C’era una volta Championship Manager. Tutto andava bene tra Sports Interactive ed Eidos fino a quando, in modo apparentemente inspiegabile, le due società divisero le proprie strade nel 2003: la prima mantenendo tutta l’esperienza acquisita nello sviluppo anno dopo anno della serie manageriale calcistica più importante sul mercato, la seconda conservando il marchio Championship Manager e costringendo quindi SIGames a reinventare il proprio brand (passato nel frattempo sotto SEGA) chiamandolo Football Manager.
In molti nel corso di questi anni si sono chiesti i motivi di tale divisione e, visto il tempo trascorso, nessuno avrebbe detto che Miles Jacobson, boss di Sports Interactive, potesse tornare sull’argomento come invece è accaduto durante la conferenza GameHorizon di Newcastle, dove era presente anche il presidente di Eidos, Ian Livingstone. È stato proprio lo stesso Livingstone a dare infatti il via libera a Jacobson per parlare del divorzio tra le due società, coperto fino a quel momento da segreto aziendale.
Ecco dunque la sua versione dei fatti come la riporta Edge:
“Sono sicuro ci siano due lati per questa storia. Al tempo, sentivamo che c’era una mancanza di rispetto per il nostro lavoro da Eidos. Sembrava esserci una convinzione al tempo nell’industria, che chiunque potesse fare giochi. Eidos sistemò Beautiful Game Studios nove mesi prima che Championship Manager 4 uscisse, dicendomi che Beautiful Game Studios doveva fare un gioco di genere platform. Pensai che il nostro tempo fosse finito.”
Jacobson ha aggiunto poi che sia Eidos che SIGames volevano avere più controllo sul brand Championship Manager, nonché maggiori royalty. Sulla questione è intervenuto poi anche Livingstone, secondo il quale Eidos aveva in sé il sospetto crescente che il team di sviluppo volesse cercarsi un altro publisher.
Cosa che è poi effettivamente successa nel corso del 2003, con l’offerta di SEGA così come ce la racconta Jacobson:
“Andai al ristorante indiano col CEO di SEGA in Giappone ed Europa e mi fece un’offerta su un fazzoletto. Continuai a dirgli che non eravamo in saldo. Gli dissi che avrebbero dovuto raddoppiare l’offerta perché ne iniziassimo quantomeno a parlare.”
SEGA non ci penso su e aumentò il carico, al punto da spingere Jacobson a convincere i suoi colleghi per questa nuova avventura, promettendo di ottenere una clausola con la quale conservare la loro indipendenza. L’operazione andò in porto, non senza qualche problema:
“Uno sviluppatore non può attraversare niente di più grande del rompere con un brand che ha richiesto undici anni per essere costruito. Non posso credere che ci sia niente di più stressante per uno sviluppatore. Collassai all’E3 dopo che la decisione finale di andare via fu presa. Fu parzialmente per la mononucleosi che avevo, e in parte per lo stress.”
Football Manager nacque così e, per fortuna di Sports Interactive e di tutti gli appassionati di calcio, non ha smesso anche dopo il traumatico cambio di essere il successo che oggi ben conosciamo.
Via | CVG