Interpellato dai colleghi di Industry Gamers, il vicepresidente di Namco Bandai Oliver Comte si è detto apertamente contrario ai free-to-play e alla piega che l’industria dei videogiochi online sta prendendo in favore dei titoli freemium, ossia dei progetti basati non su un modello ad abbonamento ma su un sistema ad accesso gratuito con microtransazioni facoltative:
“I giochi free-to-play non possono essere dei prodotti di alta qualità. Certo, l’F2P è un sistema che può andare bene per i progetti più modesti, ma per le case di sviluppo principali è un modello insostenibile a lungo termine. Le aziende più grandi e affermate non hanno ampi margini di manovra se si lanciano nello sviluppo di titoli AAA, per chi investe ingenti risorse finanziarie e impiega grandi team di sviluppo è un azzardo lasciarsi prendere da questa moda passeggera dei free-to-play che durerà al massimo un altro paio di anni.”
Alle parole di Comte si sommano quelle pronunciate sul finire dello scorso anno da Greg Zeschuk di BioWare: stando al co-fondatore della famosa compagnia canadese di Mass Effect e SWTOR, infatti, il sistema dei free-to-play risulta essere perfetto per i titoli a basso budget ma assolutamente inadatto per i progetti più grandi. La guerra ideologica tra i fautori del modello freemium e i sostenitori degli MMO ad abbonamento è appena cominciata: e voi, da che parte state?