In (quasi) contemporanea all’aggiornamento per la versione PC sbarca su Xbox Live “GRAW Chapter 2”, l’atteso pacchetto contenente, tra le altre cose, 4 nuove missioni che vanno ad aggiungersi alla campagna Co-Op online.
Nel dettaglio le novità introdotte comprendono:
- Continuation of the multiplayer Co-op campaign with 4 all-new missions in Chapter 2
- 8 revisited, relit multiplayer Adversarial maps
- 2 all-new game types with 1 new game mode – Team Battle
- 2 new camouflage patterns
- 4 new character customization faces
- 5 new weapons
Quello che a molti, anzi diciamo pure alla stragrande maggioranza, degli appassionati di Ghost Recon: Advance Warfighter non è piaciuto (e non hanno tardato a farlo sapere) è il prezzo di questo pacchetto che ammonta a 1200 Microsoft Points (la moneta utilizzata per le transazioni sul Marketplace di Xbox Live) equivalenti, abaco alla mano, a circa 15€/15$ (la “ricarica” da 2100 MSP viene venduta a circa 25€ e quella da 1600 a 19,90$ rispettivamente in Europa e negli Stati Uniti).
Se da una parte è pur vero che l’aggiornamento gratuito della versione PC non introduce la stessa quantità di novità, la community dietro la versione Xbox 360 sembra non aver reagito bene alla differenza di trattamento. Ciò soprattutto in considerazione dei 59$/€ annuali sborsati per l’abbonamento ad Xbox Live Gold (necessario per giocare online) e del fatto che il prezzo di acquisto del gioco per la console MS è ben superiore alla controparte PC, la quale tra l’altro può ora beneficiare di un editor che permette agli appassionati di creare nuove mappe multiplayer utilizzabili in modo completamente gratuito.
Che sia questa un’ulteriore spia di allarme, dopo il famoso caso dell’armatura per il cavallo in Oblivion, sulla (brutta) piega che stà prendendo il sistema delle micro(o macro)transazioni?
Forse non sono il solo che si sente preso per il cu… in giro di fronte ad un prezzo di 1€ per quattro JPG da 80×80 pixel o 2€ per qualche sfondo colorato, contenuti la cui creazione non richiede più di dieci minuti di lavoro e che potrebbero essere tranquillamente realizzati amatorialmente se ne fosse data la possibilità.
Come al solito una scelta l’abbiamo: se non riteniamo il prezzo equo, basta non comprare… prima o poi la capiranno.