Con il lancio di PlayStation Move anche Sony ha pensato di proporre tra i titoli di lancio della periferica a sensori di movimento una tipologia di gioco meno casual del solito portando su PlayStation 3 il picchiaduro The Fight: Senza Regole.
Le aspettative di questo prodotto sviluppato da X-Bow Soft hanno etichettato The Fight come un nuovo modo di vivere i giochi di combattimento in prima persona, promettendo una immersione di gioco elevata grazie all’utilizzo delle funzionalità di PlayStation Move e PlayStation Eye.
Così come con Fighters Uncaged per Kinect (con il quale faremo diversi confronti nell’arco della recensione vista la somiglianza con il titolo Sony), abbiamo approfondito la nostra curiosità testando a fondo la giocabilità di The Fight: Senza Regole e soprattutto i comportamenti della periferica Move come controllo di gioco.
Se volete scoprire l’esito di questa nostra prova, seguiteci dopo la pausa.
BOTTE DA ORBI!
Come già visto in Fighters Uncaged, The Fight mette il giocatore nei panni di un novello lottatore che deve affrontare numerosi incontri per diventare il numero uno dei combattenti di strada. Il prodotto sviluppato da X-Bow Soft catapulta il giocatore nei bassi fondi malavitosi dove la violenza è l’unica arma per sopravvivere alla criminalità. Prima però di imbattersi in scontri all’ultimo sangue, il nostro alter-ego deve essere personalizzato e ricevere un allenamento da un ospite d’eccezione: l’attore messicano Danny Trejo (Dal Tramonto all’Alba, Machete), il quale, tramite un lungo e abbastanza noioso tutorial, spiega per filo e per segno come utilizzare le funzionalità della periferica PlayStation Move per combattere.
La personalizzazione del lottatore permette di definire estetica, corporatura e abilità del personaggio, inoltre, inserendo i propri dati di età, statura e peso, il gioco calcola automaticamente l’indice di massa corporea indicando le calorie bruciate durante le partite. Alcune caratteristiche dell’alter-ego possono poi essere potenziate in seguito, mediante extra sbloccabili e soldi guadagnati durante i duelli. Prima di intraprendere il tutorial va anche selezionata la combinazione di controlli di gioco disponibili. The Fight permette infatti di poter giocare sia con due PlayStation Move che con l’accoppiata DualShock 3 + Move. Ovviamente è di gran lunga migliore il sistema di gioco che prevede l’utilizzo delle due periferiche a sensori di movimento per immedesimarsi al meglio durante i combattimenti.
Dopo aver deciso la configurazione delle periferiche, il secondo passo da compiere è la calibrazione del connubio PS Move e PS Eye. La telecamera di PlayStation 3 viene utilizzata per l’head tracking, ossia la rilevazione dei movimenti della testa del giocatore che vengono tradotti in movimenti e schivate durante i duelli. Tale funzionalità richiede però una buona illuminazione per poter funzionare. In caso contrario è comunque possibile utilizzare i tasti dei controller per effettuare gli stessi movimenti, a scapito di un minor senso di immedesimazione.
Per quanto riguarda invece il rilevamento dei due controller Move, bisogna impostare il tutto attraverso alcune semplici calibrazioni che richiedono di assumere diverse posizioni. Questi passaggi non sono però da effettuare solo a inizio partita. Il sistema di controllo necessita infatti di essere reimpostato ad ogni combattimento, cosa che ad alcuni potrebbe far emergere un lieve senso di frustrazione. Inoltre, durante gli scontri è possibile premere il tasto cerchio per ricalibrare velocemente le periferiche in base alla diversa posizione assunta dal giocatore durante i continui spostamenti involontari causati dalla frenesia dei combattimenti. Di seguito potete vedere due filmati ufficiali che mostrano quanto siano però fondamentali questi settaggi per una ottimale esperienza di gioco.
Il tutorial mostra fin da subito la buona reattività dei comandi di PlayStation Move. Il ritardo nella riproduzione dei propri movimenti è praticamente assente e soprattutto fedele. Jab, ganci e diretti vengono perfettamente mandati a segno, ma è necessario fare costantemente delle ricalibrazioni per mantenere tale fedeltà nei comandi. Il sistema di combattimento, essendo studiato per le periferiche Sony, prevede solamente incontri a mani nude, quindi non è possibile sferrare calci e quant’altro. Le uniche “mosse” aggiuntive prevedono la testata, gli spostamenti laterali, l’avvicinamento o l’allontanamento dall’avversario e i colpi scorretti.
BENVENUTI NEL FIGHT CLUB
Una volta terminato il tutorial e appresi i comandi di base è ora di iniziare a farsi strada tra le lugubri arene di The Fight. Il gioco offre diverse modalità. La principale, come già detto, permette di scalare la vetta dei lottatori più forti dei bassi fondi sconfiggendo una lunga serie di brutti ceffi. Oltre alla classica campagna è possibile intraprendere combattimenti in modalità Rissa, scommettendo soldi nella propria vincita per aumentare i guadagni, oppure eliminando avversari il più velocemente possibile nella modalità a tempo denominata Scatto.
Le uniche regole a cui sottostare sono ovviamente quelle decretate dagli indicatori di salute e stamina che compaiono nell’interfaccia di gioco. Oltre alla barra energetica è infatti indispensabile fare attenzione alla resistenza del lottatore, in quanto durante gli incontri l’eccessivo sforzo causa un peggioramento dell’agilità nello schivare e sferrare colpi. Queste caratteristiche possono però essere migliorate tramite appositi allenamenti disponibili tra un match e l’altro. Il sistema di progressione delle abilità del giocatore offre un minimo di profondità di gioco, necessaria per rendere la giocabilità di The Fight: Senza Regole meno noiosa e monotona, anche se la ripetitività, purtroppo, permane per tutta l’esperienza di gioco. Oltre a migliorare le prestazioni atletiche del proprio alter-ego è possibile acquisire nuovi devastanti colpi ed anche materiale extra per la personalizzazione estetica. Aumentando di livello vengono infatti resi disponibili nuove tipologie di personalizzazioni che riguardano, per esempio, tatuaggi, abbigliamento e gadget.
Per guadagnare ulteriori soldi è infine presente la modalità multigiocatore online che permette sfide via internet contro giocatori da tutto il mondo ed anche la possibilità di scommettere il proprio gruzzolo in incontri di altri giocatori assistendo al duello come visitatore. Durante le nostre prove il netcode che gestisce i combattimenti contro altri utenti non ha riscontrato problemi di lag. Teniamo a precisare però che gli incontri online sono molto più frenetici dei match contro lottatori guidati da intelligenza artificiale. Il nostro consiglio è quello di fare un po’ di esperienza prima di imbattersi contro sconosciuti.
COMPARTO TECNICO
The Fight: Senza Regole tecnicamente non grida certo al miracolo ma tutto sommato propone una qualità mediocre di grafica e sonoro. Le rappresentazioni di personaggi e scenografie sono tutto sommato buone ma lo stile cromatico adottato dagli sviluppatori per esprimere il grigiore degli ambienti e delle atmosfere malavitose risulta abbastanza monotono. Ottima invece l’implementazione per il 3D stereoscopico che, soprattutto in questo titolo, riesce a trasmettere una buona sensazione di profondità di campo. La localizzazione è totalmente in italiano sia per i testi dei menù che per il doppiaggio. La colonna sonora cerca di ricreare atmosfere da ghetto con brani del genere Hip Hop poco ispirati che alla lunga possono stancare.
THE FIGHT: SENZA REGOLE Vs. FIGHTERS UNCAGED
Come vi abbiamo anticipato a inizio recensione, il paragone tra due titoli tanto simili era d’obbligo. Lo scontro tra i primi due picchiaduro che fanno uso delle nuoce periferiche a sensori di movimento Sony e Microsoft hanno un solo vincitore. The Fight: Senza Regole mette a K.O. su tutti i punti di vista l’avversario Fighters Uncaged. Nonostante il titolo targato X-Bow Soft non sia certo una perla, riesce comunque ad evitare l’etichetta del peggior picchiaduro casual del momento.
Le funzionalità di PlayStation Move sono reattive e precise, magari necessitano di svariate calibrazioni, ma sono una spanna sopra rispetto alla efficacia di Kinect nel riprodurre i movimenti in Fighters Uncaged. Magari non tanto per quanto riguarda la precisione (nel senso che lo stesso movimento effettuato dal giocatore è riprodotto a dovere dal proprio alter-ego), ma soprattutto in termini di ritardo dei comandi.
Oltre a questo va aggiunto anche che la giocabilità di The Fight: Senza Regole, sebbene non sia del tutto allettante, risulta ricca di elementi aggiuntivi che donano un minimo di profondità all’esperienza di gioco. Una delle grandi lacune del titolo Ubisoft. Se dovete scegliere cosa acquistare tra questi due titoli avendo entrambe le console e le periferiche necessarie, il nostro consiglio è rivolto senza dubbio su The Fight.
COMMENTO FINALE
The Fight: Senza Regole è un titolo difficile da consigliare. A nostro avviso il gioco sviluppato da X-Bow Soft può essere apprezzato principalmente da persone che praticano discipline di lotta e che riescono a percepire e comprendere la profondità di gioco nascosta dietro alla frustrante ripetitività delle calibrazioni delle periferiche e al notevole sforzo fisico richiesto.
Se non siete tra questi e cercate un titolo di lotta che offra un alto tasso di divertimento senza tanti fronzoli, affidatevi tranquillamente a titoli del genere picchiaduro che fanno uso di joypad o arcade stick, altrimenti armatevi di tanta pazienza.
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