Il CEO di Crytek, Cevat Yerli, approfitta di un’intervista post-E3 coi giornalisti di Videogamer per svelare i piani futuri della sua compagnia, entrata nel gotha dei videogiochi per aver dato i natali alle serie di Far Cry e di Crysis, oltre che per il lavoro compiuto con il CryEngine e con i relativi SDK gratuiti sfornati mensilmente per la gioia dei modder di mezzo mondo:
“Anche adesso, quando sviluppiamo giochi per console, sappiamo che il futuro è nell’online e nel free-to-play. Tutto il settore è in una fase di transizione, stiamo passando dal modello commerciale con giochi pacchettizzati e su supporti fisici a uno completamente digitale e ad accesso gratuito. A prescindere dalla direzione che prenderà il mercato negli anni a venire, comunque, il nostro primo obiettivo è e rimarrà quello di garantire degli standard qualitativi da tripla A, come dimostra ciò che stiamo facendo con Warface, un progetto free-to-play con un budget che oscilla tra i 10 e i 30 milioni di dollari.
I giochi stessi sono destinati a diventare dei servizi modulari, ad accesso gratuito e in grado di evolversi col tempo, piuttosto che rimanere dei prodotti standalone come lo sono stati fino ad oggi. Non c’è altra strada: basta guardare cosa è stato fatto in questa generazione da chi ha spremuto a morte gli utenti con giochi pacchettizzati innaffiati di DLC e di servizi pseudo-Premium a pagamento.”
Per Cevat Yerli, quindi, l’atteggiamento subdolo che le multinazionali del settore stanno adottando in questi ultimi anni per mantenere in vita un modello di sviluppo incentrato sui contenuti aggiuntivi post-lancio e sui servizi Premium a pagamento, altro non è che il sintomo del convulso periodo che l’intera industria sta attraversando per passare a un modello online ad accesso gratuito basato sul sistema delle microtransazioni facoltative (il famigerato free-to-play). E voi, cosa ne pensate al riguardo?