Giorno 15 settembre si è tenuto, presso le Officine Stendhal di Milano, l’incontro con Dan Greenawalt, boss di Turn 10. L’occasione, chiaramente, è stata quella della presentazione di Forza Motorsport 4, atteso titolo automobilistico in uscita il 14 ottobre in esclusiva su Xbox 360. Ci abbiamo messo poco, all’interno della bella cornice, a comprendere quanto questa presentazione sarebbe stata diversa dalle altre. No, niente giochi di fuoco e saltimbanchi, ma nell’aria si respirava un’aria diversa.
Tutto ci è stato chiaro non appena Greenawalt ha preso la parola. Premesso che già dall’introduzione alla sua persona abbiamo cominciato a porci qualche domanda, tipo: “cosa ci fa lì un laureato in Teologie comparate?!“. Voglio dire, non che la cosa mi stupisse oltremodo, né tantomeno mi dispiacesse. Solo che certe “anomalie” tendono a destare sempre un’insolita curiosità. Poi ha cominciato a parlare, e lì abbiamo capito tutto (o quasi…).
Quello del capoccia di Turn 10 non è stato il solito lungo elenco di cosa si può trovare e di cosa non si può trovare in un gioco. Non si è limitato a discutere dei tempi in cui il game design era solo un sogno di quattro sgangherati ragazzini, né di quanto i dati inducono a sperare che i giocatori apprezzeranno questa specifica implementazione anziché un’altra. Il taglio del suo intervento è andato oltre, accattivandosi la simpatia di buona parte della stampa presente (la nostra di sicuro) e calamitando su di sé l’attenzione. Un discreto retore, insomma.
Non aspettatevi, quindi, di trovare nelle righe che seguono considerazioni di carattere tecnico, differenze rispetto ai predecessori, perfomance delle auto pad o volante alla mano. Leit motiv del discorso tenuto da Greenawalt è stato uno ed uno soltanto: l’auto che sceglieremo decreterà inequivocabilmente il tipo di carriera che intraprenderemo. Lo so, è un po’ insolito come tema, ma, vi assicuro, estremamente affascinante. Dovevate vederlo il buon Dan, mentre discuteva della sua prima automobile, una Toyota Corolla. Faceva schifo anche a lui, ma ciò non gli impedì di affezionarsene a tal punto da avvertila come qualcosa che gli appartenesse profondamente.
Eccolo allora introdurre l’argomento inerente alla scelta dell’auto in Forza Motorsport 4. Ciò che lui desidererebbe più di ogni altra cosa è che i giocatori sperimentassero questa sorta di affezione, scegliendo la macchina più congeniale alla propria indole. Ed il bello sta proprio in questo, cioè che non esistono indicazioni assolute in tal senso. E’ un po’ come quando si “sceglie” (le virgolette sono d’obbligo) la propria donna… sai che è lei, ma se dovessi darne ragione non sapresti articolare un discorso realmente sensato. Facendo leva sull’aspetto emotivo, quindi, Greenawalt ha scelto a nostro parere la chiave di lettura vincente.
Perché è chiaro come il sole che, se proprio vuoi sviluppare un gioco di guida, devi anzitutto nutrire una smodata passione per l’automobilismo in ogni sua forma. Da qui una delle Modalità più interessanti, ossia Autovista. Si tratta di una sorta di garage virtuale, mediante il quale poter letteralmente scrutare ogni angolo dell’auto che più c’interessa. Sarà un po’ come trovarsi presso un concessionario: come dal concessionario, una volta usciti, della Ferrari Enzo non ci resterà che il ricordo. Scherzi a parte, la “visita” è integrata da un’incessante mole di notizie su ogni minimo particolare dell’auto. Cenni storici, tecnici e aneddoti la fanno da padrone.
Il dettaglio degli interni, giusto per citarne una, ci ha davvero sbalorditi. E non si pensi possa trattarsi di elementi accessori. Per i “feticisti” di certe cose non sarà affatto così! La cura riposta nella fedele riproduzione delle auto asseconda un potente aforisma citato da Dan, secondo cui “le auto sono arte in movimento“. Vi avevamo avvisati in apertura; questa non è stata la solita presentazione.
Andando un po’ più sul tecnico (ma sì, concediamocelo), molti sono stati i cambiamenti nella fisica delle macchine. In tal senso il team ha beneficiato della stretta collaborazione con Pirelli, i cui ingegneri hanno fornito i dati più aggiornati al 2011. Si tratta di una componente determinate, di cui però non abbiamo potuto appurare la bontà per questioni meramente tempistiche.
Tra i punti toccati, non poteva non emergere quello relativo all’integrazione con Kinect. Tale integrazione si espleterà attraverso tre tipologie d’approccio. Prendendo in prestito le parole di Greenawalt: una rivolta ai “casual”, una ai “core” e l’altra impartendo comandi vocali. Noi abbiamo avuto modo di testare quella “casual”, rimanendo tiepidi a riguardo. In sostanza si tratterà di fare un piccolo sforzo d’immaginazione, tenendo un immaginario volante tra le mani. A quel punto ci toccherà solo tenere in pista l’auto, visto che di acceleratore e freno se ne occuperà la CPU. Insomma, buono solo dare uno sguardo al circuito.
Sul versante multiplayer, si è parlato di community quale valore aggiunto di Forza Motosport 4. Come per la modalità in singolo, anche in multi sarà bene tener debitamente conto della scelta inerente alla propria automobile. Interessante è la modalità Top Gear Football, la quale prevede lo schieramento in campo di svariate auto a seconda delle rispettive prestazioni. Capiremo in seguito come funzionerà tale modalità. In più sarà possibile condividere le automobili che si possiedono nei propri garage con altri utenti.
Questo è quanto. Devo dire che siamo usciti piuttosto soddisfatti dall’incontro con Dan Greenawalt, personaggio davvero interessante, ed il cui approccio ci ha davvero convinto. Inutile sperticarsi in consigli per gli acquisti, dato che Forza Motorsport rappresenta oramai un brand più che consolidato, il quale vanta uno stuolo di fan davvero invidiabile. Riuscirà anche stavolta a mantenere le promesse della vigilia? L’impressione è che sarà proprio così. Di seguito trovate le nostre due ultime gallerie fotografiche del gioco.