Dopo la sua prima uscita, la serie cinematografica de Il Padrino torna con un nuovo capitolo a tentare di conquistare anche il mondo dei videogiochi dopo essere diventata un vero e proprio cult all’interno dell’universo di celluloide.
Con rinnovati sforzi Electronic Arts ci ha promesso nei mesi scorsi di portare un seguito in grado di migliorare le evidenti lacune riscontrate nel primo titolo della serie, ritardando anche l’uscita di un po’ di tempo per assicurare che tutto al momento dell’uscita de Il Padrino 2 fosse nelle condizioni migliori possibili.
Non ci resta dunque che andare a scoprire cosa ci hanno riservato gli sviluppatori in questo gioco arrivato sugli schermi dei possessori di PC, PlayStation 3, Nintendo Wii e Xbox 360, proprio con la versione per la console Microsoft tra le nostre mani per questa recensione che non potrete rrrifiutare di leggere. Baciamo le mani!
Da Cuba a New York
La storia raccontata dentro Il Padrino 2 si aggancia a quella della trilogia cinematografica dove i Corleone e le altre famiglie si ritrovano a dover scappare da Cuba a causa della rivoluzione di Castro, destinata a capovolgere il potere dittatoriale facendo sfumare tutti gli affari della cosca sull’isola.
Il nostro alter-ego virtuale è Dominic, importante membro della famiglia dei Corleone inventato ad hoc per il videogioco di cui stiamo parlando apparendo anche in scene viste nel film che ovviamente non lo ritraevano, come ad esempio proprio la scena della fuga verso New York nella quale rimane ucciso Aldo Trapani, passando così il testimone a Dominic, che si troverà a dover guidare la riconquista della famiglia verso gli affari della Grande Mela, in mano a Carmine Rosato e ai suoi scagnozzi.
In una lotta tra “famigghie” dovremo fare del nostro meglio per ripendere il controllo dei traffici illegali ricorrendo a ogni mezzo possibile.
Crimine, che passione
Per ogni mezzo possibile intendiamo davvero qualsiasi tipo di azione possa convincere commercianti più o meno invischiati con la malavita a collaborare con noi, ricorrendo a un genere di violenza sia fisica che parlata che rende Il Padrino 2 un titolo destinato a persone mature da tenere quindi alla larga dai bambini: in tempi come questi meglio specificarlo una volta in più che una in meno.
Parlavamo di possibili azioni: per convincere un negoziante a pagarci il pizzo abbiamo la possibilità di far leva direttamente su di lui pestando semplicemente a dovere lui o qualcuno dei suoi clienti, o magari minacciandolo in modi coreografici e sempre efficaci sporgendolo da un parapetto, senza contare la possibilità di far leva su qualcosa di particolarmente caro sfasciandolo o minacciando di farlo.
Ogni volta che ci troveremo a dover convincere qualcuno a collaborare “volontariamente” dovremo fare attenzione a non superare la soglia di reazione alle minacce inflitte, altrimenti la persona di turno mostrerà i denti rischiando di far capitolare tutto a nostro sfavore in una colluttazione dagli effetti imprevedibili. Nel business tutto fa brodo: tra bordelli, estorsioni e spaccio di droga la nostra missione sarà solo quella di accrescere il nostro potere ai danni delle famiglie rivali.
La famigghia
Un impero criminale come quello che Dominic è chiamato a ricostruire non si tira su né in un giorno né tantomeno da soli, ed è per questo che sotto di noi troviamo una vera e propria gerarchia di potere nella quale inserire i nostri picciotti più validi, stando ben attenti a che non si rivelino dei traditori e che quindi facciano il doppiogioco a favore di qualche rivale.
Ognuno dei membri della famiglia avrà un’abilità particolare da sfruttare per svolgere al meglio il nostro lavoro: non a caso dopo il tutorial iniziale (corrispondente con la fase cubana) la prima cosa che il gioco fa è farci scegliere tra un piromane e un medico, con quest’ultimo consigliabile vista la sua abilità di rigenerare persone in fin di vita.
Tre dei nostri li potremo portare anche con noi durante le nostre missioni, facendoci aiutare negli scontri a fuoco e all’occorrenza dalle abilità speciali che li contraddistinguono, mentre i rimanenti potranno essere posizionati in luoghi strategici da proteggere insieme all’utilizzo delle guardie normali, assoldabili dopo aver preso il controllo di una particolare attività che si vuolo tenere al sicuro.
Il tutto è effettuabile dalla mappa del gioco, altrimenti chiamata Don’s View, dove abbiamo sotto controllo tutti i nostri affari e dalla quale possiamo appunto impartire ordini gestendo tutte le nostre faccende: una componente da non sottovalutare per il successo nel nostro tentativo di riconquista a New York.
Cosa non va
Le dolenti note in Il Padrino 2 sono costituite principalmente dalla mancanza di sfida che permea l’intera durata del gioco, che raramente finirà per dare preoccupazioni anche ai meno navigati risultando quindi alla lunga potenzialmente monotona e priva degli stimoli che un livello di difficoltà quantomeno selezionabile (speriamo diventerà possibile con una patch) avrebbe sicuramente offerto. Al tutto si aggiunge un’intelligenza artificiale sia dei nemici che dei nostri alleati abbastanza discutibile, con tendenze suicide a restare allo scoperto oppure a percorrere metri per ripararsi invece di ricorrere al posto buono più vicino.
Quando il crimine non paga
Il dettaglio grafico de Il Padrino 2 ha degli alti e bassi degni delle montagne russe più spaventose del mondo, con picchi costituiti da modelli e animazioni dei personaggi principali che vanno a scontrarsi terribilmente con la realtà circostante, fatta di elementi di sfondo spartani e di persone e oggetti secondari lacunosi in termini di poligoni, al punto da sembrare quasi un’opera incompleta ma soprattutto senza il livello di dettaglio che ormai ci si aspetta da un gioco che ambisce a conquistare la scena dell’attuale generazione: non abbiamo avuto modo di provare Il Padrino 2 sulle altre piattaforme ma il sentore è quello che anche in esse la musica non cambi poi molto.
Discorso diverso invece per il comparto audio, aiutato dall’inconfondibile colonna sonora originale del film e da un doppiaggio più che buono, con tanto di accenti siculo-americani che fanno un po’ dimenticare l’assenza della licenza per l’utilizzo dell’immagine di Al Pacino nei panni di Michael Corleone.
Multigiocatore
Il Padrino 2 porta con sé una modalità multiplayer di base e una invece aggiunta dal team di sviluppo dopo il rilascio del gioco, grazie alle quali poter spaziare dal classico deathmatch a un tipo di impostazione più orientata alla campagna singola, con la differenza che le altre famiglie sono impersonate da altri giocatori. Il successo contro le cosche controllate da altri esseri umani viene registrato in un’apposita classifica, nella quale i primi in graduatoria possono ottenere particolari bonus sia per le partite in singolo che per quelle via Internet.
Commento finale
Non si fosse trattato di Il Padrino 2, probabilmente l’attesa per questo gioco sarebbe stata minore e di conseguenza anche le critiche meno accentuate. Forte dell’esperienza del primo capitolo e con alla base cotanta licenza, ci si aspettava il “gioco definitivo” da parte di Electronic Arts, che invece ci fornisce un prodotto che appare incompiuto tecnicamente (soprattutto nel comparto video) e non in grado di offrire quel sano quantitativo di sfida che spinge il giocatore ad avanzare a grandi passi verso la fine del gioco, sviscerandone ogni più piccolo segreto.
Capiamoci: non che si tratti di un brutto titolo, anzi speriamo che il livello di difficoltà possa essere aumentato con una futura patch per dare giustizia a questo gioco. In ogni caso gli appassionati di questo genere di videogame avranno pane per i loro denti, anche se probabilmente l’attesa per Mafia 2 continuerà a farsi sentire più di quanto potevamo aspettarci prima del rilascio de Il Padrino 2.
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