Aggiornamento del 27 gennaio 2015 – A cura di Rosario.
Come anticipato, dal lavoro di alcuni volenterosi traduttori ci arrivano nuovi dettagli riguardanti Dragon’s Dogma Online, titolo svelato da Capcom attraverso le pagine di Famitsu. In primo luogo, apprendiamo che il gioco sarà di tipo free-to-play con micro-transazioni, e che arriverà su PlayStation 4, PlayStation 3 e PC. Escluse le piattaforme Xbox dunque, dove Dragon’s Dogma era invece arrivato durante la scorsa generazione videoludica.
Prodotto da Minae Matsukawa, Dragon’s Dogma Online ci metterà nei panni di un Awakened nei nuovi territori di Lestaria: la modalità online darà ai giocatori di dare vita a party con un massimo di quattro persone, ma anche il gioco in singolo sarà supportato. In quest’ultimo caso, ci saranno tre alleati controllati dall’intelligenza artificiale ad accompagnarci.
In termini di combattimento, per Dragon’s Dogma Online si parla di un gameplay simile a quello del suo predecessore: gli scontri saranno prevalentemente effettuati contro nemici dalle grandi dimensioni, in grado di mettere naturalmente alla prova tutti i membri del gruppo di cui si fa parte. Presenti anche i mestieri, con al momento confermati quelli di Fighter, Hunter, Priest e Shield Sage.
Maggiore personalizzazione infine per la creazione dei personaggi: secondo quanto riportato da Famitsu, l’editor sarà più potente rispetto al passato.
Via | Gematsu.com
Dragon’s Dogma Online annunciato ufficialmente
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Post originale del 27 gennaio 2015 – A cura di Rosario.
Dragon’s Dogma Online è stato annunciato ufficialmente a sorpresa da Capcom, che ha riservato alle pagine di Famitsu di questa settimana lo scoop riguardante la versione multiplayer del gioco di ruolo uscito qualche tempo fa.
I dettagli sono ancora pressoché nulli: tutto ciò che ci è concesso sapere è che appunto Dragon’s Dogma Online aggiungerà una nuova componente online al titolo sviluppato internamente a Capcom, pubblicato su PlayStation 3 e Xbox 360 a metà 2012.
Le notizie riguardanti il gioco non dovrebbero tardare ad arrivare: il tempo che qualcuno si prenda la briga di tradurre dal giapponese l’articolo di Famitsu, per quelli che Gematsu descrive come dettagli riguardanti piattaforme, trama e meccaniche multiplayer.
Chi nel frattempo volesse approfittarne per rinfrescare la memoria su Dragon’s Dogma, può leggere la nostra recensione, che all’epoca chiudevamo così:
Dragon’s Dogma è un’opera dalle mille sfaccettature che accentua ed esalta le inevitabili contraddizioni di un videogioco orientale sviluppato “all’occidentale”: la trama, ad esempio, si evolve in un moto perpetuo di missioni che inchiodano l’utente ad un livello di superficialità e di monotonia quantomai pericoloso, per un titolo che fa della libertà e dell’esplorazione la sua ragion d’essere. A rendere più dolce l’esperienza di gioco ci pensano però un collaudato sistema di combattimento, una splendida gestione simil-strategica delle pedine e una progressione delle classi e delle abilità che dà assuefazione.
Al netto delle sbavature grafiche (perchè le città sono semideserte?), dell’inconsistente leggerezza narrativa (l’eroe protagonista è meno carismatico di uno scolapasta) e delle incongruenze nell’impianto ruolistico (come nella lacunosa gestione del crafting), quindi, consigliamo ai nostri lettori di giudicare Dragon’s Dogma abbandonando il confronto con i capolavori del genere per osservare l’ultima opera di Capcom per quella che è, ossia una proprietà intellettuale ancora acerba ma comunque meritevole di essere ripresa e ampliata nei prossimi anni con capitoli che, di certo, sapranno limare le spigolosità qualitative di questo episodio originario.