Yuji Horii, creatore di uno dei fenomeni videoludici di sempre – vale a dire Dragon Quest – ha detto la sua in merito a quella che sarebbe la durata ideale per un gioco di ruolo che si rispetti. La sentenza è stata netta: 40 ore. Perché 40? Beh, “non c’è un motivo particolare, più che altro suona bene“, ha detto Horii.
Eccolo allora dare delucidazioni anche in merito a Dragon Quest IX, titolo che qui nel Vecchio Continente uscirà il 23 di questo mese. A suo dire il nono capitolo della serie “regolare” non durerà particolarmente tanto per essere un gioco di ruolo giapponese. Ma tra contenuti scaricabili e multiplayer il gioco può essere considerato potenzialmente infinito in termini di puro gameplay.
In tal senso ricorre l’esempio di Dragon Quest VII, titolo che per essere portato a termine richiedeva circa 100 ore. In quel caso, rileva Horii, si preoccuparono di infilare nel gioco più cose possibili, senza preoccuparsi del tempo. Tuttavia quello delle 40 ore rimane il miglior esempio di quanto un j-RPG nello specifico dovrebbe durare. (Continua dopo la pausa)
Ma è interessante prendere atto delle ultime considerazioni di Horii-san, che toccano un tasto dolente dell’industria, o comunque ancora ampiamente dibattuto, ossia quello relativo al prezzo dei videogiochi in funzione della loro durata.
Quando comprate un gioco che costa qualche migliaio di yen (poniamo 3000 yen, cioè all’incirca 27 euro nostri), volete che il gioco valga quei soldi. […] I ragazzini che vogliono davvero un gioco potrebbero giocarlo per lungo tempo. Gli adulti, invece, forse giocheranno sei ore e se saranno rimasti contenti dal gameplay andranno oltre. Ma i ragazzini potrebbero riuscire a prendere giusto due giochi l’anno e vorrei che loro potessero continuare a giocarci.
via | Kotaku