Ancora un mese e potremo immergerci nell’universo DC Comics secondo NetherRealm Studios. Esatto, gli stessi di Mortal Kombat, ossia l’ultima iterazione di questa acclamata saga che negli anni ’90 spopolò, dando vita ad un vero e proprio fenomeno. Ok, oggi non ci tocca parlare di Scorpion, Johnny Cage, Sonya o chi per loro; tuttavia è proprio dal picchiaduro uscito due anni fa che bisogna partire.
Perché Injustice: Gods Among Us altro non è, come più e più volte evidenziato, che una revisione di quel titolo lì, con il quale condivide non pochi aspetti. Un progetto possibile grazie all’unione d’intenti nella quale si sono profusi le sezioni Entertainment di Warner Bros. e DC, volto alla commistione di più cosmi, nel tentativo di avvicinare i rispettivi sostenitori.
Tra questi, coloro che avranno un po’ più da ridire, probabilmente, saranno i ben più scafati appassionati di fumetti, che in certe ovvie derive riscontreranno “distorsioni” che a tutti gli altri potrebbero benissimo sfuggire. Già ce li immaginiamo alcuni di loro, pronti a sentenziare sull’improponibilità di certi scontri o sull’impossibilità che un supereroe venga battuto da un altro. Ci sta. Anzi, fa proprio parte del gioco.
Durante la presentazione presso gli studi Warner, NetherRealm Studios è stata chiara sin da subito: il nostro gioco si rivolge a tutti. Precisazione volta essenzialmente a confermare che non si tratterà di un picchiaduro spiccatamente tecnico, che necessita chissà quale apprendistato. Dall’amatore al pro, l’obiettivo è quello di rendere Injustice: Gods Among Us un titolo accessibile a chiunque, a prescindere dal proprio retaggio o dalle proprie abilità. Ciò non significa, però, che i valori alla lunga non verranno fuori, è ovvio.
Non a caso, a seguito di tali considerazioni, Hector Sanchez, producer del gioco, ha immediatamente ripiegato sulla profondità di Injustice. Sì perché in certi contesti, quando si tenta di attrarre un pubblico così eterogeneo, il rischio è proprio quello di dar vita ad un titolo che non è né carne né pesce. Una delle sfide più impegnative nel corso dello sviluppo è stata perciò quella di bilanciarne la complessità.
Parliamo delle combo, per esempio, anche dette Super Moves. Nel dominio di questa fetta di gameplay, NetherRealm ha optato per un sistema che permettesse di attivare queste mosse speciali senza particolari patemi d’animo: al riempimento dell’apposita barra basterà davvero poco, senza dovere necessariamente prodursi in performance da contorsionisti. In tal senso, ecco la prima novità.
Injustice: Gods Among Us è un titolo che gioca molto con e sulle ambientazioni. I vari stage risultano quindi parte integrante del gameplay, dunque dell’esperienza di gioco tout court. Oltre a poter interagire con tutta una serie di elementi apparentemente avulsi da certe meccaniche, ogni ambientazione disporrà di più scenari. Prendendo a prestito le parole di Sanchez, l’intenzione è quella di far comprendere inequivocabilmente che in quella zona si sono appena scontrati due o più supereroi. Ergo devastazione, laddove inizialmente tutto è al proprio posto.
Il passaggio da uno scenario interno all’altro sarà possibile proprio dopo aver compiuto una di queste Super Moves, a seguito delle quali i personaggi verranno scaraventati su un nuovo campo di battaglia. Allo stesso modo sarà possibile tornare a quello precedente, il quale risentirà della stessa percentuale di danni arrecati durante la sezione precedente. Un sistema dinamico, dunque, che mira ad impreziosire proprio quella profondità di cui abbiamo fatto cenno poco sopra.
Super Moves, peraltro, davvero divertenti. Giusto per citarne una, vi lasciamo immaginare i sorrisi degli intervenuti alla presentazione stampa allorché Batman, dopo aver attivato la propria mossa speciale, scompare dallo schermo e torna prepotentemente a bordo della propria Batmobile per investire il proprio avversario. Delirio!
Allenatevi!
Non abbiamo avuto accesso a tutte le svariate modalità di cui sarà composto Injustice, nonostante ci sia stato garantito che di carne al fuoco ce ne sarà parecchia. Se le modalità Arena e Battle avranno per certi versi un’importanza predominante, non vanno comunque sottovalutate altre modalità “periferiche”, come per esempio le missioni S.T.A.R. Labs. A conti fatti, dei semplici mini-giochi, 10 per ogni personaggio, per un totale di 240 missioni. Giusto per darvi un’idea circa il tenore, una di queste, appartenente a Catwoman, ci vede prendere possesso di un gatto che deve eludere la sorveglianza ed arrivare in un determinato punto. Per riuscirci dobbiamo sostanzialmente scavalcare allarmi laser ed evitare di essere individuati dal guardiano dotato di torcia. Un allegro divertissement, nulla di più, grazie al quale potremo pure sbloccare nuova roba.
Altra componente di assoluto rilievo è rappresentato dalla Modalità Storia, la quale illustra il perché ed il come tutti i vari protagonisti si ritrovano ad incontrarsi e scontrarsi tra loro. Di seguito vi riportiamo un leggero spoiler, perciò vi raccomandiamo di passare al capoverso successivo qualora non voleste “rovinarvi” la sorpresa. In uno dei filmati mostratici, Batman interroga il Joker, ma viene interrotto dall’irruzione forzata di Superman. A quanto pare la nemesi del Cavaliere Oscuro l’ha fatta grossa, ed alla fine della sequenza viene addirittura ucciso dall’eroe kryptoniano.
Non meno importante la modalità Tutorial, che permette di prendere confidenza con le peculiarità di ogni personaggio. L’enfasi posta in questa sezione sembra confermare implicitamente che, per quanto ampiamente accessibile, il gioco richiederà comunque di essere un minimo padroneggiato. Perché in fondo non si può soprassedere a cuor leggero sull’elemento competitività in un ambito di questo tipo.
Di uomini e dei
In linea di massima coloro che hanno agganciato Injustice: Gods Among Us sul proprio radar sapranno cosa aspettarsi, specie se hanno avuto modo di accostarsi a Mortal Kombat. Trattasi di un progetto interessante, di sicuro appeal per via di un brand che definire storico è dire poco. Non si guardi a questo titolo con gli occhi di chi appartiene ad una categoria specifica. Gli smaliziati fruitori abituali di picchiaduro potrebbero non trovare pane per i propri denti qui, così come i fedeli amanti dell’universo DC non potranno certo cercare coerenza o anche solo continuità.
Sappiamo che i NetherRealm Studios hanno lavorato a stretto contatto con DC Comics, ma a quanto pare non si sono soffermati su nessuna lettura in particolare, privilegiando probabilmente il proprio estro a quello degli autori che nell’arco di cinquant’anni e passa si sono avvicendati per le varie versioni del medesimo personaggio. In più Sanchez si è detto possibilista non solo riguardo all’ipotesi di futuri DLC (su cui non si sono ancora soffermati), ma anche in relazione a probabili conversioni per altre piattaforme. Un progetto in divenire, dunque? Forse. Sta di fatto che, stante anche solo i personaggi disponibili in partenza, non c’è limite alle storie e agli intrecci cui è possibile dar vita.