Dopo aver benedetto lo sviluppo di nuovi capitoli e contenuti aggiuntivi di Red Dead Redemption, il vice presidente di Rockstar Games Jeronimo Barrera si è concesso ai giornalisti del Telegraph per chiarire una volta per tutte la natura di L.A. Noire e sgomberare quindi il campo da illazioni e false speranze sulla presenza di una giocabilità di tipo “sandbox”, simile cioè a quella di GTA o, appunto, RDR:
“Beh, L.A. Noire non è proprio un gioco sandbox. Certo, avrete sempre la possibilità di esplorare Los Angeles in lungo e in largo, ma il titolo è saldamente ancorato alla narrazione principale e non potrete staccarvene per compiere azioni che esulano dal vostro ruolo di detective. Questo però non vuol dire che sarete obbligati a seguire alla lettera le missioni della storia: se ad esempio riceverete una richiesta d’intervento via radio per una rapina in banca, nessuno vi vieterà di deviare dal percorso che stavate facendo per risolvere quel determinato problema.
Mantenendo ben legata la struttura di gioco alla narrazione principale ma cercando al contempo di offrire un’ampia libertà d’azione e di movimento, tentiamo di raggiungere quel livello d’immersione necessario a rendere L.A. Noire il titolo che, nella storia, verrà ricordato per essere stato in grado di spezzare una volta per tutte la concezione secondo la quale i videogiochi non possono essere equiparati qualitativamente e artisticamente ai film.”
Incrociando le dita e sperando che i fatti diano ragione a Barrera, vi lasciamo approfittando dell’occasione per ricordare a tutti gli interessati che L.A. Noire vedrà la luce dei negozi (e, magari, i riflettori della storia) a partire da questa primavera su PlayStation 3 e Xbox 360.