Puntuale, quasi come un orologio svizzero, Midway rievoca nostalgicamente i tempi che furono. Anche stavolta la vecchia compagnia americana fa fondo al suo cospicuo patrimonio di perle e le riporta in vita a beneficio dei contemporanei. Tutto così poetico, idilliaco addirittura? Certo che no. Non a caso in questo nostro articolo non ci soffermeremo tanto sulla bontà di ogni singolo gioco. In tal senso avvertiamo che il termine recensione sia quanto di più inappropriato alla luce del trattamento che siamo tenuti a riservare a Midway Arcade Origins.
No, quello che ci preme evidenziare è piuttosto se e come ad oggi simili operazioni possano ancora fare breccia. Cosa dovrebbe indurre le più o meno nuove leve a dedicare del tempo (e prima ancora, dei soldi) ad una collection di titoli di cui magari non conoscono nemmeno l’esistenza. Eccone una. Ciò che per alcuni sarà una riscoperta, per altri potrebbe benissimo essere una vera e propria scoperta.
A distanza di tanto, forse troppo tempo, questo è vero. Tuttavia prendersi una pausa, tra uno stropicciamento di occhi e l’altro, rappresenta forse una dieta utile. Eccessivamente ferrea magari, ma ad oggi non ci si può più permettere di discutere riguardo a questo settore seriamente, ancorché onestamente, senza per lo meno avere una vaga idea di certe fasi storiche. Ma anche limitatamente a tale aspetto, c’è ahinoi di che storcere il naso.
Visto che l’abbiamo evocata, partiamo dalla natura implicitamente didattica di questa nuova proposta Midway. Alcuni potranno anche restare perplessi, ma una della mancanze più clamorose che abbiamo immediatamente riscontrato in Midway Arcade Origins sta proprio nell’assenza di una sorta di dizionario sui generis. In tal senso la collana dei tre Midway Arcade Treasures dispone già di un appeal senza dubbio più accattivante. Uscito nel 2003, già il primo dei tre Arcade Treasures conteneva una seppur piccola ma probabilmente indispensabile enciclopedia. Questo perché far luce su determinati titoli targati Midway significa inevitabilmente approfondire parte della storia dei videogiochi, esigenza sempre più pressante in un settore in cui anche l’utenza più smaliziata tende ad avere memoria corta. Sinceramente non ci spieghiamo il perché stavolta se ne sia fatto a meno, anche perché la componente educativa (alla storia del medium) appare essere inevitabilmente la prima e più nobile ambizione di certi progetti.
Ma passiamo alla lista dei titoli presenti, che vi mostriamo di seguito.
- Defender
- Gauntlet
- Joust
- Rampage
- Total Carnage
- 720°
- A.P.B.
- Arch Rivals
- Bubbles
- Championship Sprint
- Tournament Cyberball 2072
- Defender II
- Gauntlet II
- Joust 2
- Marble Madness
- Pit-Fighter
- Rampart
- Robotron 2084
- Root Beer Tapper
- Satan’s Hollow
- Sinistar
- Smash TV
- Spy Hunter
- Spy Hunter II
- Super Off Road
- Super Sprint
- Toobin’
- Vindicators Part II
- Wizard of Wor
- Xenophobe
- Xybots
Superfluo soffermarsi su tutti i titoli ad uno ad uno. Chiaramente li troviamo tutti adattati alle ineludibili istanze dell’alta definizione, seppur sia altrettanto ovvio che il beneficio al passaggio sia pressoché nullo. I giochi sono quelli dell’epoca, e per quanto possa sembrare una precisazione banale la nostra, è bene che lo si chiarisca inequivocabilmente. Magari non troverete lo schermo unto di patine lasciate da ragazzi e ragazzini che si accalcavano a suo tempo sui cabinati, ma a parte questo nessuna vera e propria conversione.
Scherzi a parte, è altrettanto evidente che non tutti possano andare a genio. E se titoli come Defender, Gauntlet e Marble Madness hanno per certi aspetti segnato un’epoca, altri restano confinati alla memoria di chi davvero all’epoca ebbe la fortuna di trovarsene uno sotto casa in versione coin-op.
Abbiamo fugacemente fatto cenno all’aspetto visivo, evidenziando come le differenze siano non pervenute (anche in termini di formato, visto che le inevitabili bande laterali sono state soppiantate da più accomodanti schermate a tema). Ma i titoli che trovate all’interno di Midway Arcade Origins non solo si vedono come un tempo, ma si giocano come un tempo. E bisogna che questa la si spieghi.
Un’altra delle barriere all’ingresso di questa collection risiede proprio nel gameplay. Certi titoli sono letteralmente impensabili senza la classica manopola, o qualunque soluzione affine proposta all’epoca. Certo, vale per pochi titoli, ma provate anche solo a immaginare come potesse essere giocare a Marble Madness con la classica manopola da salagiochi. Altri si adattano quasi alla perfezione, e non lo scopriamo certo adesso, visto che alcuni dei titoli presenti sono già stati disponibili su Xbox LIVE Arcade, come Robotron 2084, Rampage e Smash TV (da poco ritirati dalla libreria, comunque). Di quest’ultimo ci piace in particolar modo menzionare la simpatica citazione che se ne fa in GTA: Liberty City Stories, dove troviamo una missione secondaria ambientata dentro a una nave da carico e denominata il nome di Slash TV – dicitura non casuale, considerato che la motosega la fa da padrone.
Altra pecca, anche questa a nostro parere notevole, sta nella totale assenza dell’online. Dove possibile, Midway Arcade Origins consente chiaramente le sessioni in co-op, ma sempre ed esclusivamente in locale. Male, visto che, tornando ancora una volta a Smash TV per esempio, la cooperativa della versione uscita sul Marketplace prevedeva la possibilità di essere condotta in rete. Componente questa che finisce con l’incidere tristemente in negativo e che avrebbe certamente impreziosito la proposta. Volete mettere la possibilità di giocare con un vostro amico/a o parente a certi titoli, un tempo emblema della socialità in ambito gaming, a miglia e miglia di distanza l’uno dall’altro?
Ultimo punto della questione ci tocca sollevarlo in merito all’utente verso cui è potenzialmente rivolta una simile operazione. C’è da dire che i più grandicelli, nonché amanti di certi giochi presenti all’interno di questa ennesima collezione, potrebbero (e per certi aspetti dovrebbero) cedere al suo fascino. Il prezzo e la comoda reperibilità remano senza dubbio a favore di Arcade Origins. In relazione all’elemento reperibilità, chiariamo immediatamente. Ci pare che tutti i titoli sopra elencati si trovino da tempo e siano giocabili attraverso svariati emulatori. La comodità sta esattamente nel non doversi applicare nel cercarli e tutto il resto. Non è poco.
Ai meno grandi, che dire? Dubitiamo, sinceramente, che il titolo Midway possa fare realmente presa su di loro. Come accennato sopra, la totale assenza di materiale per così dire iniziatico, a nostro parere appesantisce ancora di più la digestione di una serie di pietre miliari che sono comprensibilmente figlie del proprio tempo. Oggi poi, col furoreggiare di dispositivi portatili di ogni tipo, forse certi lidi rappresentano l’ultima, vera ancora per il recupero di un periodo e di un’era tanto affascinante quanto tangibilmente remota. Inutile negarlo, ed in questo Midway non ha evidentemente alcuna colpa, che giocare oggi un gioiellino come Xybots, sviluppato e pubblicato da Atari nell’87, per i più è quasi come assistere a Scarface: non quello di De Palma… quello del 1932 diretto da Howard Hawks e Richard Rosson. Questo per dirvi, nel bene o nel male, come e quanto velocemente si sia trasformato il medium videoludico in uno spazio di tempo a dire il vero piuttosto ristretto, specie se confrontato con altri settori.
Per chiudere, vi esortiamo comunque a non diffidare mai a priori da certe iniziative. Ma se proprio dovessimo dare un consiglio, non esiteremmo a direzionarvi verso il già citato trittico di Midway Arcade Treasures, ben al di sopra per completezza, non solo per quantità. Oppure, spingendoci su altri lidi, all’eccezionale SEGA Mega Drive Ultimate Collection, uscita appena tre anni or sono.
Cosa ci piace
|
Cosa non ci piace
|
|
|