Al GDC 07 di San Francisco non mancano polemiche e colpi di scena: il semisconosciuto Chris Hecker, fondatore della software house Definition 6, si è prodotto in una agguerrita invettiva contro Nintendo Wii, arrivando a definire testualmente la console “un pezzo di m***a”.
Secondo Hecker, che nello scorso GDC aveva invece attaccato i due colossi Sony e Microsoft accusandoli di focalizzare le proprie attenzioni sulla grafica e mettere in secondo piano la giocabilità, Nintendo avrebbe la colpa di non riconoscere i videogiochi come una forma d’arte.
Il vulcanico presidente di Definition 6 ha cominciato il suo discorso mostrando uno slide che recitava lo slogan “Fear of the Wii Planet” (paura del pianeta Wii), e dicendo al pubblico presente: «Tutti amano lo Wii. ‘Oddio, lo Wii, amiamo lo Wii così tanto’… Il Wii è un pezzo di m***a».
Ma Hecker non si è certo fermato qui, e ha continuato così: «Ho scoperto il segreto della fabbricazione dello Wii. Il modo in cui si fabbrica Wii è prendere due Gamecube e un po’ di nastro adesivo. Wii è totalmente sottopotenziata, e non sto parlando di grafica, di più poligoni e di tutto quel genere di sciocchezze. Quello che voglio è poter essere in grado di utilizzare più potenza di calcolo per rendere la macchina più interessante e più intelligente. «Sta tutto nell’interattività, che è la chiave che differenzia la nostra forma d’arte, ma non è possibile farlo con un pezzo di m***a sottopotenziata».
Quando il creatore di Zelda Eiji Aounuma ha controbattuto ad Hecker dicendo che a suo avviso i giochi non devono essere necessariamente considerati arte ma solo prodotti che facciano divertire, la risposta è stata: «Questa non è una bella cosa per le persone a capo della nostra industria. Se vogliamo fare dei giochi l’arte del 21simo secolo, abbiamo bisogno di persone che vadano un po’ oltre il semplice ‘farò dei giocattolini divertenti’. Siamo all’inizio di qualcosa che potrebbe essere una forma d’arte alla pari di letteratura e musica, e sta a noi rendere ciò possibile».
Hecker ha infine concluso il suo discorso scherzando su un’ipotetica irruzione durante il discorso di Shigeru Miyamoto, allo scopo di toglierli la parola e affermare i seguenti principi futuri per Nintendo: «Numero uno: riconoscere e incentivare i videogiochi come una seria forma d’arte. Numero due: fare una console che non faccia schifo (in realtà ha usato un termine abbastanza più volgare, NdDavid)».
[via Gamesindustry]