Dal 7 al 9 maggio si è svolto a Roma, nella splendida cornice del Technotown di Villa Torlonia, il primo Festival Italiano di Cinema e Videogiochi: lo spazio espositivo, ideato dall’Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù del Comune di Roma, ha ospitato grandi voci del panorama nazionale (dai ragazzi della casa di sviluppo milanese Milestone a Federico Zampaglione, cantautore dei Tiromancino) rappresentando per noi un’occasione più unica che rara per scoprire le diverse sfaccettature della contaminazione sempre più frequente tra l’arte cinematografica e l’universo videoludico.
Gli amici che ci seguono con passione, sanno quanto possa essere diventata forte la commistione tra queste due forme di intrattenimento di massa: se fino a pochi anni fa erano davvero poche le occasioni in cui il cinema riusciva a trarre spunto dai videogiochi (un esempio su tutti, Tomb Raider), quest’oggi la situazione è profondamente mutata, tanto da indurre gli addetti al settore a creare festival appositi per celebrare questo “matrimonio” e per tracciare insieme la strada da percorrere da qui in avanti.
Seguiteci dopo la pausa, allora, per scoprire assieme a noi cosa è successo al CVG Fest 2010.
CIAK, SI GIOCA!
I lavori sono stati aperti la mattina di venerdì 7 maggio dal presidente di AIOMI (Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive) e direttore artistico del CVG Fest, Marco Accordi Rickards, dal presidente dei Produttori Italiani di Videogiochi di Assoknowledge (Confindustria) Raoul Carbone e da Roberta Ippoliti, direttrice del Technotown, la struttura che ha ospitato la tre giorni di conferenze e attività in palinsesto.
Approfittando dell’occasione, il direttore artistico dell’evento ha esordito nel suo intervento d’apertura indicando nella parola “contaminazione” il filo conduttore della manifestazione nella sua interezza: il cinema ed i videogiochi, infatti, sono due correnti artistiche che più di ogni altra hanno saputo attrarre a sé l’interesse degli spettatori negli ultimi decenni, tanto da produrre una vera e propria rivoluzione culturale che ha investito le ultimissime generazioni.
Densissima di conferenze, la prima giornata del festival è continuata con una tavola rotonda pomeridiana in cui il pubblico ha potuto interloquire con Bonaventura Di Bello, curatore del Museo del Videogioco di Roma, e con diversi altri giornalisti del settore sul tema dell’evoluzione dei videogiochi e sul ruolo che questi ultimi hanno avuto, e continuano ad avere, nella vita degli utenti: come è naturale che sia, alla fine sia gli intervistatori che gli intervistati si sono trovati concordi nell’indicare un futuro videoludico fatto di prodotti di intrattenimento formativi e, per quanto possibile, educativi.
La giornata inaugurale del CVG Fest 2010 si è avviata alla conclusione con la presentazione di diversi ed interessantissimi progetti videoludici da parte di società rigorosamente italiane come SpinVector (che ha mostrato una sorta di “Pong umano” ricreato virtualmente all’interno di una sala), RayLight (Sniper Elite per Nintendo Wii), PlaySys (specializzata in titoli 2D e 3D) e Milestone (SBK X).
Se l’apertura è stata completamente assorbita da conferenze ed attività riconducibili quasi esclusivamente all’universo videoludico, con la seconda giornata il cinema e la musica si sono riappropriati idealmente del palco con eventi come il concerto della band power metal Kaleidon o come “Horrorock!”, una tavola rotonda in cui i giornalisti registi e musicisti hanno discusso col pubblico presente in sala della commistione tra l’hard rock, il cinema horror e le forme d’intrattenimento digitale: assolutamente degna di nota, dal nostro punto di vista squisitamente videoludico, è stata però la presentazione, da parte del presidente ed amministratore delegato di Artematica Riccardo Cangini, di Julia, il gioco ufficiale tratto dallo splendido fumetto noir di Sergio Bonelli Editore, la casa editrice di Martin Mystère, Jonathan Danter e Diabolik.
Il palinsesto della terza ed ultima giornata del CVG Fest 2010 ha rappresentato invece la summa di tutto ciò che siamo riusciti ad ammirare in precedenza: sempre nel segno della multimedialità più spinta, abbiamo avuto il grande piacere di partecipare ai convegni “Cinema e Videogiochi visti da Oriente” e “Crossmedia Storytelling: cinema, libri e videogames”, tutti orientati a fornire all’utente una visione a 360 gradi di un fenomeno globale che tende ad intrecciare sempre più le arti moderne in un unico e meraviglioso quadro d’insieme.
Tra i tanti eventi organizzati nelle ultime ore del festival, è impossibile non citare la strepitosa gara di cosplayer offertaci da Satyrnet per far sfilare ragazze e ragazzi in costumi ricreanti i loro eroi videoludici, fumettistici e cinematografici preferiti, oppure la presentazione del film horror “Shadow” da parte del famoso cantautore dei Tiromancino Federico Zampaglione, qui nelle insolite vesti di regista, senza dimenticare naturalmente l’incontro con Universal Pictures Italia, che ha regalato agli spettatori una spettacolare anteprima del kolossal “Robin Hood” ed un filmato celebrativo per il decennale dell’uscita de “Il Gladiatore”.
Mai come in questo caso, quindi, vale la pena impostare la voce da compassati registi e pronunciare con imperiosità la frase “Buona la prima!”: nonostante le paure iniziali per una manifestazione agli esordi, il CVG Fest 2010 si è rivelata una splendida occasione per capire davvero fin dove potrà spingersi negli anni a venire il dualismo simbiotico tra l’arte cinematografica e quella videoludica.