Chi tra noi, in tutta sincerità, non è mai stato anche solo sfiorato dalla domanda: “Ma quanto costerà fare un videogioco?“? Specie in questi ultimi anni di corsa sfrenata ai “facili” consensi e di battage pubblicitarie degne di certe pellicole hollywoodiane. Forse oggi possiamo fornirvi una mezza risposta.
Una nuova ricerca svolta dal gruppo M2, rivela che il costo medio per un gioco multipiattaforma su console ad alta definizione (PS3 e Xbox 360 quindi) oscilla tra i 18 e i 28 milioni di dollari. Fare un gioco su di una sola di queste console, invece, potrebbe richiedere non meno di 10 milioni. Ben diverso è il discorso per quei titoli considerati “ad alto profilo” o anche detti “AAA”: qui le cifre superano addirittura i 40 milioni.
Nonostante la giustificata amarezza (stiamo parlando di numeri da capogiro, amici cari), non può stupire quanto appena riportato. Con un Modern Warfare 2 che tocca i 50 milioni ed un Gran Turismo 5 che arriva a 60 milioni, se dovessimo fare una media il risultato sarebbe ancora meno incoraggiante. (Continua dopo la pausa)
Ciò non giustifica ma aiuta quantomeno a far comprendere i prezzi esorbitanti raggiunti dai videogiochi. Con una crisi economica che incombe sempre più ed un settore che già da tempo miete vittime (vedi chiusure di studi e continui licenziamenti in blocco), questo settore deve affrontare anch’esso una situazione davvero complicata.
Checché i numerosi detrattori ne possano dire, Nintendo ebbe ragione sin da principio. L’approccio della casa di Kyoto potrà anche non piacere o addirittura “preoccupare”, ma allo stato attuale sembra essere l’unica ad averci visto lungo e con buon anticipo. Tolta la gallina dalle uova d’oro DS, far capo su Wii ad una tecnologia appartenente ad una generazione precedente – salvo l’implementazione del Wiimote – fu una mossa lungimirante.
Certo, fronteggiare le vendite pluri-milionarie di certi titoli cosiddetti “next-gen” è stata ed è tutt’ora davvero dura. Ma per quest’ultimi alle spalle c’è una produzione che ha richiesto una mole di quattrini davvero assurda. E qui ci ricolleghiamo al nostro ultimo ma non meno importante punto.
Oggigiorno ci “scandalizziamo” dei continui rinvii o addirittura cancellazioni di interi progetti. Ma si capisce bene, facendo ricorso al semplice buon senso, che se investo milioni e milioni di dollari su qualcosa devo essere quasi certo di rientrarci con le spese e giustificare il lavoro svolto, come minimo.
In altre parole, anche in questo settore la situazione pare diventare sempre più insostenibile. Non siamo economisti né tanto meno chiaroveggenti, ma già oggi si posso rilevare le prime avvisaglie di ciò che sto per scrivere.
Acquistare un videogioco che costa all’incirca 60-70 euro rappresenta una spesa che via via sempre meno persone possono realmente affrontare – nonostante molti l’affrontino comunque. Ciò implica che questo passatempo, che noi tanto amiamo, rischia di diventare davvero per pochi. Ed è inutile citare “scappatoie” come “l’usato” e via discorrendo. Se davvero dovesse configurarsi un simile scenario (con tutti i dovuti scongiuri del caso), il mezzo avrà fallito – sic et simpliciter, come direbbero i latini!
via | Develop