Davvero pochi giorni ci separano oramai da uno degli appuntamenti videoludici più attesi dell’anno, quale senz’altro è l’uscita di Grand Theft Auto V, secondo ed ultimo capitolo della celebre saga per quanto riguarda l’attuale generazione, giunta oramai al capolinea. Per fomentare ulteriormente coloro che stanno certamente guardando a martedì prossimo come al giorno X, ecco alcune interessanti comunicazioni di servizio
In primis, Dan Houser ha avuto modo di esprimersi in merito a come è per sommi capi strutturata la trama del gioco, componente che a conti fatti rappresenta la vera scommessa di Rockstar Games in relazione a questa loro ultima fatica. Non è per nulla mistero che, sin da principio, che per la prima volta dal primissimo capitolo i protagonisti saranno tre, non più uno. Considerato il contesto in cui viene calata tale soluzione, in tanti si sono chiesti in che modo le storie dei tre verranno legate, visto che non ci si potrà più limitare a dei semplici punti in cui le varie trame s’intersecano.
Ebbene, ai microfoni di Polygon Houser ha ribadito che Trevor, Michael e Franklin vivranno le loro vite “indipendentemente” dal nostro controllo. Virgolette d’obbligo, dato che c’è di più in un sistema di questo tipo. Sostanzialmente potremo impersonare a piacimento qualunque dei tre, in qualunque momento, che si sia in missione o chi ci si stia semplicemente svagando per Los Santos. Il team di sviluppo ha realizzato quasi immediatamente che lasciare in stand-by i personaggi “inutilizzati” sarebbe stato controproducente; perciò ha preferito dotarli di vita propria, se così si può dire. Quali rischi allora? A cosa dobbiamo rinunciare in termini di acquisizione d’informazioni noi giocatori? Ecco cosa risponde Dan:
Perderete parecchio qualora non vi dediscaste ad uno dei personaggi di tanto in tanto. Perdereste parecchio riguardo a ciò che combinano, salvo i punti chiave della trama. Ci saranno alcuni piccoli dettagli inerenti alle loro vite, basate su ciò che avete fatto lungo il corso della trama. […] L’intera questione sta nello stabilire la scena e proseguire con loro. Poiché ognuno di loro ha un suo programma: quando dormire, cosa andranno a fare. E tutto ciò cambia col dipanarsi della trama, compreso dove faranno le loro cose cambierà in base a come procede il gioco.
Insomma, un’evoluzione che, così posta, ci pare in linea con la saga. Ciò a cui allude Houser, infatti, è un mondo ancora più vivo, dove il tempo reale non riguarda più solo l’ambientazione ma anche i protagonisti, che per essere credibili ed integrarsi a questa nuova direzione devono disporre di un retaggio quanto più possibile impeccabile. Si tratta di un esperimento, dunque, la cui resa non potrà che essere appurata pad alla mano. Intanto chi si stesse interrogando circa il funzionamento della vera innovazione introdotta con GTA V, adesso avrà una vaga idea. Posto che le dichiarazioni di Houser suscitano ulteriori domande più che altro. Se non altro il buon Dan ci incoraggia a non trascurare nessuno dei tre protagonisti.
Ma Grand Theft Auto, non lo scopriamo certo noi, è anche e soprattutto un prodotto, uno di quelli dal potenziale commerciale enorme. Apprendiamo infatti che GTA V è costato la bellezza di 170 milioni di sterline, cifre che oramai si vedono sempre meno anche in un settore come il cinema, che oggi riserva certi budget solo ed esclusivamente a megaproduzioni hollywoodiane di sicuro riscontro al botteghino.
Ebbene, stando alle previsioni di alcuni «esperti di settore» interpellati dallo Scotsman, GTA V dovrebbe far entrare nelle casse di Rockstar la bellezza di 1 miliardo di sterline a fronte di 25 milioni di copie vendute nel corso del primo anno dalla commercializzazione del gioco. Cifre da capogiro, che rischierebbero di abbattere record su record. Così, giusto per farvelo sapere.