A dieci anni di distanza dall’uscita di Final Fantasy VII per PSone, Square Enix ci porta a rispolverare nuovamente le vicende del più riuscito Final Fantasy di sempre con questo prequel per PSP.
Crisis Core: Final Fantasy VII ha la responsabilità di dover tenere alto il nome del capitolo originale ed ha anche l’obiettivo di diventare, per la portatile Sony, un ulteriore titolo da aggiungere alla lista dei “must have” potendosi così affiancare a PataPon e God of War: Chains of Olympus.
Square Enix sarà riuscita nell’intento? Di seguito scopriremo insieme se Crisis Core: Final Fantasy VII ha le carte in regola per soddisfare le esigenze dei fan di vecchia data e non.
TRAMA
Le vicende di Crisis Core sono incentrate sul giovane Soldier di seconda classe Zack Fair (ossia il mentore di Cloud Strife apparso nei vari flashback presenti in Final Fantasy VII) e la misteriosa scomparsa del Soldier di prima classe Genesis. Aiutato dal maestro ed amico Angeal, ennesimo Soldier di prima classe, Zack intraprenderà la lunga avventura che svelerà i retroscena dei famosi personaggi legati alla Shinra Corporation.
I fan di FFVII scopriranno in modo soprendente i propri idoli sotto una luce del tutto diversa: vedere il leggendario Cloud nelle vesti di un giovane e timido apprendista Soldier, ma soprattutto riconoscere un Sephiroth totalmente privo di malignità sarà un vero e proprio shock che aumenterà la curiosità nel portare a termine il gioco per il solo gusto di sapere quali sono state le vicessitudini che hanno “formato” (nel bene e nel male) le figure chiave del seguito apparso sulla prima PlayStation.
GIOCABILITA’
Crisis Core, a livello di giocabilità, si differenzia dal suo seguito cronologico aggiungendo un pizzico di action alla già apprezzata componente RPG. Durante l’esplorazione delle abientazioni, completamente in 3D, è possibile imbattersi in diversi scontri simil-casuali (ossia all’apparenza random come FFVII ma in realtà posizionati in determinati punti dello scenario che innescano le battaglie attraversandoli) in cui si ha modo di prendere dimestichezza con il nuovo sistema di combattimento.
Di fronte ad un’orda di nemici possiamo quindi sferrare, in tempo reale e non a turni, diversi attacchi fisici oppure in base al tipo di Materia (cristallo magico dalle varie abilità e magie) equipaggiato. Con il progredire del gioco avremo modo addirittura di poter “fondere” le numerose Materia acquisite per crearne di nuove e di più efficiaci.
Un’altra nuova e originale caratteristica aggiunta al sistema di combattimento è il Digital Mind Wave. Il DMW è in pratica una sorta di slot machine contenente la facce dei personaggi del gioco (sbloccabili nel corso dell’avventura) e dei numeri. Tale sistema, purtroppo, è totalmente automatico ed ha la funzione di attivare bonus, attacchi speciali, invocazioni di Summon e quant’altro, allorchè si verificassero diverse combinazioni. Lodevole per l’efficacia, il DMW risulta però alla lunga ripetitivo ed invadente, proprio per la sua attivazione casuale e non prevedibile durante i match.
Combattimenti a parte, l’avventura è divisa in capitoli in cui si deve portare a termine diversi compiti: raggiungere una destinazione e interagire con personaggi secondari per scovare informazioni utili. In diverse aree di gioco sono presenti inoltre gli utilissimi punti di salvataggio che vengono a nostro favore sia per salvare i nostri progressi, sia per prendere parte alle 300 missioni aggiuntive.
Queste missioni servono esclusivamente per accumulare denaro, Materia ed aumentare i livelli del proprio personaggio. In pratica ogni missione è ambientata in una sorta di dungeon dove bisogna sconfiggere numerosi nemici fino ad arrivare al boss finale. Sebbene non aggiungano nulla alla trama centrale, le 300 missioni offrono la possibilità di potenziare il proprio personaggio e risultano utili ed efficaci per sessioni di gioco molto corte e veloci.
COMPARTO TECNICO
Square Enix, come sempre, ha fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda il comparto grafico. Intermante in 3D, Crisis Core spreme a dovere l’hardware di PSP che riesce a riprodurre ottimi effetti di luce ed ombra sommate ad animazioni fluide e senza il minimo difetto. Inoltre la mano di Tetsuya Nomura ha un peso notevole e di buon impatto sul dettaglio degli scenari e dei personaggi ricreando alla perfezione le stesse atmosfere e ambientazioni di FFVII.
Ovviamente non potevano mancare gli ottimi filmati in computer grafica a cui Square ci ha abituati da sempre e qui presenti in svariati momenti di gioco, dalla narrazione della trama alle invocazioni dei Summon durante i combattimenti.
Anche l’audio non è da meno. Infatti la colonna sonora, seppur non sia per opera del magico Nobou Uematsu, è stata ben curata proponendo nuove tracce inedite e le tanto amate melodie del capitolo originale. Altra nota positiva è il doppiaggio interamente in inglese (sottotitolato in italiano) che ripropone le stesse voci degli stessi personaggi presenti anche in Dirge of Cerberus e Advent Children.
CONCLUSIONI
Crisis Core: Final Fantasy VII è tecnicamente un ottimo titolo sotto molti punti di vista. La componente action, aggiunta a quella RPG del buon vecchio Final Fantasy VII, non fa altro che rinfrescare questo genere di giochi. Unica pecca il sistema DMW che dovrebbe essere rivisto.
Per il resto assolutamente nulla da dire. Crisis Core è un titolo che tutti i fan di FFVII non possono lasciarsi scappare. Così come per ogni possessore di PSP, dato che il gioco targato Square Enix è adatto a tutti.
Ritornare a Midgar non è mai stato così bello.