Stando al sito Gamezine, i dati di vendita relativi al mercato videoludico di questa prima metà del 2009 vedono la Germania come nuovo attore principale dell’area europea: il sorpasso, avvenuto ai danni del Regno Unito, è ancora più significativo se si pensa che, solo un anno fa, il mercato inglese era riuscito a sua volta a scavalcare quello giapponese e a piazzarsi immediatamente dietro a quello statunitense.
La causa principale di un tale evento è da imputare ovviamente alla crisi economico-finanziaria, che ha colpito duro particolarmente in Gran Bretagna per via della forte svalutazione della Sterlina nei confronti dell’Euro e del Dollaro: mentre i mercati videoludici dei Paesi che utilizzano la moneta unica europea sono riusciti a mantenere vendite più o meno identiche a quelle dell’anno scorso, il mercato inglese non ha retto ed ha visto crollare gli utili del 20% rispetto al 2008.
Alla luce di tutto questo, risulta perciò determinante per le sorti dell’industria videoludica che la proposta di legge contro la produzione e la distribuzione dei giochi violenti in Germania non venga mai ratificata dalla Bundestag proprio ora che il mercato teutonico ha assunto un ruolo predominante nel vecchio continente: gli effetti sull’intero settore e sul futuro della libertà d’espressione videoludica sarebbero tremendi e produrrebbero danni simili a quelli sperimentabili con uno dei tanti congegni della morte escogitati da Jigsaw (eccone spiegata la sua presenza ad inizio articolo).
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