Nella storia di una console sono tanti i giochi preceduti da una forte dose del cosiddetto “hype”, ma fra questi solo una piccola parte catalizzano veramente la nostra attenzione, portandoci a contare i giorni rimasti all’uscita nei negozi. E l’attesa per Forza Motorsport 3, che è di gran lunga il gioco di guida più desiderato nella storia delle console Microsoft, è quasi finita.
Le promesse che accompagnano questo titolo sono numerose e importanti: rispetto al suo predecessore ci si aspetta un modello di guida affinato, una modalità carriera migliorata, una componente online più robusta e una grafica molto più pompata. Dalla demo pubblica chiunque ha potuto intuire che gli obiettivi sono stati sicuramente centrati, e c’è chi addirittura vocifera che sua maestà Gran Turismo 5 sia stato rinviato proprio per poter essere preparato meglio alla competizione con la perla dei Turn10, rivelatasi molto al di sopra delle aspettative di Kazunori Yamauchi e soci.
Ma il punto è solo uno: abbiamo tra le mani un buon gioco di guida o quel capolavoro che tanti stanno sognando? Continuate a leggere e lo saprete.
TANTO FUMO E TANTISSIMO ARROSTO
Forza Motorsport 3 si poggia su fondamenta molto solide: buon motore fisico, grafica straordinaria, modalità carriera ben congegnata, ottimo editor delle auto, buona modalità multiplayer e sistema d’aste azzeccatissimo che gravita attorno ad una community molto attiva.
I miglioramenti rispetto al predecessore Forza Motorsport 2 sono evidentissimi, e in particolar modo dal punto di vista grafico sembra quasi di parlare di due titoli provenienti da generazioni di console diverse. Per il resto ci sono stati una serie di ritocchi che, pur meno appariscenti di quanto fatto nel comparto tecnico, fanno la differenza. Notevoli miglioramenti sono apparsi nella modalità carriera, composta da più di 200 singoli eventi che alternano gare fisse e obbligatorie (poste al fine settimana nel calendario interno) ad altre che cambiano dinamicamente in base all’auto scelta. Se ad esempio fra i 400 mezzi disponibili selezioniamo una Golf, gli eventi infrasettimanali che ci verranno proposti saranno tutti adattati alle caratteristiche di questa vettura (monomarca Volkswagen, coppa Trazioni Anteriori, etc.). Cambiando auto, questi eventi cambieranno di conseguenza. I più pigri potranno addirittura far guidare la vettura dall’IA del computer, se volessero concentrarsi solo sul tuning estetico e prestazionale.
C’è poi l’azzeccatissimo sistema di aste, grazie al quale si possono mettere in vendita (o regalare) le proprie creazioni – che siano assetti, vinili, auto, stili di verniciatura – e guadagnare denaro virtuale da spendere nel gioco. La nutrita community assicura una spaventosa mole di oggetti in vendita. Affinato il multiplayer, con un netcode più snello.
Altra novità principale è il sistema di riavvolgimento, invenzione dell’italianissima Milestone vista per la prima volta in S.C.A.R. – Squadra Corse Alfa Romeo e poi mutuata da numerosi altri giochi di guida. Il riavvolgimento consente letteralmente di tornare indietro nel tempo in caso di incidente, e la sua utilità è facilmente comprensibile: riavvolgendo si può evitare di gettare alle ortiche gare intere, danneggiare troppo seriamente l’auto o, più semplicemente, ripetere una curva per capire meglio quale sia la traiettoria ideale. Non il massimo dal punto di vista del realismo, ma caratteristica molto gradita in ogni caso.
SCENDIAMO IN PISTA
Il quesito che tormenta i tanti appassionati riguarda il livello di realismo raggiunto da Forza Motorsport 3: stiamo parlando di un vero simulatore o di uno dei tanti compromessi fra arcade e simulazione di cui il mercato pullula? La risposta è semplice: giocato con un buon volante e tutti gli aiuti di guida rigorosamente disattivati, il gioco dei Turn10 raggiunge buonissimi livelli di realismo, probabilmente i più alti mai visti finora su console. Facendo il paragone con simulatori “duri e puri” per PC come sua maestà iRacing o netKar PRO naturalmente si perde qualcosa, ma stiamo parlando di prodotti che non possono nemmeno essere definiti “videogiochi” e vengono addirittura utilizzati da piloti professionisti come allenamento.
Grazie al suo ottimo motore fisico FM3 simula con grande fedeltà più del 90/95% delle situazioni di guida reali, aiutando il pilota a mantenere il controllo del mezzo solo in particolari e sporadiche circostanze ai limiti del grip. La scelta è di certo voluta per non rischiare di rendere troppo frustrante l’esperienza di guida in un gioco che punta sì al realismo, ma che è comunque rivolto al mercato di massa. I risultati sono notevoli anche facendo i paragoni più severi: guidando la 500 Abarth in Forza Motorsport 3 si possono notare comportamenti molto simili a quelli che la stessa vettura mostra in netKar PRO, e ciò no può essere che una validissima dimostrazione dell’estrema bontà del motore fisico a 360hz sviluppato dai Turn10.
Forza Motorsport 3 può divertire il totale neofita che gioca con aiuti attivati e visuale esterna (oddio!) e al tempo stesso appagare alla grande chi come me passa ore davanti a iRacing o altri simulatori senza compromessi. Naturalmente torniamo a insistere sull’argomento volante: giocare un titolo così realistico con il joypad significa per forza di cose non permettergli di esprimere la sua grande profondità. E un po’ come giocare un’ipotetica partita di tennis con una mazza da baseball: con un po’ di sforzi si riuscirebbe lo stesso a colpire la pallina, ma ci si dovrebbe scordare di mandarla nela direzione voluta, controllare la potenza o eseguire colpi particolari.
GRAFICA E SONORO
Il comparto tecnico di questo titolo è semplicemente straordinario. Pochissime volte mi stupisco di fronte a un videogioco, ma davanti ai veri e propri spettacoli digitali offerti da Forza Motorsport 3 mi sono ritrovato con la bocca aperta più volte. Le auto sono composte da un numero di poligoni impressionante (doppio rispetto a quello delle auto in GT5 Prologue) e sebbene l’illuminazione non sia quella ultra realistica che solo i Polyphony sembrano saper ottenere, il risultato su schermo è strepitoso. Graditissima l’introduzione della nuova visuale dall’abitacolo (scelta obbligata per i veri piloti virtuali), con una buona cura nella realizzazione e chicche come l’orologio del cruscotto che riprende l’ora del sistema di Xbox 360. Anche il sistema dei danni è nettamente migliorato rispetto alla scorsa edizione, e pur non lasciando a bocca aperta (come nessun sistema “scriptato” potrebbe ormai fare) esegue più che discretamente il suo lavoro. Peccato non ci sia la possibilità di regolare il FOV (campo visivo), che di default è troppo ravvicinato e fa sembrare che il pilota stia quasi attaccato al volante: in realtà il modo c’è, e ve lo spieghiamo in questo post.
Il vero fiore all’occhiello sono le piste, curate in modo maniacale e dotate di una quantità di dettagli imbarazzante. Tracciati come il Nurburgring, Costa d’Amalfi o il Mugello hanno un livello di dettaglio degli ambienti che va ben oltre qualsiasi cosa mai vista finora in un gioco di guida. La prima volta che ho visto la pista montana Fujimi Kaido ho deciso di riavviare la sessione scegliendo l’auto più lenta possibile al solo scopo di godermi appieno la bellezza dell’ambiente. Ho trasformato un gioco di corse in una sorta di simulatore di turista, ma vi assicuro che almeno una volta accadrà anche a voi. E tutto questo ben di Dio si muove a 60 fotogrammi al secondo costanti. Volendo essere pignoli, gli unici appunti da fare sulla grafica sono sulla qualità dei cruscotti (generalmente più che buona ma un po’ troppo altalenante fra i vari modelli d’auto) e un’illuminazione degli ambienti che in qualche caso risulta sballata (vedi il Sebring, che in certi tratti andrebbe giocato con gli occhiali da sole).
Il rumore dei motori, fino a pochissimi anni fa vera e propria spina nel fianco per la maggior parte degli sviluppatori, è reso in modo convincente, ben differenziato e verosimile. Stesso discorso per i vari effetti sonori che accompagnano ogni gara, come gomme che stridono sull’asfalto, sibili del turbo, valvole pop-off, lamiere che cozzano, rotolio delle gomme sulle varie superfici e via dicendo. Senza infamia e senza lode le musiche dei menu (in gara vanno rigorosamente eliminate, se siete personcine serie).
COMMENTO FINALE
Forza Motorsport 3 è un gioco monumentale. E’ l’attuale non-plus-ultra delle simulazioni di guida su console e nel suo genere si piazza prepotentemente come nuovo termine di paragone. La creatura dei Turn10 si distacca nettamente dalla massa sotto ogni singolo aspetto, dalla grafica al parco macchine, dalla fisica alle numerose modalità di gioco. Con un impeto quasi violento.
Fruibile dal novellino ma piuttosto appagante anche per il sim-racer più smaliziato, FM3 non solo è un acquisto obbligato per chi già possiede una Xbox 360, ma è anche un validissimo motivo per spingere all’acquisto della console coloro i quali ne siano ancora sprovvisti.
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