La questione è oltremodo spinosa. Recentemente è stata posta a John Carmack una domanda attraverso il sempre più incalzante Twitter. La domanda è la seguente: “Quindi dopo tutte queste voci, sembra che la prossima generazione porterà un sacco di potenza. Pensa ancora che molti giochi resteranno a 30 fps?“. Risposta, secca, quasi lapidaria.
sfortunatamente, posso garantire che un sacco di titoli di prossima generazione resteranno ancora sui 30 fps.
“Ma come?“, esclameranno in molti. Proprio nelle ultime settimane è stata messa su una sorta di campagna denigratoria del già vecchio hardware di Wii U, il quale pare non potrà garantire chissà quale espressione di potenza negli anni a venire. Vero. Ma da profani, candidamente, ci chiediamo: perché puntare su grafiche ultra-performanti se non si è ancora in grado di dirimere la questione inerente alla velocità di aggiornamento delle immagini (frame rate)?
D’altra parte l’uscita di cui sopra giunge da uno il cui più recente titolo, RAGE, si adegua ad uno standard superiore, ossia i tanto agognati 60 fps. Ma a quanto sembra si tratta di un aspetto che sta a cuore solo a id Software e pochi altri. Non si spiegherebbe diversamente come mai ancora ci si ostini a puntare sul mero impatto visivo, accantonando fluidità e stabilità delle immagini.
Se così fosse, la nuova generazione non partirebbe certo con i migliori auspici. Pensiamo ai rumor inerenti a PlayStation 4 (o chi per lei): si parla addirittura di 4K, standard ben più alto rispetto agli attuali 1080p. Ma se già con quest’ultimo si fa troppa fatica a mantenere un’alta velocità di frame, cosa potrebbe succedere a prestazioni più elevate?
Certo, gli hardware delle prossime console saranno altra cosa rispetto a quelle di cui disponiamo oggi. Ma cosa si cela dietro questa ostinazione che oramai sta quasi assumendo dei toni grotteschi?