Duke Nukem Forever 2013 è una modifica amatoriale per Duke Nukem 3D creata da Gambini e Mikki Sandt della comunità ModDB. Lo scopo è creare il Duke Nukem Forever che avrebbe dovuto essere, basandosi sul trailer mostrato nel lontanissimo E3 del 2001 (quando ancora il gioco era molto diverso da quello poi arrivato nei negozi) e soprattutto lasciandosi alle spalle la dozzinalità generale proposta da Gearbox Software con il titolo originale. Qui di seguito potete visionare il trailer ufficiale della mod.
Duke Nukem Forever 2013 è da oggi disponibile dopo una fase di sviluppo durata più di sei mesi e una prima data di uscita mancata, lo scorso 15 aprile. Nel tempo extra il team di sviluppo ha potuto inserire nuove mappe a nemici del gioco originale. Ricordiamo che non si tratta comunque di un titolo “completo”, ma di un’esperienza che durerà solo una manciata di ore al videogiocatore medio. La mod è scaricabile gratuitamente attraverso la pagina ufficiale.
Duke Nukem Forever è stato massacrato un po’ da tutti, e ha racimolato una misera media di circa il 50% su Metacritic. Nella TOP/FLOP 2011 di Gamesblog.it anche io ci ero andato piuttosto pesante dicendo che «Duke Nukem Forever è un’ignobile operazione commerciale che sfrutta un nome leggendario e, ancora peggio, quel sentimento di nostalgia proprio a tanti videogiocatori. Gioco squallido e caratterizzato da pessimo gusto dietro ogni angolo, DNF è pieno zeppo di battute che non fanno ridere, volgarità gratuite e pesante svilimento della figura femminile. Tutto questo, mai minimamente riconducibile a una qualche forma di parodia o satira che potrebbe in qualche modo dare una dimensione diversa e meno triste a questo lerciume. La sagacia e il carisma visti nel protagonista di Duke Nukem 3D sono scomparsi, lasciando spazio a una caratterizzazione puerile e forzata. E naturalmente non dimentichiamo una grafica di 5 anni fa, meccaniche di 15 anni fa, e un level design che impallidisce di fronte alla complessità del corridoio di casa mia. Un insulto a tutti fan del Duca. Quello vero.»