Non tutti probabilmente conosceranno la cosiddetta ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), ossia la “Sindrome da deficit di attenzione e iperattività”, che colpisce, come recitano alcune statistiche, circa il 4% dei bambini.
I sintomi di tale sindrome vanno ricercati, dicono i medici, nell’eccessiva vivacità di questi bimbi, che quasi impedisce loro di “stare fermi”, alla quale corrisponde un’altrettanta difficoltà nel relazionarsi con altre persone e nel tenere viva l’attenzione. Adesso però (sempre i medici) ci dicono che una terapia alternativa potrebbe esistere.
Il processo appare semplice, quasi banale: posti dinanzi ad un videogioco (per di più giochi d’intelligenza), non appena i bambini cominciano a perdere attenzione il loro cervello rallenta, facendoli fallire. Riacquistata un po’ d’attenzione, il loro cervello accelera.
Dalla Facoltà di Medicina dell’Ohio fanno sapere che misurare l’attività cerebrale dei bambini in questi frangenti, potrebbe spianare la strada ad una maggiore comprensione dei vari processi di cui consta tale sindrome, al fine di dare vita a nuove soluzioni terapeutiche.
Al di là delle considerazioni che non mi competono, la possibilità (anche se vaga) di sottrarre tutti questi bambini dalla miriade di farmaci cui vengono sottoposti non può che essere qualcosa di positivo, e fa piacere che i videogiochi ricoprano un qualche ruolo nell’intera vicenda, nonostante tutto…
via | Destructoid