Della miriade di videogiochi mostratici durante le infuocate giornate losangeline dell’E3 2014, No Man’s Sky è stato senza dubbio uno dei titoli che è riuscito ad accendere maggiormente la curiosità e la fantasia degli appassionati di avventure a mondo aperto e degli addetti al settore.
Il sorprendente filmato dimostrativo confezionato per la conferenza di Sony dai quattro membri del team di sviluppo inglese di Hello Games (esatto, sono solo in quattro) ha contribuito ad alimentare la nostra spasmodica voglia di approfondire la conoscenza di questo progetto e di svelarne i più reconditi segreti nella certezza che un giorno, si spera non troppo lontano, saremo chiamati a intraprendere questo epico viaggio tra le stelle in compagnia del nostro intrepido avventuriero e dell’intelligenza artificiale che governa la sua astronave.
Nello spazio informativo che vi proporremo quest’oggi, proveremo quindi a scoprire cosa ci riserverà questa ambiziosa avventura sci-fi raccogliendo tutte le considerazioni, le suggestioni e le domande degli appassionati per capire quale forma assumerà il progetto di No Man’s Sky prima che giunga a compimento su PC, PlayStation 4 e, forse, su Xbox One, Mac Os e Linux.
No Man’s Sky – E3 2014 – la versione PS4 si mostra in immagini e video
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No Man’s Sky: ecco i bozzetti preparatori del nuovo gioco sci-fi di Hello Games
Costruire e distruggere
Alzi la mano chi non ha pensato a Minecraft osservando il gameplay trailer presentato dagli Hello Games sul palco dello show E3 di Sony. Gli sviluppatori hanno già confermato la presenza di tutta una serie di risorse da acquisire nel corso dell’avventura, ma hanno anche affermato che il perno attorno al quale graviterà l’esperienza di gioco non sarà rappresentato dal looting o dal crafting, come nel caso del capolavoro squadrettato di Markus “Notch” Personn, ma dall’esplorazione e dall’osservazione delle creature, dei biomi e delle bizzarre strutture architettoniche rintracciabili sui pianeti della galassia procedurale.
All’uscita del titolo, però, mancano ancora diversi mesi e gli sviluppatori, qualora lo decidessero, potrebbero intervenire in quest’ambito per irrobustire la componente “creativa” di No Man’s Sky con un semplice ma efficace modulo che ci permetta di erigere costruzioni basilari o di scavare nel sottosuolo per andare alla ricerca di minerali e oggetti rari.
Creare clan galattici
No Man’s Sky è un videogioco d’esplorazione “in solitaria”: il nostro personaggio è uno spirito libero e in quanto tale può visitare qualsiasi stella posta nel raggio dei suoi motori a curvatura. Ma se si potesse creare un clan? E se quest’ultimo non avesse alcun limite di iscrizione? E se gli iscritti potessero essere “organizzati” in squadriglie, classi e livelli gerarchici?
Centinaia di esseri senzienti che decidono di sciamare in direzione della costellazione più vicina per assoggettare le civiltà primitive che ne popolano i sistemi planetari al volere dell’Impero: la sola idea mi fa venire la pelle d’oca… o qualsiasi altro tipo di effetto fisico provocato sulle squame o sulle escrescenze ossee dell’alieno che si cela dietro al casco del mio impavido alter-ego…
Intense battaglie spaziali
Dalle frammentarie informazioni estrapolabili dall’ultima video-dimostrazione dell’E3, il sistema di combattimento spaziale non ci è sembrato particolarmente curato, o almeno non quanto il magnifico modulo a generazione procedurale incaricato di creare i pianeti, i biomi, gli animali e le strutture architettoniche sulla superficie.
Chiedere a un team composto da sole quattro persone di erigere un impianto sparatutto capace di rivaleggiare con quello di Elite Dangerous o di Star Citizen, però, sarebbe profondamente ingiusto: per questo, ci limitiamo a sognare un dogfighting più adrenalinico e strategico, un sistema in grado di offrire un valido diversivo tra un’esplorazione planetaria e l’altra.
Una storia profonda
La saga di Mass Effect ci insegna che non basta trasformare l’universo di un titolo sci-fi in un parco giochi composto da centinaia di attrazioni, se poi queste ultime sono slegate le une dalle altre e non consentono all’utente di approfondire la conoscenza dei luoghi appena visitati e dei personaggi che vertono attorno alla figura dell’eroe impersonato.
Una buona narrazione è la chiave di qualsiasi videogioco, e No Man’s Sky non farà di certo eccezione nonostante la natura smaccatamente sandbox delle dinamiche di gameplay: la presenza delle rovine aliene sulla superficie dei mondi esplorabili, però, lascia velatamente intendere che una trama, seppure abbozzata, correrà sottotraccia per unire in un filo logico le avventure a mondo aperto vissute dagli utenti.
Esce presto, vero?
Come ben sapranno tutti coloro che seguono con attenzione l’evolversi dell’industria videoludica indipendente su Kickstarter, IndieGoGo, GOG e Steam Greenlight, tra la presentazione di un titolo e la sua effettiva commercializzazione possono passare anche degli anni, e questo senza contare la trafila delle edizioni intermedie pubblicate “in Early Access” o le problematiche inerenti il passaggio a una nuova piattaforma o ad un nuovo motore grafico.
L’annuncio della versione PlayStation 4, comunque, suggerisce un “intervento esterno” da parte dei giganti del settore per assicurare il buon esito di questo ambizioso progetto con una sana iniezione di liquidità e di devkit: la speranza di tutti, a questo punto, è quella di vedere No Man’s Sky sugli store digitali di PC/Steam, PS4 e XB1 in un periodo compreso tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.