Il videogioco di Atari su ET sarà riportato alla luce dopo trent’anni di sepoltura, per realizzare un video-documentario che sicuramente manderà in delirio migliaia e migliaia di gamer, se non di più. Ma di cosa stiamo parlando esattamente?
Non tutti sanno che nel 1982 Atari Inc. ebbe la “fantastica” idea di dedicare al film di ET un gioco così pieno di bug che, se una parte delle copie rimase invenduta, l’altra fu restituita alla compagnia, tra l’ira dei fan e dei rivenditori. Si racconta che, per evitare il tracollo finanziario e ridurre i costi di stoccaggio, nel 1983 la compagnia – che oggi ha chiuso i battenti – volle seppellire le cartucce in una fossa della città di Alamogordo.
Non sappiamo se qualcuno sia mai stato sul posto per verificare, ma Joe Lewandowski, gestore di una compagnia di raccolta rifiuti, si diceva convinto che le voci sulla decisione di Atari non fossero infondate e che quella fossa esistesse sul serio.
Sulla carta, nessuno gli ha dato retta. Almeno finora: martedì scorso, infatti, il consiglio cittadino della città ha approvato l’inizio degli scavi per ritrovare le cartucce e permettere a Fuel Industries, compagnia cinematografica canadese, di girare un video-documentario.
Il sindaco, ovviamente, è entusiasta per l’eventuale aumento del turismo. Noi, in modo altrettanto ovvio, lo siamo ancor di più, per questo pezzo di storia videoludica.