Il sempre ottimo TheEscapist racconta la strana storia dell’FPS nonviolento ispirato ai principi dell’induismo, nato nel 2000 grazie al finanziamento di un ricco ereditiero e mai terminato.
L’idea era di realizzare un gioco basato sul karma e fortemente radicato nella cultura hindu e in cui le buone e le cattive azioni avrebbero influito sul proprio ciclo delle reincarnazioni. Può sembrare pazzesco (in particolare pensando che gli autori stavano utilizzando il motore di Unreal Tournament), ma probabilmente non lo è: con l’aumentare della domanda di intrattenimento in paesi come India e Cina, ad un certo punto diventerà normale la realizzazione di giochi specificamente creati per questi mercati in via di espansione. Ed è prevedibile, proprio come è successo con il cinema di Hong Kong, che alcuni degli elementi di questi giochi finiranno per influire più o meno fortemente sul design e il gameplay dei giochi occidentali o giapponesi.