Giusto ieri ci siamo complimentati con Nintendo per l’importante traguardo ottenuto dalla sua console portatile, vale a dire 100 milioni di console vendute in tutto il mondo. Nonostante ciò, non potevamo comunque esimerci dal riportare un’altra notizia, sotto certi aspetti, anche più interessante.
Nella città giapponese di Osaka, infatti, una decina di scuole – tra elementari e medie – hanno espressamente richiesto ad ognuno dei propri studenti di disporre di un DS. Avete capito bene: una console quale strumento prettamente didattico, il cui utilizzo diventa parte integrante del percorso scolastico.
Per chi si stesse chiedendo quale possa essere l’utilità di questa iniziativa, è presto detto. Già da tempo, tanto per dirne una, in Giappone vengono venduti giochi per DS contenenti intere librerie (composti, cioè, da più opere). Inoltre non sono da meno materie come scienze e matematica, senza contare che ai bambini viene data pure la possibilità di migliorare nella scrittura dei kanji (ideogrammi giapponesi, anche se non sono gli unici).
Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Dal canto nostro non intendiamo minimamente sottolineare le differenze tra il nostro il sistema e quello altrui, anche perché qui da noi potrebbe non essere praticabile alla stessa maniera una simile iniziativa. E’ affascinante notare, però, come spesso i giapponesi sappiano applicare in maniera decisamente intelligente questo loro innato nazionalismo, unendo l’utile al dilettevole – come in questo caso.
via | Destructoid