Quando Media Molecule realizzò il primo Little Big Planet, si incaricò di portare avanti un progetto estremamente ambizioso. Il fatto di mettere gran parte del gioco nelle mani dei giocatori, infatti, trasformava automaticamente l’idea in qualcosa di estremamente vago e traballante, il cui successo dipendeva interamente dall’impegno profuso dagli utenti.
Come tutti ormai sappiamo, Media Molecule ha vinto la propria scommessa, visto che attraverso il complesso editor messo a disposizione dal team sono stati realizzati centinaia di livelli, alcuni dei quali così curati da superare perfino le opere originali dei programmatori.
Il successo di Little Big Planet, quindi, ha incoraggiato gli sviluppatori ad andare ulteriormente oltre i limiti, credendo ancora una volta nella fantasia e nell’impegno della community e cercando di offrire qualcosa attraverso cui l’impegno venga premiato con risultati eccezionali, di gran lunga superiori ai già splendidi lavori realizzati con il primo Little Big. Seguiteci dopo il salto per entrare con noi nel meraviglioso mondo di Little Big Planet 2.
Il gameplay è secondario
Il primo Little Big Planet non venne certo elogiato grazie al proprio gameplay. Paragonato ad altri classici del genere, infatti, a causa della bizzarra combinazione di salti millimetrici e fisica realistica il titolo Media Molecule non reggeva il confronto, rivelandosi gradevole principalmente grazie allo stile grafico eccezionale ed alle ispiratissime musiche. Little Big Planet 2, da questo punto di vista, non si allontana più di tanto dal predecessore, ma grazie alle numerose innovazioni inserite dai programmatori riesce a migliorare anche questo importante dettaglio.
Rispetto a quanto accadeva in passato, infatti, questa volta il gioco non può essere classificato come un semplice platform, visto che al suo interno sono racchiusi contemporaneamente più generi differenti. Nel corso dell’avventura principale, infatti, capita spesso di imbattersi in sessioni alternative, ora sconfinando nel territorio degli sparatutto, ora trovandosi di fronte a esperimenti di altro genere.
Tutto questo è stato reso possibile dall’impegno dei programmatori, che convinti di poter offrire qualcosa di ancor più profondo ai propri fan, hanno inserito nuovi elementi non solo all’interno del gioco principale, ma soprattutto nel monumentale editor presente nel pacchetto.
Scuola di game design
L’intenso rapporto sviluppatosi tra Media Molecule e la community di Little Big Planet, ha fatto sì che nel corso del ciclo vitale del titolo Sony emergessero una serie di limitazioni legate alla struttura dell’editor. Proprio per questo motivo, mentre in un primo momento il team di sviluppo era convinto che un seguito di Little Big Planet non fosse necessario, dopo qualche mese questa esigenza si è fatta sempre più pressante, spingendo i programmatori a mettersi in moto.
Ascoltando attentamente le segnalazioni della community, quindi, i ragazzi di Media Molecule hanno lavorato sodo per snellire i processi più comuni dell’editor, in modo da tagliare molti passaggi intermedi e da rendere il processo creativo più fluido e abbordabile. Operazioni che in Little Big Planet richiedevano una decina di passaggi, nel nuovo capitolo si risolvono in modo rapido e intuitivo, a tutto vantaggio della qualità dell’esperienza finale.
Considerando le nuove caratteristiche offerte dall’editor, comunque, sia i nuovi utenti che i veterani del gioco Sony dovranno seguire una massiccia dose di tutorial, prima di muovere i primi passi nel magico mondo della creazione. Nonostante la maggior semplicità delle singole operazioni, infatti, la quantità di cose realizzabili attraverso il software all’interno del gioco è aumentata in modo esponenziale, rendendo la curva di apprendimento comunque molto ripida.
Mille giochi in uno
La caratteristica principale di Little Big Planet era quella di poter realizzare livelli inediti sfruttando gli strumenti presenti nell’editor. Cosa cambia in Little Big Planet 2? Beh! Grazie alle novità aggiunte dai programmatori, questa volta la creatività dei giocatori non dovrà limitarsi alle possibili ambientazioni e alla realizzazione di platform sempre diversi, ma potrà sconfinare anche in altri generi, con l’unico limite rappresentato dalla fantasia dei giocatori stessi.
Sotto un certo punto di vista, il titolo Media Molecule ha tutte le carte in regola per trasformarsi nel campo di addestramento dei game designer in erba, che sulla loro fida PlayStation 3 potranno realizzare i primi esperimenti di gameplay. Tutto questo è reso possibile principalmente dai nuovi tool messi a disposizione dei Sackboy: il rampino, il creatinator e il grabinator.
Il primo, come è facilmente intuibile, può essere utilizzato per agganciarsi a varie superfici, dondolarsi e lanciarsi nel vuoto come novelli Tarzan. Il secondo permette al Sackboy di sparare dal cappello oggetti di vario genere, mentre il terzo permette di afferrare e lanciare gli oggetti presenti nei livelli.
Come creare una IA
A questi tre elementi si vanno ad aggiungere i pezzi forti di Little Big Planet 2. Il primo è quello dei Sackbot, veri e propri npg controllabili e programmabili a piacimento dal giocatore. A differenza dei semplici pupazzi animati che potevano essere realizzati in Little Big Planet, grazie all’introduzione dei microchip è ora possibile realizzare, con un po’ di impegno, Intelligenze Artificiali complesse, capaci di reagire agli stimoli impostati dal giocatore.
Per programmare i microchip in questione è necessario seguire alcune rudimentali procedure di informatica (cose davvero semplici, non vi spaventate!), ma il risultato finale è qualcosa di incredibile. Grazie a questo elemento è possibile, per esempio, impostare i comportamenti di diverse tipologie di nemici all’interno di uno sparatutto, oppure di difensori, centrocampisti e attaccanti in un gioco di calcio.
A questo si affianca l’indispensabile Controlinator, che in sostanza permette di assegnare ai tasti del joypad azioni e comandi di ogni genere. In questo modo è possibile, per esempio, creare un’astronave da muovere a piacimento utilizzando la croce direzionale e che, tramite la pressione del tasto X, sia in grado di sparare oggetti di ogni genere.
Il Music Sequencer
L’ultimo strumento delle meraviglie è il Music Sequencer, che permette di creare loop infiniti di suoni o immagini. Grazie a questa piccola meraviglia tecnologica, in sostanza, è possibile realizzare qualsiasi tipo di gioco con meccaniche a scorrimento, oppure dare sfogo alla propria creatività con giochi musicali di ogni genere.
I tester impegnati con la beta, già prima dell’uscita del gioco sino riusciti a creare cose a dir poco incredibili, e fra i progetti della community è già possibile trovare esempi di pura genialità messi gratuitamente a disposizione per il download. Proprio l’incredibile successo del titolo, tuttavia, ha creato alcuni problemi all’online di Little Big Planet 2, rendendolo lento e instabile.
Commento finale
Little Big Planet 2, quindi, è un progetto ambizioso come non mai, capace di garantire ore e ore di divertimento creativo. La sua natura particolare, tuttavia, lo rende un titolo perfetto per chi ama mettersi alla prova e sperimentare, ma impedisce a coloro che non gli dedicano la giusta dose di tempo e dedizione di apprezzarlo al meglio. Se pensate di acquistarlo ignorando completamente l’editor, potreste comunque trovare conforto nella massiccia quantità di livelli scaricabili costantemente aggiornata dalla community, ma vi perdereste comunque il vero spirito del gioco.
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