Puntuali come un orologio svizzero e come la pioggia settembrina, riecco i ragazzi di Activision ed il loro nuovo capitolo di Guitar Hero, la serie che più di ogni altra riesce a sintetizzare le novità artistiche e videoludiche di un’atipica next-gen saldamente ancorata al passato ma desiderosa di costruire il futuro con originalità.
Dopo aver dato forma e sostanza a due importanti capitoli come Legends of Rock e World Tour, con Guitar Hero 5 Neversoft decide di tornare ad una caratterizzazione puramente numerica per onorare degnamente una saga che si accinge a spegnere la sua quinta candelina sulla gigantesca torta di compleanno preparata per l’occasione dalla folla oceanica di appassionati.
Cercando di tenere il gatto occupato in camera da pranzo con un enorme gomitolo, siete perciò tutti invitati nel nostro immenso salotto virtuale per assistere assieme a noi allo spettacolo di Guitar Hero 5 offerto per l’occasione da Activision a tutti gli utenti PlayStation 2 e 3, Nintendo Wii e Xbox 360.
DAMMI IL CINQUE, FRATELLO!!!
Saltando a piè pari la tediosa (e inutile) descrizione di un prodotto talmente famoso da essere riuscito a scardinare i limiti videoludici per entrare di diritto nell’immaginario collettivo come una sorta di “palestra cultural-musicale”, proviamo allora ad entrare nel dettaglio per scoprire i punti di forza della nuova produzione Activision.
L’avventura di Neversoft nel magico mondo di Guitar Hero 5 inizia esattamente dove finisce il capitolo precedente: differentemente dai primi tre episodi, infatti, World Tour ha permesso a tutti gli “eroi della chitarra” di fare esperienza con tutti gli altri strumenti principali di una rock band moderna.
Continuare a seguire la strada tracciata dal predecessore ed offrire nuovamente la linea del basso, della voce e della batteria a quella classica della chitarra, di per sè è una scelta che da sola non giustifica certamente l’aggiornamento al nuovo capitolo della saga da parte degli appassionati, ed è proprio da questo preciso punto che la produzione Neversoft deve cominciare a “camminare sulle sue gambe” per diversificare un’offerta altrimenti piatta. Metaforicamente parlando, Guitar Hero 5 è un docile pargoletto che ha la sfortuna di nascere con l’obiettivo categorico di superare i suoi illustri avi: vediamo allora in che modo tenterà l’impresa il piccolo di casa Neversoft.
L’UNIONE FA LA FORZA
Inserito il disco di gioco nel tray della console, la prima impressione non è delle più confortanti: i menù iniziali appaiono stilisticamente e concettualmente identici a quelli del capitolo precedente, con la sola eccezione di una particolare modalità di gioco attraverso la quale i neofiti della saga o i “frettolosi” possono eseguire immediatamente un brano a caso mediante la sola pressione del tasto giallo (della chitarra o della batteria).
Lo sconforto derivante da una simile accoglienza è però destinato a passare piuttosto velocemente. Imbarcandoci nella modalità Carriera apprendiamo di persona quanto di buono è stato fatto dalla casa di sviluppo californiana nel riformarne profondamente la struttura di gioco, che ora segue con maggiore naturalezza la progressione tra i vari concerti.
Davvero tante sono le novità riscontrabili nella modalità Carriera: nonostante la giocabilità spicciola sia rimasta pressochè invariata, in Guitar Hero 5 assistiamo a vere e proprie rivoluzioni copernicane nella serie, prima fra tutte la completa cancellazione di un sistema di valutazione basato sulla ricchezza economica della propria band. Per controbilanciarne l’assenza e fare altresì in modo di non impattare sul realismo e sulla rigiocabilità del prodotto, si è giustamente pensato di arricchire ogni canzone della Carriera con una particolare Sfida.
Nonostante possano essere portate a termine esclusivamente da chi possiede (e sa usare decentemente) tutti gli strumenti utilizzabili in Guitar Hero 5, le Sfide in questione riescono ad essere subito determinanti per scalare velocemente la Carriera principale: come in World Tour, le stelle con cui vengono valutate le proprie esibizioni sono il lasciapassare per nuovi concerti, solo che in Guitar Hero 5 ogni brano offre un massimo di 9 stelle (5 per la qualità dell’esibizione, 1 per l’esecuzione perfetta del brano e 3 per i gradi di giudizio delle Sfide).
A rendere ancora più interessante l’offerta di Activision c’è anche la duplice integrazione con i contenuti scaricabili di World Tour e con una nutrita serie di brani tratti direttamente dai capitoli precedenti, oltre naturalmente al già conosciuto GH Tunes attraverso il quale è possibile sbizzarrirsi nel dare sfogo al proprio estro musicale o mettendo alla prova la genialità altrui scaricandone le creazioni gratuitamente.
MULTIPLAYER
La componente multigiocatore in Guitar Hero 5 assume un ruolo centrale nell’opera videoludica di Neversoft: se la campagna “in singolo” è profondamente condizionata dall’aspetto “sociale” derivante dall’utilizzo di tutti gli strumenti, la modalità competitiva online propriamente detta riesce a sopportare magnificamente il peso della componente cooperativa della Carriera.
Remori degli errori commessi nella progettazione del multiplayer di World Tour, i ragazzi della casa di sviluppo statunitense hanno reso immensamente più flessibile il tutto per permettere ai giocatori di partecipare a sfide online non più vincolate da limiti “strumentali”: se in passato era praticamente impossibile trovare in Rete dai cinque ai sette utenti per formare due band e darsi battaglia per più di una canzone, adesso è possibile creare gruppi di “cloni” con strumenti simili (ad esempio, 4 vs 4 con 8 chitarristi o 8 batteristi).
Aggiungete a tutto questo l’obbligatorietà di ricorrere all’online qualora si volessero completare le Sfide della Carriera (per le stelle sopracitate e per gli accessori sbloccabili) senza disporre di una band “fisica”, ed ecco come la dimensione multigiocatore di Guitar Hero 5 acquista un valore immenso nell’economia di gioco del nuovo capitolo della saga musicale di Activision.
GRAFICA E SONORO
Dal punto di vista meramente tecnico, Guitar Hero 5 prosegue a passi lievi nell’opera d’aggiornamento del motore grafico della saga da parte di Activision. Le innegabili capacità artistiche di Neversoft e la stretta collaborazione con artisti come Shirley Manson (Garbage) e Matthew Bellamy (Muse) contribuiscono però a ricreare concerti dall’atmosfera decisamente avvolgente e consona allo stile generale dell’opera. Nonostante questo, determinate location poco ispirate e, soprattutto, il riposizionamento delle icone di gioco direttamente sulla pista del pentagramma virtuale sono caratteristiche che stonano con il lavoro certosino svolto nella riprogettazione della Carriera e delle varie modalità di gioco sia in singolo che in gruppo
Per quanto riguarda invece il comparto audio di Guitar Hero 5, ci limitiamo ad utilizzare questa particolare sezione della recensione per rimarcare l’incredibile varietà di generi musicali espressi dagli 83 artisti presenti nel disco di gioco: dai Killers a Motley Crue, da Johnny Cash ai Nirvana, passando per i Megadeth e i Queen, qualsiasi appassionato di Musica propriamente detta potrà ricevere più d’una soddisfazione da una tracklist così eterogenea e ricca di sorprese.
COMMENTO FINALE
Lasciandosi cullare dolcemente dalle onde della next-gen come un naufrago in attesa di essere recuperato da un’imbarcazione vicina, la saga di Guitar Hero è riuscita ad adattarsi alle possibilità multigiocatore offerte dalle piattaforme moderne facendone propria la filosofia di fondo del gioco in Rete.
Alla luce di quanto fatto dalla casa di sviluppo californiana, il processo di trasformazione della serie verso un prodotto d’intrattenimento “corale” può dirsi pienamente concluso: il lavoro svolto con World Tour trova in Guitar Hero 5 l’espressione massima del multiplayer e del “divertimento di gruppo”.
Nonostante sia il figlio diretto del quarto capitolo della serie principale di Guitar Hero, la nuova creatura dei ragazzi di Neversoft riesce a ritagliarsi uno spazio relativamente ampio d’indipendenza rispetto a tutti gli episodi precedenti, proponendo al videogiocatore occasionale così come al fan più navigato un’esperienza interattiva a tutto tondo e potenzialmente infinita, grazie dalle nuove modalità di gioco cooperativo e competitivo sia in Rete che in locale.
Solo un anno è passato dalla sfida tra World Tour e Rock Band 2, poi risoltasi in favore del titolo Harmonix, e deve essere stata proprio questa bruciante sconfitta sia sul piano qualitativo che commerciale ad aver fatto scattare la fatidica “molla” dalle parti di Activision che, rimboccatasi le maniche, ha deciso di sovvertire ogni pronostico dando alla luce un titolo fresco, audace e convincente, nonostante alcune scelte discutibili (come nella lista delle tracce disponibili su disco, relativamente avara di brani famosi) che comunque non minano un risultato finale a dir poco inaspettato.
Per i motivi descrittivi e per la spaventosa mole di migliore apportate alla saga, quindi, decidiamo di premiare l’audace scelta programmatica di Activision consigliando l’acquisto di Guitar Hero 5 a tutti gli appassionati della saga, agli amanti dei party game e a tutti coloro che non riescono a vivere senza passare due ore online coi propri compagni d’avventura.
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