La recente notizia della scoperta delle “private key” di PlayStation 3 continua a scuotere la scena underground: divisi tra chi vuole solo ridare alla console Sony e ai suoi giocatori la possibilità di installare applicazioni homebrew e sistemi operativi open source e chi, invece, guarda esclusivamente allo scardinamento dei sistemi anticopia per gettarsi tra le braccia dell’illegalità sfornando copie pirata a raffica, i vari gruppi di hacker continuano a lavorare alacremente per raggiungere il loro scopo.
Se da un lato il team fail0verflow! e George Hotz (in arte Geohot, il padre del primo jailbreak di iPhone) non smettono di pubblicare gratuitamente sui loro siti ufficiali gli strumenti per poter eseguire piccoli applicativi d’esempio per testimoniare la possibilità concreta di raggiungere le risorse di sistema di PS3 senza l’ausilio di modifiche hardware o accessori esterni, dall’altro lato l’hacker Mathieulh del team PSGroove continua a promettere ai lettori del suo profilo Twitter di rilasciare il primo custom firmware “in queste settimane”, con tutte le nefaste conseguenze che potete facilmente immaginare sui possibili utilizzi per eludere le protezioni native della console e farvi così girare emulatori e giochi “rippati” in hard disk esterni.
Rimaniamo in attesa di avere ulteriori informazioni da fornirvi al riguardo, sperando naturalmente che dalle parti di Sony qualcuno ci fornisca al più presto una replica ufficiale a ciò che sta accadendo da qualche giorno a questa parte.