Fable III: anteprima/hands on

Fable III: anteprima/hands on


Ci siamo: poco meno di un mese ci separa dall’arrivo di Fable III e Microsoft ha voluto mostrarci i progressi nel gioco invitandoci alla prova di una versione ancora non definitiva ma vicina alla release finale. Da dove iniziare? Beh, si può iniziare dal fatto che, uscito dalla presentazione e dalla prova, sono andato da Gamestop e mi sono prenotato la limited!

Fable III è ambientato mezzo secolo dopo gli eventi del secondo episodio, periodo in cui si avvia l’era dell’età industriale anche nel mondo di Albion. Il filmato iniziale, che vi riproponiamo in apertura, fa da perfetta intro ed è una metafora della storia che ci troveremo ad affrontare nel gioco: guidare una ribellione per sconfiggere il tiranno.

Trattandosi di una creatura di Molyneux, però, una volta raggiunto il potere sceglieremo noi come comportarci: guidare il popolo con saggezza o seguire le orme del tiranno destituito?

Scelte a parte, la nostra demo inizia con l’inizio del gioco. Scelto il sesso del personaggio, ci ritroveremo a vestire i panni di un principe/principessa e a prendere familiarità con i comandi.

Comandi che sono rimasti invariati e che ci permettono di muoverci con semplicità in Albion grazie ad alcune migliorie all’interfaccia. Per rendere il gioco più immediato e potenziarne la componente action, infatti, la prima modifica è quella del menu.

Il menu di gioco al quale eravamo abituati sparisce e si trasforma nel covo dell’eroe (il Santuario), una sorta di dimora con tanto di maggiordomo (Jasper, ispirato a Alfred di Bruce Wayne e come lui prodigo equamente di saggi consigli e battute pungenti) dove le stanze in cui possiamo recarci sono il corrispettivo delle vecchie voci dell’interfaccia “armi”, “abiti” e altro ancora.

Continua dopo la pausa.

Perde peso, quindi, la componente RPG fatta di scritte e elenchi e la scelta dei vestiti, ad esempio, diventa molto più semplice: basta entrare nella stanza, dare un occhio ai manichini che ci mostrano un’anteprima del completo e provarcelo.

Stessa cosa per le armi che, inoltre, cambiano aspetto e forma a seconda del nostro allineamento e del livello raggiunto nel potenziarne le abilità relative. D’impatto, infine, la sala del tesoro con bacheche per i trofei e una zona dove ammucchiare oro e gioielli come il Paperone disneyano.

Parlando di abilità anche queste seguono la nuova filosofia di semplificazione. Le sfere di esperienza rilasciate quando sconfiggiamo i nemici ci sono ancora ma non sono più suddivise in diverse tipologie per diverse abilità.

All’inizio dell’articolo vi accennavo al fatto che il filmato con il pollo fosse una metafora della storia del gioco. Bene, in Fable III troviamo un’altra metafora ed è quella che riguarda la crescita del personaggio e il potenziamento delle sue caratteristiche.

Spariti i menu con la lista di incantesimi e potenziamenti di forza o destrezza, le abilità si trasformano in bauli da aprire quando i punti esperienza ce lo permettono e necessari per sbloccare i cancelli lungo una strada che condurrà l’eroe al castello e al potere di governare Albion.

Se lo spirito da RPG cala drasticamente con queste modifiche, il gameplay lo riporta in su grazie ad alcune novità. Come da tradizione del gioco di ruolo da tavolo, infatti, l’esperienza è data anche dalle interazioni con i personaggi oltre che dalle quest o dai combattimenti e, nonostante un finale unico per tutti, le nostre azioni incideranno sullo stato del mondo.

In pratica giocando si va a modificare il mondo con le nostre scelte e le modifiche sono tangibili e visibili. Tornando al discorso interazioni, il sistema delle espressioni cambia e, indovinate un po’, è più semplice e immediato.

Mentre si interagisce con un PNG (personaggio non giocante) il gioco ci fa scegliere di volta in volta fra due espressioni (buona o cattiva) e influenzare gli altri sarà più difficile di prima. Se si compie un’azione malvagia e il PNG vi odia, infatti, sarà molto più complicato farvelo di nuovo amico e raggiungere una relazione tale da conquistare la sua fiducia e far si che vi affidi una quest personale per cementare la relazione.

Oltre alle espressioni e per la prima volta nella serie, infine, il nostro eroe si è comprato un paio di corde vocali e ora lo sentiremo parlare nei dialoghi del gioco (nessuna opzione di scelta dialoghi quindi).

Un bel quadro…

La grafica di Fable III si distanzia da quella del titolo precedente e, nonostante non regga il confronto con i giochi più visivamente d’impatto, riesce a creare un quadro d’insieme molto convincente e realistico nonostante lo stile fiabesco.

Le città e le fabbriche dell’era industriale sono rese ottimamente e, a livello di design, si nota la dicotomia tra un mondo antico e poetico e un mondo moderno e indaffarato alla “Tempi Moderni”. Così i paesaggi da favola sono interrotti dai segni dell’industrializzazione che, a livello di ambientazione, viene fatta correre a braccetto con l’età dell’oppressione e simboleggiata in maniera analoga a quanto fatto nel Signore degli Anelli.

A passo con il miglioramento della grafica troviamo l’inserimento di un numero più alto di filmati che rendono il gioco molto vicino a un film, seguendo il trend che sta dominando il settore videoludico negli ultimi tempi.

Convincenti anche le animazioni dell’eroe, del suo cane (si, il cane è ancora presente) e meno legnose quelle dei personaggi non giocanti. A proposito di questi segnaliamo anche una resa migliore nel creare una parvenza di città.

I PNG non vagano in giro per la città a caso o stanno fermi in un posto come nei vecchi episodi ma simulano una vita cittadina con mestieri, lavori, conversazioni e altro ancora. Bene il miglioramento in questo settore ma non siamo ancora arrivati alla perfetta simulazione di una città viva e attiva.

In tema di grafica una menzione speciale è per la mappa, ora in 3D e con un livello di zoom che ci mostra le attività della città e ci permette di gestire proprietà e case.

Una fiaba per due

Passando al cooperativo ci sono novità anche per questo settore. Lasciata da parte la modalità coop offline sulla stessa console del secondo episodio, Fable III permette di giocare in due tramite Xbox Live o collegando due console.

In questo modo si mantengono le visuali indipendenti e ogni eroe, accompagnato dal proprio cane, evolve sfruttando bonus all’esperienza per la coop e accumula ricchezze. Inoltre gli eroi di due mondi diversi possono sposarsi, mettere su famiglia e, mentre uno gira il mondo alla ricerca di avventure, l’altro può sistemare la casa o darsi agli affari.

Quando si torna a giocare nel proprio universo in singolo i bonus accumulati nel multiplayer rimangono e la storia riprende da dove la si era interrotta.

Creare un regno…

Mentre leggete questo pezzo è disponibile Fable III: Kingmaker, gioco mobile che sfrutta il GPS e fa da piacevole intrattenimento nell’attesa dell’uscita. I risultati conseguiti in Kingmaker si trasformeranno in oro da trasferire poi nel gioco su Xbox 360.

Fable III: Kingmaker è disponibile su smartphone Android e Symbian (Nokia) da oggi mentre il 6 arriverà per iPhone. All’arrivo dei primi Windows Phone, inoltre, sarà scaricabile anche per questa piattaforma.

Conclusioni

Prima di chiudere con il nostro commento una piccola nota sul combattimento. Il sistema è stato semplificato e prevede l’utilizzo di un pulsante da tenere premuto per le mosse potenti e da premere a ripetizione per quelle rapide. Non abbiamo potuto approfondire molto i comandi a riguardo perché l’intro giocata ci ha messi in battaglia solamente con un’arma alla volta (prima la spada, poi l’incantesimo del fuoco).

Se, però, anche questo settore segue la nuova filosofia del gioco, ci aspettiamo un selettore incantesimi più pratico e immediato rispetto a quello del secondo episodio.

Tirando le somme quanto visto e toccato con mano ci piace. L’atmosfera, la grafica e la narrazione sono più che ottime e i filmati contribuiscono a calarci ancora di più nella storia. Certo è che le modifiche volte a renderlo più “action” faranno storcere il naso ai puristi dei giochi di ruolo ma Fable non è mai stato un gioco di ruolo.

Più che altro è una visione di un uomo che, nel percorso alla realizzazione completa di questa idea di una mente folle e geniale, ha sfruttato di volta in volta elementi da diversi stili videoludici, sperimentando in attessa che il sogno diventi realtà.

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