Ieri è stato finalmente annunciato Dragon Quest X. A questo punto sarebbe lecito pensare che un po’ in ogni dove si sia fatta festa. Errato! Da ieri circolano perplessità, se non addirittura malumori, in merito alla scelta di rendere questo decimo capitolo un MMORPG. In più, quasi a voler gettare benzina sul fuoco, Square Enix integra delle conferme che non faranno affatto piacere ai “detrattori”.
A differenza di quanto circolato inizialmente, solo le prime ore potranno essere giocate offline: per il resto, il gioco richiederà necessariamente una connessione ad internet (via Siliconera). Ma non è tutto, perché, manco a dirlo, per giocare a Dragon Quest X bisognerà sottoscrivere una sorta di abbonamento, sulla scorta di quanto avvenuto con Monster Hunter Tri di Capcom.
Anche se solo in Giappone, Monster Hunter Tri a suo tempo previde che per giocare online l’utente fosse tenuto a pagare una determinata somma: 800 Wii Points per 30 giorni; 1500 Wii Points per 60 giorni e 2000 Wii Points per 90 giorni. Come già accennato, però, ciò non accadde qui da noi, dove si poteva giocare online senza sborsare un centesimo. Square Enix non ha ancora confermato di che cifre si tratta, né, a dire il vero, se Dragon Quest X varcherà mai i confini nipponici.