L’incredibile percorso intrapreso da BioWare con la serie di Mass Effect ci ha regalato una delle esperienze videoludiche più coinvolgenti degli ultimi anni: per la grande libertà concessaci sia in sede di dialogo che nelle sessioni action, per la passione dimostrata dagli autori canadesi nello svolgere il delicato lavoro di “evoluzione narrativa” della trama e per la bontà delle dinamiche sparatutto, l’epopea in tre atti della favola fantascientifica di Shepard ha contribuito a scrivere alcune delle pagine più importanti dell’intera produzione ruolistica della passata generazione di console. L’attesa spasmodica degli appassionati per il lancio di Mass Effect 4 non è che un riflesso della fiducia incondizionata che i fan hanno deciso di concedere a BioWare dopo aver passato centinaia di ore in compagnia dello Spettro N7 e dei suoi inseparabili compagni di viaggio.
Mass Effect 4: conceptual prototype – E3 2014
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Dopo aver sploverato la sfera di cristallo per intuire la direzione seguita dagli sviluppatori di No Man’s Sky, di The Witcher 3 Wild Hunt e di Bloodborne, quest’oggi decidiamo quindi di volgere il nostro sguardo in direzione di Edmonton (Canada) per fare le pulci a BioWare e capire quali strade decideranno di intraprendere per ridare linfa vitale alla saga di Mass Effect dopo la triste conclusione della trilogia dedicata al comandante della Normandy e al suo intrepido equipaggio.
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1 – OLTRE SHEPARD
Il primo e, forse, il più ricorrente dei sogni che gli appassionati fanno immaginando quali forme possa assumere il progetto di Mass Effect 4 ha inevitabilmente a che fare con il soldato (o la soldatessa) che prenderà il posto di Shepard nel ruolo di protagonista principale: per le note vicende accorse all’eroico comandante della Normandy alla fine del terzo e ultimo capitolo della trilogia videoludica a lui dedicata, infatti, il tassello più importante del gigantesco puzzle narrativo della serie deve essere sostituito per garantire alla proprietà intellettuale di sopravvivere al passaggio dalle vecchie alle nuove piattaforme.
Per questo, non importa quanto ampie possanno essere le possibilità di personalizzazione dell’aspetto, della razza e delle classi del nuovo protagonista di Mass Effect 4: l’importante è che sia un personaggio carismatico, un eroe eclettico in grado di coprire con la sua personalità, il suo fascino e la sua dialettica gli inevitabili buchi narrativi a cui andremo incontro giocando un titolo che, per sua stessa natura, graviterà attorno alla più completa libertà di scelta dei luoghi da esplorare e delle azioni da compiere.
2 – IL BENE E IL MALE
Nonostante gli indubbi passi in avanti compiuti da BioWare nel corso dei precedenti tre capitoli della serie, con Shepard le soluzioni narrative proposteci sia in sede di dialogo che nelle decisioni da assumere alla fine delle battaglie più concitate poggiavano le loro basi su di un sistema di moralità estremamente semplicistico.
Con Mass Effect 4, quindi, non possiamo che sperare in un “percorso karmico” decisamente più multisfaccettato e ricco di sfumature, con scelte che lascino all’utente la facoltà di distinguere il bene dal male in maniera non troppo dissimile da quanto accade nella dimensione fantasy di The Witcher.
3 – LIBERI LIBERI SIAMO NOI…
Il terzo paragrafo del nostro speciale non può che trattare gli aspetti del gameplay direttamente collegati all’esplorazione planetaria, alle missioni secondarie, alle attività libere e a tutto ciò che farà “da contorno” alla storia principale di Mass Effect 4.
Per quanto concerne le missioni secondarie e le sessioni esplorative a bordo del proprio vascello interplanetario, ad esempio, incrociamo le dita nella speranza che le buone anime di BioWare si prodighino nella realizzazione di un esteso generatore casuale di sistemi stellari, di spazioporti e di eventi estemporanei (dall’assalto dei pirati all’esplosione di una miniera) che contribuisca ad estendere la longevità e il divertimento garantito durante i frangenti open-world.
In assenza di un generatore randomico di eventi e di pianeti, ci si può sempre “accontentare” della reintroduzione delle sessioni a bordo del Mako che tante gioie hanno regalato agli utenti del primo capitolo della saga: grazie alla superiore potenza computazionale delle nuove piattaforme, oltretutto, si potrebbe utilizzare questo sistema per cancellare definitivamente le tediose operazioni di raccolta di risorse che nel secondo e terzo episodio erano affidate alle sonde lanciate dall’interfaccia olografica della Normandy.
4 – IL NEMICO DEL MIO NEMICO
Il generoso “scambio di amorosi sensi” tra Shepard e i membri più avvenenti del suo equipaggio è un tratto distintivo della serie e un esempio lampante della straordinaria struttura narrativa eretta dagli autori di BioWare per assicurarci la più assoluta libertà nella scelta delle opzioni di dialogo.
Perchè, allora, non evolvere questo aspetto della trama intrecciando ulteriormente la vita del protagonista a quella dei suoi alleati consentendo a tutti, e quindi non solo all’eroe, di intrattenere relazioni con gli altri membri del cast? Per permettere alla “simulazione emotiva” di Mass Effect 4 di raggiungere un livello di raffinatezza tale da consentire la nascita autonoma di amicizie, liti ed amori tra gli alleati, basterebbe legare il tutto alle decisioni assunte dal protagonista nel corso delle missioni e all’allineamento morale scelto per sè e per i propri compagni d’armi (e di letto…).
5 – STELLE ALIENE
Apprezzati dai fan per la loro indiscutibile bravura nella realizzazione di titoli capaci di coniugare alla perfezione gli elementi ruolistici e quelli action/sparatutto alle dinamiche di gioco dei loro capolavori, i BioWare hanno attinto a piene mani dall’esperienza maturata negli anni con Neverwinter Nights, Baldur’s Gate e Knights of the Old Republic per garantire a Mass Effect il più ampio ventaglio di funzionalità.
I sette anni passati dalla commercializzazione del primo capitolo e i passi falsi compiuti nello sviluppo della saga parallela di Dragon Age, però, impongono al team di Edmonton un deciso slancio d’innovazione che comporti, ad esempio, la completa riscrittura del sistema di combattimento.
Per essere davvero next-gen e consentire la ripartenza della saga su basi diverse da quelle della trilogia originaria, Mass Effect 4 deve coniugare i miglioramenti grafici e alle dimaniche ruolistiche a un combat system originale, magari con centinaia di animazioni e di armi specifiche per ciascuna delle razze aliene rappresentate a schermo: perchè se provengono da stelle lontane e respirano un’atmosfera di metano e argon, allora i nemici e gli alleati extraterrestri devono muoversi, parlare e combattere in un modo che sia autenticamente “alieno”.