A pochi mesi di distanza dalla commercializzazione di LEGO Marvel’s Avengers, gli autori inglesi di TT Games provano a cimentarsi con una proprietà intellettuale altrettanto pesante come quella legata all’Episodio 7 di Star Wars proiettandosi idealmente tra le stelle della galassia lontana lontana di George Lucas per dare forma a LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza.
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La trasposizione videoludica del kolossal sci-fi di J.J. Abrams è figlia dell’ottimo lavoro svolto dai Traveller’s Tales sui progetti affidatigli da Warner Bros. nel corso degli ultimi 15 anni, come dimostrano le speranze nutrite da tutti coloro che attendevano con ansia l’uscita di questo titolo sulle ali dell’entusiasmo per le innovazioni promesse dal team britannico e, ovviamente, per le solide basi narrative garantite dall’ultimo film di Guerre Stellari.
Con questa consapevolezza, nelle oltre venti ore di gioco passate su PlayStation 4 in compagnia di Rey, Finn, Poe Dameron e compagni nella multisfaccettata dimensione di LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza abbiamo stretto alleanze, combattuto a suon di blaster contro le forze oscure del Primo Ordine e aperto nuove finestre sulla saga in un crescendo di emozioni e sensazioni che trova una manifestazione diretta e tangibile nella scheda voto riassuntiva che accompagna le analisi e i giudizi a cui vi lasciamo con la nostra recensione.
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COSA CI PIACE
Gameplay con tante innovazioni
Dei tanti titoli a tema LEGO realizzati da TT Games e affacciatisi sulla scena videoludica negli ultimi anni, LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza risulta essere certamente uno dei più originali e innovativi. Nonostante il sistema di gioco continui ad essere imperniato sulle attività da svolgere per acquisire oggetti, punti esperienza e personaggi segreti attraverso l’esplorazione su binari di livelli pieni zeppi di elementi da distruggere, infatti, l’ultima fatica dei Traveller’s Tales prova a lasciarsi alle spalle la monotonia e la ripetitività che hanno caratterizzato i videogiochi precedenti attraverso una sana iniezione di modalità inedite e di “esperienze interattive” poco impegnative ma estremamente divertenti.
Grazie a questi interventi, il percorso intrapreso dagli utenti per ottenere armi, veicoli, costumi e poteri attraverso la progressione della trama viene reso decisamente più emozionante dalla presenza delle battaglie con i blaster, di un sistema di multi-costruzioni e di frangenti della storia in cui è possibile solcare i cieli a bordo di un’Ala-X o del Millennium Falcon per ingaggiare emozionanti scontri in arena o dogfight nello spazio.
Se con le battaglie dogfight assistiamo all’introduzione di un elemento di gioco completamente sconosciuto alla serie e con il quale occorre sperimentare per più di un’ora prima di padroneggiarne le meccaniche di combattimento aereo, per quanto concerne il sistema multi-costruzioni e le battaglie con i blaster gli sforzi profusi dai TT Games vanno nella direzione indicata dagli appassionati per rendere più originali e dinamiche le missioni “classiche” di ricerca dei collezionabili traendo ispirazione dagli sparatutto in terza persona con coperture dinamiche, dai vecchi rail shooter e dai moderni action ruolistici che permettono agli utenti di scegliere autonomamente la via da imboccare e l’atteggiamento da assumere per raggiungere lo scopo prefissato.
Ricchissimo di contenuti
Come in ogni videogioco partorito dalla fervida immaginazione dei TT Games, anche in LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza la progressione delle missioni dell’avventura principale vive e si alimenta delle innumerevoli azioni “secondarie” da compiere per aprire nuovi percorsi narrativi e andare alla ricerca di oggetti e personaggi aggiuntivi. Gli oltre 200 elementi collezionabili da sbloccare giocando e rigiocando le missioni della campagna sia da soli che in compagnia di un amico (grazie all’immancabile funzione per la cooperativa a schermo condiviso) offrono un’esperienza di gioco parallela e complementare a quella offerta dalla storia “maggiore”.
Grazie anche alle innovazioni legate al sistema delle multicostruzioni, alle battaglie dogfight e alle sfide con i blaster ispirate agli sparatutto in terza persona con coperture dinamiche “alla Gears of War”, il titolo assume ben presto la forma di un gigantesco puzzle interattivo da ricomporre lentamente con l’ausilio dei personaggi interpretabili: i continui rimandi alle precedenti pellicole della saga di Guerre Stellari contribuiscono ad arricchire ulteriormente un prodotto capace di intrattenerci per decine e decine di ore senza scadere nella ripetitività dei passati progetti di TT Games, merito in questo caso dell’ottimo lavoro svolto dagli autori inglesi nell’ampliare la storia con simpatici aneddoti ed eventi narrati da un punto di vista diverso da quello offerto dall’Episodio 7.
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Grafica splendida
La cura riposta dai ragazzi di TT Games nello sviluppo delle meccaniche di gioco e delle diverse ambientazioni che concorrono a formare l’avventura di LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza non può che riflettersi sul comparto tecnico, con un sensibile miglioramento della grafica (e della componente artistica in generale) rispetto a quanto apprezzato negli ultimi capitoli di questa serie action-adventure dedicata ai mattoncini della casa di giocattoli danese. Su PC e console current-gen, ad esempio, le animazioni dei personaggi risultano essere estremamente fluide, gli scenari ricreano fedelmente quanto visto al cinema, i livelli sono pieni di oggetti distruttibili (e “costruttibili”) e il comparto audio è quanto di meglio si potesse chiedere a un simile tie-in, con una colonna sonora impeccabile e dei dialoghi (sia ingame che per le scene di intermezzo) riadattati e reinterpretati dai doppiatori del kolossal di J.J. Abrams con il taglio ironico e scanzonato che permea l’opera.
Le uniche critiche che potremmo muovere in tal senso agli autori inglesi riguardano l’altalenante qualità del character design di taluni personaggi, i bug e i glitch riscontrati nel corso delle scene più concitate e, ultimo ma decisamente non per ordine di importanza, il ritmo non omogeneo delle azioni da compiere in alcune missioni, specie nel passaggio da un frangente platform a uno sparatutto (o con battaglie dogfight) e viceversa.
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COSA NON CI PIACE
Controlli poco intuitivi per i dogfight
Gli scontri a fuoco a bordo di navicelle spaziali come gli Ala-X e il Millennium Falcon rappresentano l’aspetto più innovativo e originale dell’intera offerta videoludica di LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza. I frangenti dell’avventura in cui potremo ingaggiare frenetici dogfight all’interno di scenari aperti con decine di nemici a schermo o di arene dalle dimensioni ridotte regalano emozioni a perdifiato ma mostrano il fianco a più di una critica, specie per quanto riguarda il sistema di movimento.
Le meccaniche di guida adottate dai TT Games per le sessioni con le battaglie aeree e spaziali, infatti, differiscono sensibilmente da quelle legate alle “classiche” sessioni platform e da quelle in salsa TPS basate sugli scontri con i blaster e sulle coperture dinamiche: il sistema di controllo dei dogfight, infatti, tende ad essere piuttosto impreciso negli spostamenti rapidi, nei cambi di direzione e nelle operazioni di mira con più di un target a schermo anche dopo essersi presi del tempo per padroneggiare le principali mosse elusive e di attacco, e questo purtroppo va ad impattare negativamente sul divertimento offerto dalle battaglie aeree e sulla sensazione di “libertà” restituita da queste sfide.
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Poco impegnativo
Quello dello scarso livello di difficoltà, purtroppo, è un problema che la serie a tema LEGO di TT Games si porta dietro praticamente da sempre, ed è triste constatare come il team britannico non abbia voluto (o potuto) cogliere l’occasione offerta da LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza per evitare di commettere lo stesso errore. Il fatto che il titolo sia rivolto a un pubblico giovane, infatti, non giustifica in nessun modo la scelta operata dagli sviluppatori di trasformare l’avventura di Rey e compagni in una sorta di gioiosa esperienza interattiva completamente priva di sfide degne di essere definite tali.
A causa di questa improvvida decisione, il lavoro svolto dai TT Games con l’introduzione delle battaglie con i blaster, dei combattimenti dogfight, degli strumenti di multi-costruzione e degli spezzoni narrativi che aiutano lo spettatore a gettare una nuova luce sugli eventi dell’Episodio 7 e dei capitoli precedenti della saga cinematografica di Star Wars finisce con l’essere schiacciato da una melassa di eccessivo buonismo che trasforma l’avventura in una sorta di scampagnata interattiva: un maggiore cura in tal senso, magari attraverso la semplice aggiunta di un livello di difficoltà più elevato, avrebbe certamente giovato all’intera opera, contribuendo ad elevare il tasso di sfida e a rendere ancora più interessante e divertente il cosiddetto “endgame” dedicato alla ricerca degli oggetti collezionabili, dei personaggi supplementari e delle aree segrete presenti in ogni livello della campagna principale.
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CONSIDERAZIONI FINALI
Il tempo passato a plasmare universi digitali ha permesso ai Traveller’s Tales di maturare un proprio stile di gioco apportando, di volta in volta, le modifiche e le innovazioni più “incisive” per il contesto narrativo, grafico e ludico di ciascun progetto: con il tie-in dell’Episodio 7 di Star Wars, ad esempio, gli sviluppatori britannici abbandonano volutamente le ambientazioni di ampio respiro di LEGO Marvel’s Avengers per offrire agli utenti un’avventura più adrenalinica e variegata, alternando le tipiche sessioni platform e di raccolta degli oggetti che contraddistinguono questa serie a battaglie con i blaster e ad intensi scontri dogfight a bordo di un Ala-X o del Millennium Falcon.
Che siate o meno dei fan sfegatati dell’epopea sci-fi di George Lucas (o anche solo dell’ultimo capitolo firmato J.J. Abrams) e degli inconfondibili mattoncini colorati della mitica casa di giocattoli danese, quindi, non possiamo che consigliarvi l’acquisto di LEGO Star Wars: Il Risveglio della Forza per l’impegno profuso da TT Games nel dare forma a questo progetto facendo tesoro dell’esperienza maturata in passato e, soprattutto, per la mole spropositata di contenuti riversati dagli autori britannici all’interno di un’avventura capace di intrattenere per decine e decine di ore.
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