pubblicità. Sony osava maggiormente, i messaggi erano aggressivi, diretti. Si puntava sulla bulimia, sugli ‘0ltre 100 giochi’, che poi divennero 200, poi 300 e poi smisero di essere contati. Sony era, almeno in campo videoludico, la grande proletaria e comunicava con altisonanza e maniere da venditore d’automobili americano.
Tutto questo avveniva con particolare violenza in italia, dove la battaglia era soprattutto culturale e la posta in gioco era impossessarsi di una fascia di pubblico che non era all’epoca interessata al videogame.
Sembra ieri, eppure è passato un secolo. Guardate le pubblicità di ieri e oggi di Sony e la maniera di vendere il marchio Playstation di oggi: meno sfrontata, puntata tutta su parole stilose come ‘visions’ e ‘Cell Processor’.
Playstation era un trip allucinogggeno, Ps2 un’epifania multisensoriale.
E’ la Sony Difference: i gangster si sono messi in ghingheri, ragazzi.