Nintendo Wii U non ha ancora recuperato il tempo perso e, di questo passo, sarà senz’altro estromessa dalla console war di questa generazione (anche se, diciamocelo, Nintendo ha sempre fatto storia a sé con le sue piattaforme). Satoru Iwata aveva persino promesso una grande campagna di marketing nella seconda metà del 2013, ma, a parte gli annunci di giochi tripla A, non abbiamo visto assolutamente nulla; eppure, ripresentare la console è indispensabile, visto che non tutti ne hanno capito il funzionamento e tra i meno esperti regna una confusione che ha dell’assurdo.
Intervistato di nuovo sulla questione, questa volta da Toyo Keizai Online (la traduzione è di Kotaku), il presidente della compagnia ha continuato a dirsi fiducioso, non senza parlare nuovamente di un cambio di strategia che forse deciderà di attuare quando sarà troppo tardi:
“La situazione è difficile da spiegare, ma Wii U è un sistema che necessita di tempo per essere compreso. Abbiamo passato un brutto periodo all’inizio del 2013, in cui non c’erano release significative e le vendite dell’hardware sono crollate, però credo che la gente inizierà a capire e apprezzare il potenziale di questa console. Dobbiamo riuscire a comunicare col pubblico e a trasmettere il giusto messaggio”.
E poi ancora:
“La creazione è una sorta di egoismo: le persone con una forte energia creativa spesso hanno troppa fiducia in sé stesse. Dal loro punto di vista ‘questa è la cosa giusta da fare’, e credono che anche il cliente la pensi allo stesso modo; invece, l’obiettivo di un prodotto è quello di entrare in contatto col cliente e di essere accettato dal pubblico. Non puoi imporre semplicemente il tuo punto di vista. Quello che voglio dire, è che se vai da un cliente con un’idea, e questa non viene compresa, è necessario cambiare la propria idea affinché venga accettata. Il nostro obiettivo non è creare arte, ma realizzare prodotti che vengano apprezzati dal pubblico”.
Lo sappiamo, caro Iwata: ma la strategia e la campagna di marketing annunciati nella prima metà del 2013 dove sono andate a finire?