Perennemente in fermento come un luna park costruito a due passi da una discoteca e da un night club a ingresso libero, l’industria videoludica non si concede nemmeno un giorno di vacanza e offre sempre degli ottimi spunti di riflessione. È sotto il cocente sole estivo, d’altronde, che le major del settore preparano il terreno nella speranza che il raccolto videoludico di fine anno sia fruttuoso e consenta al baraccone di rientrare degli investimenti multimilionari fatti negli scorsi anni.
Dall’improvvisa chiusura della campagna di finanziamento avviata su Kickstarter dagli autori di Areal alle non meno sorprendenti notizie della chiusura del PSN Gate e del cambio di politiche di sviluppo da parte di Electronic Arts, quindi, inauguriamo nel migliore dei modi questa settimana riprendendo il nostro appuntamento del lunedì mattina con le Pagelle di Gamesblog per analizzare assieme a voi alcuni degli eventi, delle dichiarazioni, dei fatti e delle indiscrezioni più importanti che hanno dominato negli ultimi sette giorni le pagine dei siti e dei forum videoludici di tutto il mondo.
UCCELLINI RIMBALZANTI
Una pallina di plastica, una racchetta da ping pong e un minimo di conoscenze informatiche: è quanto è bastato a Dong Nguyen per sviluppare Flappy Bird. Intervenuto alla Gamelab di Barcellona, il geniale autore dell’ormai celebre giochino con gli uccellini e i tubi di Super Mario ha ripercorso le tappe del breve ma faticoso processo di sviluppo che lo ha portato a dare forma al titolo:
“Per ogni videogioco che creo traggo ispirazione dallo sport e non dall’esperienza di vita. Dietro ad ogni sport, infatti, c’è la filosofia di un qualcosa che è facile da apprendere ma estremamente difficile da padroneggiare, per questo amo attingere al mondo dello sport per dare forma ai miei progetti. L’idea alla base delle dinamiche di gioco di Flappy Bird, ad esempio, mi è venuta facendo rimbalzare una pallina con una racchetta da ping pong: da lì in poi ho solo dovuto sperimentare le diverse configurazioni di tubi e di salti con l’uccellino per rendere più appagante l’esperienza di gioco.”
Perchè come ebbe a dire il grande pittore e scultore surrealista spagnolo Joan Miró: “Sono le cose più semplici a darmi delle idee. Un piatto in cui un contadino mangia la sua minestra, l’amo molto più dei piatti ridicolmente preziosi dei ricchi.”
via | Polygon
SLITTAMENTI NECESSARI
In occasione dell’ultima relazione finanziaria semestrale di Electronic Arts, l’amministratore delegato Andrew Wilson ha illustrato agli azionisti del colosso videoludico americano – e quindi a tutti gli appassionati di videogiochi – il cambio di strategia che la compagnia conta di attuare nei prossimi mesi per garantire una migliore qualità dei propri titoli.
Stando alle parole di Wilson, infatti, d’ora in avanti i vertici della compagnia da lui diretta e i responsabili della galassia di sussidiarie collegate ad EA dovranno attenersi a delle direttive più stringenti che comprendano, tra le altre cose, delle verifiche generali e dei test specifici da condurre in tutte le fasi del processo di sviluppo dei videogiochi e dei motori grafici.
In conseguenza delle nuove direttive di Wilson, i boss di EA DICE e BioWare hanno deciso di posticipare la data di lancio di Dragon Age Inquisition, di Battlefield Hardline e dell’espansione Final Stand di Battlefield 4 per consentire ai propri sviluppatori di attuare delle modifiche al codice di gioco servendosi dei dati provenienti dalle fasi di testing interne ed evitare, così facendo, il ricorso alle odiose patch di lancio.
Ripensando ai disastri compiuti con il buggato netcode di Battlefield 4, il “primo finale” di Mass Effect 3 e le deprimenti dinamiche open-world del secondo capitolo di Dragon Age, lo slittamento della data d’uscita dei nuovi episodi dei kolossal interattivi di EA non può che essere visto come un intervento doloroso ma necessario.
LA MALEDIZIONE DI STALKER
Il mese scorso, il misconosciuto team di sviluppo di West Games ha sconvolto la scena videoludica annunciando il lancio su Kickstarter di una campagna di raccolta fondi per Areal, un sparatutto post-apocalittico descritto dagli stessi autori del progetto come “il seguito spirituale di STALKER”.
La misteriosa donazione di 10.000 dollari pervenuta a pochi giorni dalla chiusura dell’iniziativa su Kickstarter, unita alle pesanti accuse di plagio rivolte dai GSC Game World (gli sviluppatori di STALKER) e alle scuse accampate dai West Games per non concedere alcun tipo di anteprima o di “prova su strada” (persino a porte chiuse e con la promessa di non filmare nulla) hanno però indotto la stampa di settore a dubitare della buona fede degli sviluppatori di Areal fino a portare alla prematura chiusura della campagna di raccolta fondi avviata su Kickstarter per “infrazioni al regolamento”.
La sedicente mail inviata dal presidente della Russia Vladimir Putin per ottenere una versione alpha del titolo e l’apertura di una seconda campagna di raccolta fondi (ma questa volta in forma privata sulle pagine del sito ufficiale del progetto) non hanno di certo contribuito a fare luce sulla questione.
La storia di Areal sta assumendo contorni piuttosto inquietanti: da fan sfegatati di STALKER, le nostre speranze non possono che essere riposte nelle buone intenzioni degli sviluppatori di questo enigmatico titolo.
via | Kickstarter, pagina ufficiale Areal
LA FINE DEL PSN GATE
L’attacco degli hacker ai server del PSN che nella primavera del 2011 ha distrutto l’ecosistema di servizi in rete di Sony e messo in ginocchio l’intera piattaforma online di PlayStation 3 ha provocato una profonda ferita tra gli appassionati che i giudici della California, accogliendo le richieste avanzate da chi ha aderito alla class action intentata tre anni fa da chi ha subito il furto dei dati personali da parte degli hacker, hanno deciso di “suturare” disponendo un risarcimento di 15 milioni di dollari.
I partecipanti alla class action, però, non verranno risarciti con moneta sonante ma riceveranno un rimborso equivalente in giochi per PlayStation 3 e PSP, in abbonamenti gratuiti a servizi come PlayStation Plus e Music Unlimited e in voucher con credito virtuale da spendere all’interno degli universi online dei titoli SOE. Basteranno questi “indennizzi digitali” a concludere la vicenda brutta del PSN Gate? Ne dubitiamo fortemente…
via | Scridb
RASSICURAZIONI TARDIVE
Nel comunicato stampa pubblicato pochi giorni fa dai vertici di Crytek, i boss del colosso videoludico tedesco hanno posto fine alle voci di corridoio rincorsesi sui siti e sui forum videoludici di mezzo mondo per confermare, ma solo in parte, le notizie e i rumor relativi alle difficoltà economiche incontrate dalle sussidiarie della compagnia nel delicato processo che ha condotto l’azienda a trasformarsi in un publisher indipendente di titoli online. Cevat Yerli e compagni, quindi, non sono in procinto di dichiarare bancarotta ma, al contrario, si dicono certi di aver contribuito a rendere ancora più florido il futuro della casa che ha dato i natali alle serie di Crysis e Far Cry.
Le rassicurazioni dei boss di Crytek, però, non chariscono la questione inerente il futuro dei videogiochi attualmente in sviluppo. Se i progetti di Hunt Horror of the Gilded Age e Arena of Fate sono in linea con la nuova “filosofia da MOBA” dell’azienda e non rischiano di essere cassati, ben diversa è invece la situazione di Homefront The Revolution: quale destino spetterà all’ambizioso sparatutto a mondo aperto degli ex Free Radical?